giovedì 16 agosto 2012

MARIA DI NAZARETH: IL FILM DI GIACOMO CAMPIOTTI CHE FALSIFICA E DISSACRA I VANGELI

---------------------------------------------- MARIA DI NAZARETH: IL FILM DI GIACOMO CAMPIOTTI CHE FALSIFICA E DISSACRA I VANGELI DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA ----------------------------------------------------- MARIA DI NAZARETH RAI 1 UNA VERGOGNOSA FARSA NEO-PAGANA. ABUSO DELLA CRDULITA' POPOLARE Il 31 Marzo dall'Agenzia AdnKronos ho appreso la notizia che su Rai 1 sarebbe stato trasmesso, diviso in 2 puntare, un film dedicato alla Vergine Maria e, dato anche il fondamentale momento Liturgico della Settimana Santa, sono stato rallegrato dalla notizia ed ho preso nota in agenda. Non guardo spesso la TV, tuttavia visto che il comunicato diramato da AdnKronos descriveva il film con la seguente frase: "dal Vangelo al piccolo schermo, a Pasqua Maria di Nazaret su Rai1" [1], ho pensato fosse una notizia vera, insomma una fonte certa. Nello stesso comunicato, la nota Agenzia riportava le parole del produttore della miniserie, Ettore Bernabei, ossia : ''E' un'opera fatta prendendo dai Vangeli, per quanto riguarda la vita di Maria, tutte le documentazioni storiche". Ho visto il film e sono rimasto allibito, scettico ed inorridito. Certo, fa molto piacere che circa 8 milioni di italiani, secondo quanto riporta l'Auditel, abbiano optato ... ... per la visione di un film "religioso" piuttosto che per qualche altra trasmissione di certo non edificante, ciò nonostante è davvero triste vedere come si possa speculare anche sulla Santa figura della Madre di tutti noi e di Colei che è l'Addolorata. Anzitutto di fonti storiche ho rilevato ben poco, anzi una quasi totale assenza di verità, mescolata con molta confusione e farcita di alcuni sporadici riferimenti tratti da testi non ufficiali, detti "apocrifi" ed anche probabilmente "valtortiani". La fiction presenta una Maddalena che non è quella dei Vangeli, fa confusione inoltre fra la "peccatrice" che irrompe durante il banchetto ed unge i piedi al Signore, asciugandoli successivamente con i propri capelli: "Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato". (Luca7,36-38) e Maria Maddalena, tale perché di Màgdala, che può essere definita addirittura una iso-apostola, che è festeggiata dalla Chiesa cattolica il giorno 22 Luglio e che fu una delle principali "benefattrici di Gesù e degli Apostoli": "C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni". (Luca 8,2-3) Fu proprio questa Maria, di Màgdala, che seguì il Signore nel Suo viaggio a Gerusalemme ed assistette successivamente alla truce Crocefissione: " Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala". (Giovanni 19,25) La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, l'innominata peccatrice "cui molto è stato perdonato perché molto ha amato", e Maria Maddalena o di Magdala, l'ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L'identificazione delle tre donne è stata facilitata dal nome Maria comune almeno a due e dalla sentenza di S. Gregorio Magno che vide indicata in tutti i passi evangelici una sola e medesima donna. L'ignota peccatrice, che per la contrizione perfetta ha meritato il perdono dei peccati, è distinta dalla Maddalena, ben conosciuta, che segue costantemente il Maestro dalla Galilea alla Giudea, fino ai piedi della croce e il cui ardente amore Gesù premia nel giorno della Risurrezione. Ella è inconfondibilmente "presso la croce di Gesù", poi in veglia amorosa "seduta di fronte al sepolcro", infine, all'alba del nuovo giorno è la prima a recarsi di nuovo al sepolcro, dove ella rivede e riconosce il Cristo risorto da morte. [2] C'è poi anche molta confusione con la donna "adultera salvata dalla lapidazione": "Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei»". (Giovanni 8,1-7) Queste sottigliezze, comunque, poco importano dato che c'è confusione e ci sono varie versioni (comunque nel 1969 il Vaticano ha chiarito tutto) ... ma tutto il resto ????? Una Maddalena (?) amica di infanzia della Vergine Maria, una cooperatrice di Erodiade, una messalina al soldo di Erode il "grande" e successivamente di Erode Antipa ... insomma una non Maddalena evangelica. Ma a quali Vangeli faceva riferimento Ettore Bernabei? A quelli VERI od a qualche stralcio preso qua e là fra gli "apocrifi", quelli non veritieri della Valtorta (mi sembra) il tutto in salsa romanzata / totalmente inventata ed a tratti blasfema? Una Vergine Maria inespressiva, mai in preghiera e presentata al pubblico come una monotona e sorridente pensatrice finanche nel momento dell'Annunciazione. Un donna che, addirittura, discorrendo con i genitori manifestava incertezza nei riguardi di Giuseppe, il "castissimo sposo", optando per la ricerca di un ulteriore "uomo buono disposto a prenderla in moglie" altrove. CHE CERCAVA UN COMPAGNO? "Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio»". (Luca1,26.37) Per non parlare della figura di San Giuseppe, presentato davvero male e tante altre bestialità! Fino al momento più pagano del film: un Gesù tentato dal demonio che, nella fiction, viene presentato al pubblico su un monte presso il Giordano, assolutamente non sofferente e ... orante in posizione YOGA !!! "Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo». Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato". (Luca4,1-13) Guardi, caro signor Bernabei, io non so quali fossero le sue intenzioni e non so neanche se l'Agenzia AdnKronos ha detto il vero, ma le consiglio - con tutto il cuore - di evitare di speculare ulteriormente sulla Sacralità di alcune Personalità proprie della Tradizione e della Pietà cristiana. Lei, Lux Vide, Rai Fiction, BetaFilm, Tellux, Bayerischer Rundfunk e Telecinco Cinema dovreste scusarvi con noi cattolici, unitamente all'attrice Alissa Jung che si è prestata a questa farsa neo-pagana. Carlo Di Pietro (Ha scritto e pubblicato clicca qui) Note: [1] http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Dal-Vangelo-al-piccolo-schermo-a-Pasqua-Maria-di-Nazaret-su-Rai1_313152335061.html [2] http://www.santiebeati.it/dettaglio/23600 http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/spettacolo/11236-maria-di-nazareth-su-rai1-una-vergognosa-farsa-neo-pagana-abuso-della-credulita-popolare Vedi anche: http://angolodicielo.altervista.org/phpbb/musica-cinema-e-tv/maria-di-nazareth-fiction-televisiva-rai-uno-t4102.html ------------------------------------------------------------------------------------ MARIA DI NAZARETH FILM Co-produzione Rai Fiction, Lux Vide, BetaFilm, Tellux, Bayerischer Rundfunk e Telecinco Cinema Prodotta da Matilde e Luca Bernabei Regia di Giacomo Campiotti Soggetto e sceneggiatura di Francesco Arlanch Nel cast Alissa Jung nei panni di Maria di Nazaret, Paz Vega in quelli di Maria Maddalena e Andreas Pietschmann nel ruolo di Gesù; inoltre Antonia Liskova (Erodiade), Thomas Trabacchi (Joazar), Luca Marinelli (Giuseppe), Andrea Giordana (Erode), Roberto Citran (Gioacchino), Marco Foschi (Giovanni Battista), Johannes Brandrup (Erode Antipa), Antonella Attili (Anna), Sergio Muñiz (Antipatro), Mariano Rigillo (Simeone), Marco Messeri (Zaccaria), Teresa Acerbis (Elisabetta), Marco Rulli (Giovanni), Tony Laudadio (Pietro), Nikolai Kinski (Giuda), Alice Bellagamba (Salomè) e Remo Girone (Ponzio Pilato). -------------------------------------------------------------------------- TRAMA PARTE I Il popolo attende un liberatore dall’oppressione di Roma e dalla dissolutezza del potere di Erode, ma il Messia avrà un volto diverso da quello atteso da Israele. Un angelo ha annunciato a Maria (Alissa Jung) che partorirà con l’intervento dello Spirito Santo il figlio di Dio, ma la ragazza è sposa promessa di Giuseppe (Luca Marinelli) che sbigottito la ripudia. Mentre Maria si affida totalmente al mistero, la sua amica Maddalena (Paz Vega) lascia il villaggio dopo aver assistito impotente alla lapidazione di sua madre, accusata di adulterio. Indotta a rinunciare ad ogni scrupolo dalla perfida Erodiade (Antonia Liskova), Maddalena accetta di perdere la sua innocenza per diventare una delle cortigiane della reggia di Erode (Andrea Giordana). Maria la incontra a Gerusalemme, ma le vite delle due donne sono ormai separate, nonostante l’affetto che le lega. La bellezza di Maddalena diventa lo strumento per le trame di potere di Erodiade, che la usa per far accusare ingiustamente Antipatro (Sergio Muñiz), antagonista del suo sposo nella successione al trono. Intanto Maria fa visita alla cugina Elisabetta che tutti credevano ormai sterile e che invece darà alla luce Giovanni il Battista. Giuseppe, illuminato nella sua umile fede, decide di tenere con sé Maria già incinta. I due si sposano ma il censimento li obbliga a partire per Betlemme, paese originario di Giuseppe. Qui nasce Gesù: i pastori e i Magi lo adorano come il Messia. Quando ad Erode arrivano le voci della nascita del bambino, il re istigato da Erodiade scatena la strage degli innocenti. Mentre Maddalena trova conforto alla solitudine del palazzo fra le braccia di Joazar (Thomas Trabacchi), Giuseppe, Maria e il bambino fuggono in Egitto e ritorneranno a Nazaret solo tre anni dopo, alla morte del sovrano sanguinario. TRAMA PARTE II Trent’anni dopo. Erode ha intuito gli intrighi di Erodiade e prima di morire ha cambiato il testamento che favorisce l’altro figlio, Erode Antipa (Johannes Brandrup) ma la donna non si fa scrupolo di diventarne presto l’amante. Ormai uomo, Gesù (Andreas Pietschmann) inizia la sua vita pubblica e, assecondando la richiesta di sua madre, compie il suo primo miracolo alle nozze di Cana. Poco dopo, con la complicità di Maddalena, Erodiade riesce a far arrestare Giovanni il Battista (Marco Foschi), il profeta che si era scagliato contro la corruzione della corte. Giovanni indica in Gesù il Messia, ma muore a causa della cieca lussuria di Erode Antipa che ne ha promesso la testa a Salomè, appositamente istruita da Erodiade. Intanto anche Gesù con la sua predicazione corre molti rischi e Maria è indotta dai suoi parenti a suggerirgli maggiore prudenza. Il senso di colpa per la morte di Giovanni apre nel cuore di Maddalena uno spiraglio di luce che la spinge a rigettare quel mondo di perdizione. La donna scappa e torna a Nazaret ma viene accusata di adulterio da Joazar che l’ha raggiunta in Galilea. Quando sta per venire lapidata Gesù interviene e la salva. Per Maddalena si apre una nuova vita: è lei ad ungere i piedi del Messia con profumo e lacrime. Maria coglie nella morte del Battista il segno anticipatore della sorte del figlio: decide di seguirlo insieme agli altri discepoli e in mezzo a loro riabbraccia finalmente Maddalena. Ormai il tempo si fa breve. Quando Gesù entra a Gerusalemme l’inizio della sua passione è vicino. Sotto lo sguardo commosso e fedele delle due donne che più l’hanno amato, Gesù viene messo in croce. Ai suoi piedi, Maria rivive il momento dell’annunciazione e così, quando al sepolcro Maddalena è la prima testimone della resurrezione di Gesù, la Madre ancora una volta può dire sì, io credo. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Note di sceneggiatura di Francesco Arlanch Maria è un film su una grande amicizia fra due donne, Maria e Maddalena. L’idea di realizzare una miniserie televisiva su un personaggio come la madre di Gesù appariva, all’inizio del lavoro sulla sceneggiatura, tanto ambiziosa da sfiorare l’azzardo: come “inquadrare” una simile figura? Dopo molte riflessioni si è deciso di privilegiare l’aspetto per cui Maria è “amica”. Amica di Dio. E, dunque, amica di ogni donna e di ogni uomo. Da qui è nata l’idea di intrecciare la sua storia con quella di…un’amica: Maddalena. Personaggio evangelico, questo, nel quale – con licenza poetica spesso avvalorata da antiche tradizioni di devozione e di rappresentazione artistica – sono state fatte confluire diverse figure di donne del Vangelo (l’adultera che Gesù salva dalla lapidazione; la peccatrice che con le proprie lacrime lava i piedi di Gesù; la donna liberata “dai sette demoni”, presente sotto la croce insieme a Gesù e fra i primi testimoni della Resurrezione). Il personaggio di Maddalena è stato inoltre “arricchito” di un’inedita back story: una giovanile amicizia con Maria. Nella libera ricostruzione del film, un evento tragico – la lapidazione per adulterio della madre di Maddalena – separa le due giovani amiche. Un evento provvidenziale – Gesù salva Maddalena dalla lapidazione per adulterio – le riunirà. Fra i due eventi si snoda la storia del loro rapporto, che – come ogni amicizia – vedrà momenti di vicinanza e di lontananza, di abbracci e di litigi, di lacrime e di sorrisi. La scelta di inquadrare il personaggio di Maria attraverso una storia di amicizia con Maddalena ha permesso di sciogliere due importanti nodi. Il primo: a quali fonti ispirarsi? Da un lato il Vangelo dedica alla madre di Gesù versetti densissimi, ma estremamente sintetici. Dall’altro la letteratura apocrifa (dai vangeli apocrifi fino ai numerosi romanzi e film che hanno ripreso la storia di Maria) è sovrabbondante, ed eccessivamente romanzesca. Il desiderio era quello di offrire allo spettatore un’esperienza il più possibile “autentica”. Il personaggio di Maddalena – alla quale il Vangelo dedica meno di un versetto – ha permesso di risolvere il problema. Mentre nella vicenda di Maria ci si è attenuti il più fedelmente possibile ai passi evangelici, in quella – parallela – riguardante Maddalena c’è stato lo spazio per una maggiore libertà romanzesca. Ma il secondo nodo da sciogliere era ancora più ostico. Tutte le storie parlano della stessa cosa: del desiderio di colmare una mancanza. Per questo ci emozionano ed empatizziamo con i protagonisti, perché siamo tutti, sempre, alle prese con la medesima aspirazione: colmare le nostre mancanze. C’era dunque una difficoltà molto concreta nello scrivere una sceneggiatura su Maria: cosa desiderava colmare una donna piena di grazia? Con quali mancanze era alle prese una donna non intaccata dal peccato originale? L’esplorazione del personaggio di Maddalena ha permesso di trovare una risposta a queste domande: Maria non aveva mancanze, tranne una,la preoccupazione per le mancanze dell’intera umanità, che nella miniserie sono esemplificate dal personaggio di Maddalena. Questa donna, come Eva – e come ognuno di noi – è in bilico fra l’amicizia di Maria e le seduzioni dell’immortale tentatore, il serpente dell’Eden che, nel film, assume le sembianze di Erodiade. Il personaggio storico di Erodiade – con un’altra licenza poetica – è stato accresciuto per assurgere al difficile ruolo di antagonista di Maria e, dunque, oppositrice del disegno divino che attraverso di lei va dispiegandosi. Maria è un film su una grande amicizia. Una grande amicizia fra due donne, Maria e Maddalena. Una grande amicizia minacciata dalle trame di una terza donna, Erodiade. E, in questa storia di amicizia minacciata, si vede, in filigrana, la storia di un’altra amicizia: quella fra Dio e ognuno di noi. Note di regia di Giacomo Campiotti Ho cercato di fare del mio meglio per realizzare la storia più antica e semplice del mondo, quella di una madre e di un figlio. La magia dell’attesa e la gioia del primo incontro, la dedizione totale, l’amore sconfinato e, con l’andare degli anni, la necessità del distacco. Ma nella nostra storia questo percorso naturale è portato ad un estremo dove nessuno era mai arrivato. Perché questa volta la madre è lei, Maria. La donna che Dio sceglie per essere la madre di Suo figlio. E il figlio è Gesù. Maria accetta con umiltà il mistero di questa missione d’amore che fin dall’inizio le si presenta difficile, e la compie in salita, passo dopo passo fino a comprendere che per lei distaccarsi dal figlio significa lasciarlo andare verso la Croce. Ecco, nella nostra storia di Maria ho cercato di coniugare questi due aspetti: la semplicità dell’amore umano che meglio conosciamo e il Mistero più alto che ci possiamo immaginare. Maria è qui in mezzo… Ho quindi cercato di non mettere Maria sul piedistallo come una statuina ma neanche levarle quella profonda Consapevolezza e Fede che l’accompagnano in ogni passo della “sua “ via crucis. È stato per me un grande privilegio lavorare a questo progetto. Per prepararmi ho letto di fila i quattro Vangeli e sono rimasto folgorato dalla loro potenza e chiarezza. Per avvicinarmi ancora di più a Maria mi sono affidato alle grandi mistiche Anna Katharina Emmerick e Maria Valtorta. Le loro visioni e i relativi racconti hanno risuonato in me molto più dei vari saggi storici o teologici che anche ho letto. Le immagini più intense che ho cercato di realizzare nel film le ho prese da loro… Scegliere il cast di questo film era delicato e difficile, anche perchè tutti hanno una propria idea di Maria. Abbiamo fatto il cast a Roma, Parigi, Londra, Berlino. Ho visto un provino che un’ attrice tedesca si era fatta da sola davanti al computer, perchè in quel momento era ad Haiti, credo per una missione umanitaria. Il filmato trasmetteva una grande pace. Sono rimasto colpito. L’abbiamo chiamata a Roma, effettivamente non aveva quasi niente in comune con la Maria che mi ero immaginato, ma quando le ho fatto il provino ho subito sentito che era lei, Alissa Jung, l’attrice che stavo cercando. Lavorando con lei Maria sarebbe diventata una donna vera, umile ma anche forte, profonda e consapevole. Alissa nella vita ha due figli e questa “conoscenza materna” dona a Maria una dolcezza quotidiana mai melensa che ci conduce per mano nella prima parte del film. È invece il suo terribile dolore in lotta con la Speranza della Fede che riempie lo schermo nella seconda parte. Paz Vega è una perfetta Maddalena. Bella, sexy, leggera… ma che al momento giusto trova i toni profondi per raccontare il buio del dramma umano. È il personaggio più vicino a noi, che cerchiamo nel mondo la via facile per raggiungere quello che pensiamo sia la felicità: la ricchezza, i piaceri, il potere. E così, dai piccoli compromessi arriviamo a quelli sempre più grandi che prima o poi ci porteranno ad un amaro risveglio. Maddalena scopre di aver buttato la sua vita. Ha perso anche l’ultimo briciolo di dignità e diventa una prostituta. È disperata, senza speranza, pronta a morire. Ed in questo momento incontra Gesù. Che le salva la vita e, proprio con l’aiuto di Maria, le ridona speranza e nuova luce. Questo è un messaggio potente che passa nel film. Ognuno di noi, anche la persona più invischiata e disperata può in ogni momento, con un sincero cambiamento, ritrovare la Luce. Antonia Liskova ha generosamente dato vita alla diabolica Erodiade. Granitica nella sua malvagità, Erodiade era un personaggio difficile da rendere interessante e sfaccettato. Antonia l’ha resa terribile ma anche sottile e suadente, donandole il fascino che il Male spesso possiede. Come e dove trovare Gesù? Incontri… provini… niente! Poi un giorno, a Berlino durante il cast per Giuseppe, è arrivato Andreas. Destabilizzando la casting, gli ho subito proposto di cambiare personaggio e abbiamo provato insieme il discorso della montagna, “ le Beatitudini”. E nei suoi occhi ho trovato la dolcezza e la forza dell’Amore che cercavamo per Gesù. Luca Marinelli è un bravissimo attore. Porta finalmente sullo schermo, con empatia e naturalezza, un Giuseppe giovane, cosciente della propria scelta. È stato un piacere lavorare con lui. Con lui, con Alissa, Paz e Andreas, siamo entrati profondamente nei personaggi, consapevoli della grande responsabilità di questo film. Sul set in Tunisia nel corso delle otto settimane di ripresa c’era la solita gran confusione, alimentata anche dalle almeno quattro lingue diverse (arabo, francese, italiano, inglese… più spagnolo e vari dialetti arabi). Ma posso dire che tra me e gli attori c’è sempre stata una concentrazione e una comunicazione speciale. Non si sono risparmiati nulla. Andreas nella via crucis ha voluto trascinare la vera pesantissima croce di legno massiccio, e nella scena della crocifissione non ha voluto essere sostituito dallo stunt nemmeno per le inquadrature in campo lungo. Paz nei pochi giorni liberi ha provato e riprovato le coreografie del ballo. Alissa non ha avuto nemmeno un giorno libero e sul set ha veramente esercitato la Santa Pazienza (soprattutto con il velo!). Tutti hanno spesso rinunciato ad una parte delle loro ore contrattuali di riposo… Siamo però stati ripagati da tante piccole grandi cose che sono capitate sul set. Una per tutte il sorriso di Gesù appena nato. Vorrei ricordare anche gli altri attori che hanno generosamente arricchito il film con i loro volti . Andrea Giordana, un Erode incisivo e mai banale, Marco Foschi un potente e ispirato Giovanni Battista, il commuovente e sereno Simeone di Mariano Rigillo, il carismatico e nello stesso tempo fragile Pilato di Remo Girone, il ruvido Gioacchino di Bobo Citran, il curioso e moderno Re Antipa di Johannes Brandrup e tanti altri grandi attori come Thomas Trabacchi, Antonella Attili, Sergio Muñiz, Marco Messeri, Teresa Acerbis, Marco Rulli, Tony Laudadio, Nikolai Kinski, Alice Bellagamba e i bravi attori tunisini. Vorrei ricordare anche il cast tecnico (guardate i nomi!). Scrittura, editors, fotografia, scenografia, costumi, montaggio, edizione, producers. Mi sembra, vedendo il film finito, che ci sia un’unità di direzione, una linea comune, dove il lavoro di uno esalta quello di un altro. Tutti hanno dato qualcosa in più della loro “professionalità” e non intendo solo lavorare veramente senza sosta, ma qualcosa che ha più che fare con il cuore che con il portafogli. Nei momenti difficili o di divergenza di opinioni nessuno è mai stato arroccato sulle proprie posizioni. Tutti insieme abbiamo lavorato per fare il miglior film possibile .E voglio ringraziare i produttori che hanno voluto e reso possibile tutto questo, mettendoci a disposizione in Tunisia una vera miniera d’oro nei fantastici teatri di posa e nelle squadre di artigiani, sarte , costruttori pittori, scultori con competenze artigianale d’altri tempi. Insomma penso che abbiate capito che per me, ma forse per tutti noi, è stato un progetto speciale. Luca Bernabei ha avuto la bella idea di dedicare questo film alle nostre mamme, a tutte le mamme. Che hanno verso i figli un amore totale, incondizionato, che dona tutto senza chiedere nulla in cambio. Effettivamente è l’unico amore umano che pallidamente può ricordare quello divino, che forse è proprio un riflesso dell’Amore Divino. Vorrei allora ringraziare mia madre che tante volte è stata per me questo riflesso, e voglio ringraziare mia moglie e mamma dei miei due figli più piccoli per il continuo esempio di amore incondizionato e per essermi stata vicina in Tunisia in questa avventura e per essermi vicino in questa grande avventura che si chiama Vita. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Scritto da Antonio Genna http://antoniogenna.com/2012/04/01/tv-maria-di-nazaret-questa-sera-e-domani-su-rai-1/ ---------------------------------------------------------------------------------------- Maria di Nazaret (2012) - Prima parte integrale - wmv http://www.youtube.com/watch?v=VP_lplSUQvk&feature=related Maria di Nazaret - Seconda Parte (intero) http://www.youtube.com/watch?v=NqJSfU_hFJg&feature=related ------------------------------------------------------------------------------------- MARIA DI NAZARETH FILM PROMOSSO DAL PAPA': Il Papa ha visto il film della Rai su Maria di Nazareth La Madonna, ha detto il pontefice, è una madre che avrebbe il desiderio di tenere sempre con sé il proprio Figlio, ma sa che è di Dio redazione roma Il Papa ha assistito, ieri sera nella sala Clementina del palazzo apostolico vaticano, alla proiezione del film 'Maria di Nazareth', una co-produzione RaiFiction, Lux Vide, BetaFilm, Tellux, Bayerischer Rundfunk, Telecinco Cinema, per la regia di Giacomo Campiotti. "Grazie in particolare alla Rai con il suo Direttore Generale, Signora Lorenza Lei, e gli altri rappresentanti, come pure a 'Lux Vide', con la famiglia Bernabei e lo staff di produzione", ha detto il Papa. "Avete impostato il film su tre figure femminili, che incrociano le loro vite, ma che fanno scelte profondamente diverse", ha ricordato Benedetto XVI. "Erodiade rimane chiusa in se stessa, nel suo mondo, non riesce a sollevare lo sguardo per leggere i segni di Dio e non esce dal male. Maria Maddalena ha una vicenda più complessa: subisce il fascino di una vita facile, basata sulle cose, e usa vari mezzi per raggiungere i suoi scopi, fino al momento drammatico in cui è giudicata, è messa davanti alla sua vita e qui l`incontro con Gesù le apre il cuore, le cambia l`esistenza. Ma il centro è Maria di Nazareth, in Lei c`è la ricchezza di una vita che è stata un 'Eccomi' a Dio: è una madre che avrebbe il desiderio di tenere sempre con sé il proprio Figlio, ma sa che è di Dio; ha una fede e un amore così grandi da accettare che parta e compia la sua missione; è un ripetere 'Eccomi' a Dio dall`Annunciazione fino alla Croce". http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-15203/ --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- MARIA DI NAZARETH PROMOSSO DAI CARMELITANI http://umanoedivino.blogspot.it/2012/04/maria-di-nazareth-rai-1-1-e-2-aprile.html --------------------------------------------------------------------------------------------------------- https://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/maria-di-nazareth-il-flm-di-giacomo-campiotti-che-falsifica-e-dissacra-i-vangeli

sabato 21 aprile 2012

L'Associazione Cattolica E­sercenti Cinema propone il film ultrablsfemo: «L’ultima ten­tazione di Cristo» di Martin Scorse­se

ORRORE A PASQUA 2012 LA CHIESA CATTOLICA CONTRO GESU' CRISTO ORA DIFFONDE ANCHE IL FILM ULTRABLASFEMO-PORNO DI M.SCORSESE L'Associazione Cattolica E­sercenti Cinema propone il film ultrablsfemo: «L’ultima ten­tazione di Cristo» di Martin Scorse­se : Quando il cinema ha il volto di Cristo Gesù di Nazareth di Zeffirelli ac­canto a Gran Torino di Clint Eastwood, il musical Jesus Ch­rist Superstar accanto a La 25ma ora di Spike Lee. Sono questi alcuni tito­li della rassegna nazionale Gesù nostro contemporaneo – Il volto di Gesù nel cinema e nella cultura organizzato dall’Acec (Associazione Cattolica E­sercenti Cinema) in collaborazione con il Servizio nazionale per il Pro­getto Culturale e con il Servizio per la promozione del sostegno economi­co alla Chiesa Italiana della Cei. La manifestazione, come spiega il se­gretario generale dell’Acec Francesco Giraldo, coinvolgerà, dal 1° aprile al 15 giu­gno, una cinquantina di sale della co­munità in tutta Italia con un cartello­ne di 27 film ispirati a Cristo. Dottor Giraldo, per l’ottavo anno A­cec e Cei offrono uno spunto di ri­flessione sui grandi temi della vita at­traverso il cinema. È importante ritrovare e riconoscere i segni della presenza divina nella cul­tura di oggi, soprattutto in un mo­mento di crisi globale. Questa non è un’operazione archeologica. Al con­trario, è la dimostrazione della mo­dernità del cristianesimo presente nella nostra cultura da più di duemi­la anni e che ancora oggi ne influen­za consistentemente la produzione artistica. Le sale coinvolte sono distribuite ca­pillarmente in tutta Italia, ma man­ca, ad esempio, una piazza impor­tante come Milano. Come mai? La diocesi di Milano è presente, anche se non con il capoluogo lombardo. O­gni anno abbiamo una rotazione del­le sale. Quest’anno erano in più di 200 a chiedere di aderire all’iniziativa: per motivi economici, purtroppo ne ab­biamo potute accontentare solo 50. Fra le città principali figurano Berga­mo, Brescia, Bologna, Ferrara, Geno­va, La Spezia, Verona, Padova, Firen­ze, Bari, Foggia, e Nuoro. La richiesta di parlare di temi alti è viva. A chi si rivolge l’iniziativa? A volte i cattolici tendono ad essere troppo autoreferenziali, mentre que­sto tipo di iniziative legate allo spet­tacolo e alla cultura si aprono a un pubblico più eterogeneo. Lo stesso succede con I teatri del Sacro orga­nizzato da Federgat. Si gioca su quel terreno libero dove il dibattito è apri­bile. Ed anche le sale sono molto li­bere. Noi indichiamo una serie di film e le sale scelgono le pellicole che pre­feriscono e organizzano dibattiti e spettacoli. Avete proposto ben 27 titoli, alcuni anche spiazzanti come «L’ultima ten­tazione di Cristo» di Martin Scorse­se che fece molto discutere. Qual è il criterio della selezione? Proprio questo esempio, dimostra l’a­pertura e la libertà del dibattito. Scor­sese è cattolico e nel film non rinne­ga la divinità del Cristo, indagandone però piuttosto l’aspetto umano. Ab­biamo selezionato sia pellicole su Ge­sù come Intolerance di Griffith, sia pel­licole su temi cristologici come Gran Torino di Clint Eastwood o The tree of life di Malick. Il cinema di questi anni come tratta il sacro? Il cinema di oggi si nutre a piene ma­ni dei temi cristiani. Da Habemus Pa­pam di Moretti, che presenta anche certe difficoltà, a quelli da noi scelti come Sette opere di misericordia dei fratelli De Serio o Io sono con te di Gui­do Chiesa e La Passione di Carlo Maz­zacurati. Tutti film che presentano un grande elemento di speranza che la fede può riportare nel mondo. Per la distribuzione di certi film le sa­le della comunità possono risultare strategiche? Certo, proponendo cinema di gran­de qualità spesso snobbato dai mul­tiplex. Ora proponiamo un’altra ini­ziativa: la possibilità dal 13 aprile, per le sale della comunità, di avere ad un prezzo convenientissimo una grande opera pressoché in contemporanea con i grandi cinema, I colori della Pas­sione di Lech Majewski, ispirato a La salita al Calvario di Breugel con Rut­ger Hauer e Charlotte Rampling. da Avvenire del 1° aprile 2012, pag. 27 La locandina dell'iniziativa http://www.chiesacattolica.it/comunicazione/ucs_2012/news/00029327_Quando_il_cinema_ha_il_volto_di_Cristo.html Stesso articolo http://www.avvenire.it/Spettacoli/Pagine/quando-il-cinema-ha-il-volto-di-cristo.aspx ----------------------------------------------------------------------------------------------------- L'ultima tentazione di Cristo Proiezione del film di Martin Scorsese al cinema Lanteri. A seguire dibattito Pisa - il 24/03/2012 In occasione dell'imminente arrivo della Pasqua, al Cinema Lanteri avverrà la proiezione del film "L'ultima tentazione di Cristo" del regista Martin Scorsese. a cura del Circolo del cinema Pisa Film Forum. Sabato 24 marzo alle ore 16 al cinema Lanteri in via San Michele degli Scalzi 46 a Pisa, il Circolo del cinema Pisa Film Forum organizza la proiezione del film "L'ulitma tentazione di Cristo" di Martin Scorsese, con William Dafoe e Harvey Keitel. La proiezione del film rientra nella iniziativa che il PiFF ha voluto nel periodo della Quaresima per indagare il binomio espresione e fede religiosa, chiamando a confrontarsi sui film proposti due intellettuali esponenti del mondo cattolico e del mondo laico. Introdurranno la visione del film e condurranno il dibattito dopo la proizione Don Roberto Filippini, direttore del Seminario di Pisa e Marco Vanelli, critico cinematografico. L'ingresso è riservato ai soci del Circolo del cinema Pisa Film Forum. Il biglietto di ingresso è di 5 euro per l'intero e 4 euro ridotto per studenti universitari e anziati over 60. Per ulteriori informazioni visitate il sito web del Pisa Film Forum www.pisafilmforum.org oppure spedite un e-mail a info@pisafilmforum.org. vedi tutti gli eventi http://www.pisainformaflash.it/accade-in-citta/dettaglio.html?nId=5895 ------------------------------------------------------------------------------------------------------ LE SUORE PAOLINE VENDONO IL FILM SUPERBLASFEMO "L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO" LE SUORE PAOLINE VENDONO IL FILM SUPERBLASFEMO "L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO" Le suore Paoline, vendono in tutto il mondo,con i loro audiovisivi il film più crudele e blasfemo, "L'Ultima Tentazione di Cristo",di M.Scorsese. Qui ormai siamo davvero nel potere di Satana, infatti qui Gesù perfino costruisce croci, crocifigge, ammazza, aiuta i romani ad uccidere gli ebrei. Qui Gesù, si ribbella all'Onnipotente, non vuole la missione ma sposare la cugina M.Maddalena. Questa fissazione se la porterà in croce, dove dove Satana, lo inganna, e lui credendosi libero, immagina di fare sesso e figli,con la prima e seconda moglie,e perfino pecca con la cognata, la quale pure avrà figli da lui. Quante orribili, bestemie, ma per i Paolini, questo film è evangelico. Ecco le prove: Questo è la pagina web,del sito;portale cattolico di Jesus.it,gestito dai paolini,dalla parrocchia Sacra famiglia di Cinisello Balsamo. In questa pagina c'è la recensione positiva del film L'Ultima tentazione,ed anche in finale viene specificato che il film è distribuito dalla San Paolo. http://www.jesuschrist.it/Pages/it_magdalena_cinema.aspx?arg=119&rec=809 Questa pagina web,testimonia la distribuzione del film dalla San Paolo,è un sito laico,con fini pubblicitari e commerciali. http://it.movies.yahoo.com/l/lultima-tentazione-di-cristo/index-127620.html ********************************************************* Ecco una recensione ch dice la verità sul film superblasfemo "L'Ultima tentazione di Cristo" Il Gesù di Scorsese,non ti salva,è fantasia. di walter Gesù,esiste ha detto se due o tre si uniscono nel mio nome,io sarò in mezzo a loro.Gesù è sceso dal cielo,ha detto di essere pane sceso dal cielo.Gesù era il verbo che si fece carne,era perfettisimo,era l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.Gesù chiedeva a chi lo voleva seguire,di amarlo più di tutto,lasciare casa,famiglia averi,e possibilmente restare vergini,farsi eunuchi per il regno.Gesù,vuole che venga presto il regno dei cieli,li i risorti saranno come gli angeli,non potranno sposarsi,perché saranno figli della resurrezione, non potranno più morire,saranno figli di Dio.Gesù è già Figlio di Dio, veramente è Dio,chi vede Lui vede il Padre.Gesù,è nato tramite lo Spirito Santo,senza rapporti impuri.Gesù essendo Dio,trasfigurò e divenne tutto luccicante davanti agli apostoli,non poteva fare sesso,sposarsi,la S.Eucaristia,non può fare sesso,ne la S.Trinità, ne Dio,quello giudaico-cristiano,certo i dei pagani vanno con animali e praticano l'incesto.Gesù,consiglia a chi può di restare vergine, cosa che lui avrebbe fatto anche se fosse stato solo un S.profeta,un uomo,come gli esseni. Gesù,ha vinto Satana,e il mondo,perfino dava questo potere agli apostoli,di esorcizzare in suo nome,Gesù vedeva Satana scendere dal cielo,cercare gli apostoli e vagliarli come il grano,Gesù disse che Satana,il principe di questo mondo non poteva fare nulla contro di Lui. Gesù,chiamò Pietro Satana,solo perché,non accettava che Lui morisse,figuriamoci come manda via qualsiasi diavolo tentatore,per cose più gravi.Gesù,guidato dallo Spirito Santo,andò nel deserto, per farsi tentare dal demonio,ma sono tentazini esterne,due solo provocazioni,quella del pane,e del pineacolo,la terza,qui Satana gli chiede di essere adorato,è chiaro che Gesù,stesso non si può fare questa tentazione.Per Gesù,le tentazioni interne a peccare sono peccati,come il solo guardare un donna,per desiderarla è adulterio. Gesù,in vista,delle tentazioni interiori,ci chiede,se il tuo occhio ti fa inciampare cavatelo,è meglio entrare nel Regno senza un occhio, che finire all'inferno. Gesù,è venuto ad insegnarci la verità,Lui è Via Verità Vita. Ora chi crede in questo Gesù dei Vangeli,si salva,può guarire,può diventare Santo come S.Antonio. Chi crede nei falsi Gesù,inventati da atei comunisti,come il greco Kazantzakis,perde tutto,la vita e l'anima e la gioia. Kazantzakis si è inventato un Gesù,che si ribbella a Dio,costruisce croci,crocifigge,un assassino.Poi è pure schizofrenico,vuole colpire, vuole,uccidere,vuole prendere le donne,ma ha paura. Un Gesù,talmente peccatore,che dice di essere il santo della bestemmia, un Gesù,attaccato alle cose terrene,vuole sposarsi si frega del regno. Un Gesù,che lotta con le voci della sua mente malata,non sa se è Satana o Dio a parlargli.Un Gesù,talmente sciocco,che si fa guidare da Giuda.In croce scambia Satana per un angelo,e si diverte a fare sesso con tre donne,la prima e la seconda,non soddisfatto seduce la cognata, la quale gli darà,anche lei dei figli,questo adulterio è vietato dalla legge di Mosè.Un Gesù,che vuole per sé la vita peccaminosa molto lontana dagli insegnamenti evangelici. Il romanzo si conclude con questa verità,è stato il pazzo Paolo a inventarsi il cristianesimo,che Gesù è risorto e il resto,Gesù nella visione si scaglia per questo contro Paolo,lo chiama bugiardo. Scorsese,ha fatto il film copiando tutto il romanzo. Scorsese ha sbagliato,chissà sé il vero Gesù lo perdonerà. http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=196688 CENTRO ANTI-BLASFEMIA http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/

mercoledì 29 febbraio 2012

In scena “Jesus Christ Superstar”: Presso la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso

marzo - In scena “Jesus Christ Superstar” Presso la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso 28.02.2012 Venerdì 9 marzo, alle 21.15, presso la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso a Novate Milanese, la compagnia teatrale “La Gru” mette in scena il musical “Jesus Christ superstar”. http://www.chiesadimilano.it/cms/vita-ambrosiana/dalla-quaresima/9-marzo-in-scena-jesus-christ-superstar-1.55160 <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Jesus Christ Superstar Appunti sul Musical di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice (1) di Sandro Ribi Jesus Christ Superstar è un’opera rock prodotta trent'anni fa, sugli ultimi giorni di vita di Cristo prima della sua crocifissione. La critica l’ha definito "magnetico, travolgente, commovente" (2). Molti credono che il musical presenti la vita di Gesù Cristo in modo moderno, ma veritiero. Alcuni ritengono che quest'opera sia utile per far conoscere Gesù ai giovani. Se però vuoi vederci chiaro lo devi esaminare alla luce del Vangelo. Allora ti renderai conto che il Superstar non è altro che un "falso Cristo" (3). Peggio, è una bestemmia contro Cristo e contro Dio. Gli autori del musical hanno affermato che era loro intenzione ripudiare pubblicamente il Cristo delle Scritture. Così Tim Rice ha creato un testo che nega apertamente le più importanti verità su Cristo nei Vangeli e presenta un falso Cristo. È la descrizione di Gesù secondo Giuda Tim Rice: "L’idea dell’opera è di far vedere Cristo con gli occhi di Giuda… Cristo uomo, non Dio… E, come Giuda, anche Cristo è confuso e non sa realmente chi è." Ma in verità Gesù ha detto: "Non ho io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo" (4). Dunque, se guardo Gesù con gli occhi di Giuda, vedo quello che mi vuol mostrare Satana. Cristo viene presentato come un uomo immorale Tim Rice ha affermato chiaramente di non credere che Gesù Cristo è Dio. Così la sua opera insiste costantemente sulla negazione del Figlio di Dio. Fa dire a Maria Maddalena: "È un uomo, è solo un uomo." Jesus Christ Superstar non spoglia Cristo soltanto della Sua divinità, ma anche della Sua moralità. Nell’opera Maria Maddalena viene presentata come una prostituta che dice di Cristo: "È soltanto un uomo… E io ho avuto così tanti uomini; in molte maniere lui è solo uno in più." In una scena Giuda rimprovera Gesù per il Suo cattivo comportamento. Ma la Bibbia dice che era un uomo puro (5). Quale perversione del Suo vero carattere! Un Cristo debole, insicuro, amareggiato… Rice mette parole blasfeme anche in bocca al Signore. Quando la folla preme per ricevere guarigioni, il Cristo Superstar dice: "Siete troppi - non spingete! Non ce la faccio - non premete! Guaritevi da soli!" Questa è la pura e semplice negazione della più importante verità del Vangelo: la divinità del Signore Gesù Cristo (6). Il musical dipinge Cristo come un essere "non così sicuro", "triste e stanco", che inveisce contro Dio: "Mostrami adesso che non sarò ucciso invano… Mostrami che c’è uno scopo perché mi vuoi far morire. Sei molto astuto sul dove e sul come, ma non così esperto sul perché." L’amarezza rappresentata contrasta aspramente con l’atteggiamento del Figlio di Dio descritto nella Bibbia: senza peccato, sincero, umile, interamente sottomesso alla volontà del Padre e disposto a lasciarsi inchiodare alla croce per la salvezza eterna dei peccatori (7). Un’ingiuria a Dio! Nell’opera Giuda accusa: "Dio! Non saprò mai perché mi hai scelto per il tuo crimine, il tuo ripugnante, crudele crimine! Tu mi hai assassinato!" Chi è il vero Gesù Cristo? Dio ha detto di Gesù: "Questo è il mio Figlio amato, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo!" (Matteo 17:5). Soltanto Lui ha parole di vita eterna (8). Anche tu hai bisogno questa vita eterna, ma per natura non puoi averla. Dio non si accontenta di una vita mediocre (9). Ma se tu non puoi far niente per salvare te stesso, Cristo è in grado di salvarti e di trasformare la tua vita (10). Conclusione Jesus Christ Superstar presenta un Cristo morto frustrato e sconfitto. Uno che rimane inchiodato alla croce come un fallito. Questa è la versione del diavolo - ma lui è interamente bugiardo. La verità è che Cristo è morto con uno scopo: è morto per noi, che con i nostri sforzi siamo incapaci di arrivare a Dio (11). E dopo essere morto è anche risorto. E non solo! Quando la storia dell’umanità sarà sull’orlo del baratro, Gesù tornerà e interverrà personalmente (12). * * * Tutti dovremo un giorno comparire davanti al vero Signore Gesù Cristo, non davanti a quello partorito dall’immaginazione di Tim Rice, ma al Giudice di tutta la terra. Il nostro destino eterno dipende dal rapporto che avremo avuto con Lui: "Chi crede nel Figlio ha vita eterna; chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui" (Giovanni 3:36). Se tu vuoi avere la vita eterna, l’unico modo è di ravvederti e ricevere Cristo per fede (13). Provalo! Non te ne pentirai! -------------------------------------------------------------------------------- Annotazioni (1) Intervista stampata sull’album originale di Jesus Christ Superstar. (2) Ticino7, numero 10, 7-13.3.1999 p.42. (3) "Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti" (Matteo 24:24). (4) Giovanni 6:70. (5) "Non ha conosciuto peccato" (2 Corinzi 5:21); "Egli non commise alcun peccato" (1 Pietro 2:22); "In lui non c’è peccato" (1 Giovanni 35). (6) "Un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace…" (il profeta Isaia 9:6, nell’8° secolo a.C.!); "Dio è stato manifestato in carne" (1 Timoteo 3:16); leggi anche il primo capitolo del Vangelo di Giovanni. (7) "Dio mio, io prendo piacere nel fare la tua volontà" (Salmo 40:8); "Gesù disse: Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato" (Giovanni 4:34); "Abba, Padre, ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi" (Marco 14:36). (8) "Simon Pietro rispose: Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna" (Giovanni 6:68). (9) "Voi eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati" (Efesini 2:1); "L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini" (Romani 1:18). (10) "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12). (11) "Mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo è morto per gli empi" (Romani 5:6). (12) "Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo" (Atti 1:11); "Allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati… E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria" (Matteo 24:21-22,30; leggi tutto il capitolo 24 di Matteo, è molto pertinente!); "Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui" (Apocalisse 1:7); "Poi il Signore si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni, come egli combatté tante volte nel giorno della battaglia. In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente, e il monte degli Ulivi si spaccherà a metà, da oriente a occidente, tanto da formare una grande valle; metà del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra metà verso il meridione. Voi fuggirete…Il Signore, il mio Dio, verrà e tutti i suoi santi con lui. In quel giorno non ci sarà più luce; gli astri brillanti ritireranno il loro splendore. Sarà un giorno unico, conosciuto dal Signore; non sarà né giorno né notte, ma verso sera ci sarà luce" (Zaccaria 14:3-7); ...ci sono ancora molti altri riferimenti sul ritorno di Gesù. (13) "Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato" (Atti 16:31); "A tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome" (Giovanni 1:12). http://www.benmelech.org/articoli/superstar.htm ------------------------------------------------------------------------------------------ JCS PROMOSSO DAL VATICANO CHIESA CATTOLICA Da molto tempo c’è questo atteggiamento blasfemo,già gli anni 70,mentre in tutta Italia,le canzoni del musical,blasfemo,Jesus Christ Supertstar,erano censurate,venivano radiotrasmesse, da Radio-Vaticana.JCS, ormai è diventata un opera di culto cattolico,perfino ai bambini la fanno recitare sull’altare delle chiese,vediamo le bambine che cantano a Gesù un amore sessuale,definendolo uno dei tanti che va a prostitute,e i bambini fanno la parte di un Gesù,cattivo,che manda via con crudeltà, i malati che gli chiedono aiuto,un Gesù,che si arrabbia contro l’Onnipotente,perché,lo fa morire senza un motivo. Quante bestemmie, tutto accade anche perchè,i cattolici,sono ignoranti non posseggono Bibbie, ne conoscono il Vangelo, in chiesa nemmeno si legge il Vangelo, si preferiscono, citazioni da religioni pagane. Le chiese cattoliche alla pari delle protestanti, sono diventati teatri e discoteche con tutti i tipi di musica, compresa la satanica rock. Il clero e i teologi cattolici,sempre più dichiarano,che i fatti del Vangelo,sono leggende,mentre sempre più approvano e appoggiano, films blasfemi contro Gesù. http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/ ******************************************************* MA IL MUSICAL JESUS CHRIST SUPERSTAR E’ VERAMENTE ERETICO E BLASFEMO CENTRO ANTI-BLASFEMIA:IL MUSICAL JESUS CHRIST SUPERSTAR JESUS CHRIST SUPERSTAR è un opera molto blasfema,principalmente perché gli autori;Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,sono agnostci,non credono in Gesù. Nelle varie interviste hanno dichiarato che per loro Gesù era un falso pofeta,sciocco e libertino,mentre il vero sapiente era solo Giuda,l’unico che capiva come andavano le cose. Quindi vediamo che il Musical JCS insiste sulla negazione del Figlio di Dio. All’inizio,vediamo che la prostituta Maria Maddalena,riesce a sedurre Gesù,con le sue arti, lo cosparge di mirra,lo coccola,l’accarezza.Giuda vedendo questo,critica Gesù di essere immorale,e fare il contrario di ciò che insegna.Intanto Gesù e Maddalena,vivono insieme giorno e notte,lei di notte gli canta una sensuale ninna nanna,gli sussurra di stare calmo,di rilassarsi e chiudere gli occhi,mentre lei baderà a lui e lo rinfrescherà con la mirrà.Gesù e Maddalena sono quindi amanti.Ecco come Maddalena descrive il suo amore per Gesù; “Io non so come amarlo,cosa fare a convincerlo. E’ un uomo,è solo un uomo,ed io ho avuto tanti uomini prima, in tutti i modi.Lui è solo uno in più. Dovrei violentarlo? Dovrei gridare e urlare? Dare sfogo ai mii sentimenti? Poi,se mi dicesse che mi ama, non potrei resistere,propio non potrei resistere….. Lo voglio così,l’amo così”. Quindi la prostituta Maddalena,crede che questo suo amato Gesù,non è altro che uno dei suoi tanti amanti,è solo un uomo,un uomo come gli altri che vanno a protitute. Quindi nel Musical JCS,Gesù è un libertino peccatore,non è finita qui,la dissacrazione continua. Ecco che nel Musical Gesù è pure malvagio.Quando una folla di bisognosi e malati, e lebbrosi preme per ricevere guarigioni,conforto e consolazione, Gesù dice loro con furia”Siete troppi-non spingete!Non ce la faccio-non premete! Guaritevi da soli,lasciatmi in pace”Questa è la pura e semplice negazone della più importante verità del vangelo:la divinità del Signore Gesù. Gesù,nel Musical non solo è libertino e malvagio,è anche un essere insicuro,triste, stanco, è confuso e no sa realmente chi è,perché deve morire,e si ribbella a Dio,perché lo fa morire senza un motivo:”Mostrami adesso che non sarò ucciso invano…………………………………… …..Mostrami che c’è uno scopo perché mi vuo fare morire.Sei molto astuto sul dove e sul come,ma non così esperto sul perché”Quindi abbiamo un Gesù che bestemmia Dio,e poi continua a urlare a Dio, dicendogli di inchiodarlo e ucciderlo adesso prima che lui cambi idea,vere bstemmie che rendono Gesù il contrario di come è descritto nel Vangelo. Anche Giuda nel Musical accusa Dio di averlo usato;”Dio!Non saprò mai perchè mi hai scelto per il tuo crimine,il tuo ripugnante,crudele crimine!Tu mi hai assssinato!” Però poi nel Musical,vediamo che Giuda,dopo essersi impiccato,muore e diventa un Angelo, e scende dal cielo con altri Angeli e prende in giro Gesù che si trova sulla croce,dicendogli che si è fatto crocifiggere invano. Gesù,nel Musical,muore crocifisso,non risorge,infatti non è Figlio di Dio ma un pazzo peccatore libertino e malvagio. Che atei amino questo Musical è normale,ma chi si dice cristiano ed accetta questo Musical, nega la sua fede ed è un ipocrita e bestemmia Dio,le Sacre Scritture e il Signore Gesù. Se Gesù fosse stato come quello del Musical,il cristianesimo non sarebbe mai nato,e nessuno conoscerebbe Gesù ora. http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/ ---------------------------------------------------- AVVERTIMENTO A TUTTI COLORO CHE FALSIFICANO I VANGELI E LA SACRA BIBBIA Falsificare i Vangeli è un gravissimo peccato, mentre i vangeli inventati da uomini atei non servono a nulla, anzi portano all'inferno, il Vangelo, la Parola di Dio, la Sacra Bibbia sono la Via, la Verità, la Vita eterna e la Salvezza. Il Vangelo è stato scritto sotto la guida dello Spirito Santo, è davvero infonde fede e convesione, ora alterare il Vangelo, secondo i propri gusti è peccato, ecco come ci ha avvertiti San Paolo; Galati: 1, 6-9 1,6Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo, e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! 7In realtà, un altro non c'è. Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il vangelo di Cristo. 8Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata: anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. 9Sì! L'ho detto e lo ripeto: chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto. Questa Apostasia era stata predetta; 2 Timoteo 4: 3-4 Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Chi racconta falsità verrà condannato; V.Matteo: 12, 36-37 12,36"Vi assicuro che nel giorno del giudizio tutti dovranno render conto di ogni parola inutile che hanno detto: 37perché saranno le vostre parole che vi porteranno a essere condannati o a essere riconosciuti innocenti". Citazioni Bibbia Cei http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM https://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home

lunedì 22 novembre 2010

IO SONO CON TE/ IL FILM SULLA MADONNA CHE "DIMENTICA" IL SACRO

IO SONO CON TE/ IL FILM SULLA MADONNA CHE "DIMENTICA" IL SACRO

12 Novembre 2010

In tempi di contrapposizione, spesso feroce, tra fede e laicità il cinema sembra andare controcorrente dimostrando un’attenzione positiva inedita per figure esplicitamente legate alla fede cristiana. Dopo il caso del francese Uomini di Dio, premiato al festival di Cannes, arriva una pellicola italiana a parlare della Madre del Salvatore e della Chiesa. Non si fatica a credere alla sincera ispirazione e alla buona fede di Guido Chiesa, cineasta e documentarista alle prese con la vicenda di una madre assolutamente speciale, Maria di Nazareth, di cui subisce il fascino senza tempo. Da non credente Chiesa ha dichiarato di accostarsi a questa figura storica con interesse e rispetto, cogliendo la portata straordinaria di una donna in cui per la prima volta una religione, il Cristianesimo, vede il principio della salvezza. Questo approccio positivo non impedisce di rimanere un po’ delusi di fronte ad una pellicola che, se pure offre momenti e intuizioni suggestivi, manca però del senso del sacro che ci aspetteremmo da un film dedicato a questo tema ed esaurisce l’eccezionalità di Gesù nelle pur straordinarie doti pedagogiche della sua genitrice. Maria sembra, infatti, una sorta di pedagogista montessoriana ante litteram che, fidando sul suo legame con la natura, che osserva spesso e con attenzione, si mette di traverso alla cultura ebraica del tempo, maschilista, legalista e violenta. Significativa, anche perché in aperta contraddizione con il dettato evangelico cui invece Chiesa dice di essersi sostanzialmente attenuto, è la strenua opposizione alla circoncisione (in pratica il viaggio a Betlemme e il parto nella grotta sono passi di un piano della stessa Maria per sottrarsi al controllo di famiglia e società nei primi giorni di vita del bambino), vista come atto di violenza primario sul bambino, destinato a segnarlo per sempre. Liberando Gesù da questa esperienza traumatica e lasciandolo libero di spiegare la sua natura (che non sembra tuttavia avere nulla di particolarmente divino, come riconoscono anche i magi, qui sorta di sapienti poco pratici alla ricerca di un Messia attraverso test da psicologia contemporanea), Maria pone le basi (e forse anche qualcosa di più) dell’uomo che sarà.
Se è apprezzabile la valorizzazione della libertà “creativa” di Maria nella storia della salvezza, capace di superare il legalismo fatto di mille divieti della religione ebraica dell’epoca in nome dell’amore per l’altro, sembra strano che in un contesto che pure si vuole storicamente ricostruito, manchi del tutto la sottolineatura dell’attesa messianica che illuminava anche l’altrimenti sterile formalismo di un certo ebraismo. È questa un’assenza, ci perdoni il pur informato regista, molto poco storicamente attendibile, ma assai significativa in una prospettiva in cui Gesù è necessario al massimo come diffusore maschile di una sapienza totalmente femminile e un po’ sciamanica, che vive il rapporto con Dio in uno spiritualismo naturalistico e personale che nulla ha della dimensione di popolo della religione ebraica. Se davvero tutto l’insegnamento di Gesù si può ricondurre a questi primi attimi, giorni e anni accanto a cotanta madre non si capisce perché poi il Cristo si sia dato la pena di parlare agli uomini dell’amore paterno di Dio né di sacrificarsi sulla croce per la Redenzione dell’umanità. Difficile arrivarci da qui anche a causa della debolezza della figura di Giuseppe, sempre un po’ passivo e in secondo piano, ora oppresso dai fratelli – rigidi padri padroni – ora superato “a sinistra” dalla sua sposa poco più che bambina, mai comunque parte di un processo educativo che di fatto lo esclude. Quella Maria che “medita nel suo cuore” il miracolo dispiegarsi della volontà di Dio nel suo ventre prima e nel mondo poi, così come ce la racconta San Luca (l’evangelista storiografo d’ispirazione tucididea, anche qui evocato nel finale, che ebbe proprio nella Madonna la sua prima testimone oculare) si trasforma in un’adolescente sempre sorridente (anche troppo) e testarda, il cui credo di “non violenza” ha qualcosa di davvero troppo moderno e riduttivo rispetto alla figura dei vangeli e della tradizione cristiana. E umano “troppo umano” appare questo Gesù bambino e ragazzino (non è un caso che dopo il salto temporale la telecamera vaghi tra i volti di bambini che tutti potrebbero essere il futuro Messia), capace di accostarsi ad un indemoniato respinto dalla società e di contestare in sinagoga il rabbino e pronto a restare sconvolto dal sangue dei sacrifici del Tempio. Solamente un po’ ridicoli invece i Magi, nella versione di Chiesa un gruppo di sapenti orientali alla corte di Erode a fare esprimenti di intelligenza a metà tra il test psicologico e le prove di riconoscimento del Dalai Lama nei dintorni di Nazareth. La loro discussione (in un greco antico che suona un po’ surreale) è l’ennesima didascalica articolazione della tesi suggestiva quanto poco ragionevole (nel senso di inadeguata a cogliere tutti i fattori in gioco) del film di Chiesa. Di cui non si può non apprezzare l’impeto sincero e il rispetto per il proprio oggetto, ma a cui non si può fare a meno di imputare per lo meno un certo difetto di esperienza che finisce per rendere elusivo un oggetto che lui pure percepisce così terreno. - Laura Cotta Ramosino - ilsussidiario -


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LA CIRCONCISIONE IL SEGNO DELL'ALLEANZA TRA DIO E IL SUO POPOLO ELETTO

LA CIRCONCISIONE IL SEGNO DELL'ALLEANZA TRA DIO E IL SUO POPOLO ELETTO

Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi biblisti

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LA CIRCONCISIONE NEL VECCHIO TESTAMENTO

LA CIRCONCISIONE E' OBBLIGATORIA PER GLI EBREI!
La circoncisione nella carne è il segno dell'alleanza tra Dio e il suo popolo.
L'ebreo che non si circoncide va punito con la morte.
GENESI 17: 9-14
17-9Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. 10Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. 11Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi. 12Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe. 13Deve essere circonciso chi è nato in casa e chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne. 14Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza".

Mosè non aveva circonciso il figlio e stava per morire, ma sua moglie intervenne e lo salvò.

ESODO4: 24-26
4-24Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. 25Allora Zippora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con quello gli toccò i piedi e disse: "Tu sei per me uno sposo di sangue". 26Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circoncisione.

Chi non è circonciso non può mangiare la pasqua.

ESODO 12:43- 48

12-43Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Questo è il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.

44Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare.

45L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.

46In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso.

47Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 48Se un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo maschio:

allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.

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LA CIRCONCISIONE NEL NUOVO TESTAMENTO

Vediamo che nel Nuovo Testamento la circoncisione non viene abolita, ma solo non viene imposta ai gentili che si fanno cristiani.

GESU' FU CIRCONCISO

LUCA 2: 1

2-21Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

Luca ci parla anche della circoncisione di Giovanni il Battista; Luca 1: 57-60

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GESU' NON ABOLI' LA CIRCONCISIONE

GIOVANNI 7:21-24

Rispose Gesù: "Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti.

Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato.

Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè,

voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?

Dai Vangeli sappiamo che Gesù è venuto non ad abolire la religione ebraica, ma a completarla;
Matteo 5: 17-20
Gesù era ebreo e perfino all'inizio della sua missione si rivolge esclusivamente al popolo eletto;
Matteo 10: 5-6; Matteo 15:24
Solo dopo la sua risurrezione Gesù invia i suoi discepoli in tutto il mondo;
Matteo 28:18-20
Gesù insegnava agli ebrei nelle sinagoghe e nel Tempio, era ebreo e si rivolgeva al suo popolo;
Matteo 4: 23; Matteo 21: 23.

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LA CIRCONCISIONE NON E' PIU' NECESSARIA PER I GENTILI CHE SI CONVERTISCONO

ATTI 15: 1-21

15-1Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: "Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi".

2Poiché Paolo e Bàrnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. 3Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samarìa raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. 4Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro.

5Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè.

6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:

"Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 11Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro".

12Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.

13Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: 14"Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. 15Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:

16Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di
Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,
17perché anche gli altri uomini cerchino il Signore
e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,
18dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute
dall'eternità.

19Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, 20ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. 21Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe".

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Dopo questo concilio, i gentili che diventavano cristiani non erano più obbligati a circoncidrsi, ma gli ebrei anche se diventavano cristiani

erano tenuti a circoncidersi.

ATTI 16: 1-3

16-1Paolo si recò a Derbe e a Listra. C'era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco; 2egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. 3Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere per riguardo ai Giudei che si trovavano in quelle regioni; tutti infatti sapevano che suo padre era greco.

Vediamo che il discepolo Timoteo, essendo di madre giudea, era ebreo e non greco come suo padre per la Legge ebraica, quindi dovette circoncidersi.

Vediamo che gli Apostoli si dividono i compiti, ci sono quelli che vanno a predicare agli ebrei, e quelli che vanno dai pagani.

In principio gli ebrei-cristiani osservanti non si univano con i gentili-cristiani, tanto ancora era grande la diffidenza.

GALATI 2: 1-15

1Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: 2vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano. 3Ora neppure Tito,(Tito era pagano prima di diventare cristiano, non fu obbligato a circoncidersi), che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere. 4E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. 5Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.

6Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. 7Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - 8poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani - 9e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. 10Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.

11Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?

15Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, 16sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno".

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PAOLO APOSTOLO DELLE GENTI

Paolo andando a predicare ai gentili, insegnerà sempre di più l'inutilità della circoncisione per loro.

ROMANI 2: 25

2-25La circoncisione è utile, sì, se osservi la legge; ma se trasgredisci la legge, con la tua circoncisione sei come uno non circonciso. 26Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della legge, la sua non circoncisione non gli verrà forse contata come circoncisione? 27E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della legge e la circoncisione, sei un trasgressore della legge. 28Infatti, Giudeo non è chi appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da Dio.

ROMANI 4: 9-17

9Orbene, questa beatitudine riguarda chi è circonciso o anche chi non è circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come giustizia. 10Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o quando non lo era? Non certo dopo la circoncisione, ma prima. 11Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia 12e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione.

13Non infatti in virtù della legge fu data ad Abramo o alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede; 14poiché se diventassero eredi coloro che provengono dalla legge, sarebbe resa vana la fede e nulla la promessa. 15La legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non c'è legge, non c'è nemmeno trasgressione. 16Eredi quindi si diventa per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi. 17Infatti sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli; è nostro padre davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono.

I CORINZI 7: 18-19
7-18Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda! È stato chiamato quando non era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere!
19La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio.

FILIPPESI 3: 1-6
3-1Per il resto, fratelli mei, state lieti nel Signore. A me non pesa e a voi è utile che vi scriva le stesse cose: 2guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno circoncidere! 3Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere fiducia nella carne, 4sebbene io possa vantarmi anche nella carne. Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: 5circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; 6quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge.

COLOSSESI 2: 9-14

2-9È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, 10e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà. 11In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. 12Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. 13Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, 14annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.

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Quindi mentre per gli ebrei che accettano Gesù come Figlio di Dio e Salvatore, la circoncisione non è abolita, ai gentili che si convertono al cristianesimo non viene più imposta.

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Citazioni Bibbia di Gersalemme



http://www.liberliber.it/biblioteca/b/bibbia/la_sacra_bibbia/html/index.htm



https://sites.google.com/site/lesacrescritture/



https://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/la-circoncisione-il-segno-dell-alleanza-tra-dio-e-il-suo-popolo-eletto

IL VATICANO HA APPROVATO IL FILM BLASFEMO " IO SONO CON TE" DELL'ATEO GUIDO CHIESA

IL VATICANO HA APPROVATO IL FILM BLASFEMO " IO SONO CON TE" DELL'ATEO GUIDO CHIESA
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Articolo da radiovaticana:

L'intenso rapporto tra Maria e Gesù nel film "Io sono con te" in concorso al Festival del cinema di Roma

03/11/2010 14.20.29




Il regista italiano, Guido Chiesa, conosciuto per il suo impegno politico dimostrato in precedenti pellicole, ha presentato in concorso al Festival del Film di Roma un’inaspettata, intensa e essenziale ricostruzione cinematografica dei Vangeli dell’infanzia: Maria e Gesù sono al centro di “Io sono con te”, film nel quale l’amore e la fiducia tra una Madre e un Figlio custodiscono il mistero di Dio e del suo piano di salvezza per l’umanità. Il servizio di Luca Pellegrini:

Una madre e un figlio. Giocano, sorridono, si guardano, si abbracciano. Al minimo pericolo, sono vicini. Siamo nella Nazareth di duemila anni fa. Guido Chiesa, dopo una serie, pur breve, di film politicamente e socialmente impegnati, torna al cinema, per raccontare la storia di Maria e del figlio Gesù. Un lavoro intensamente pensato, voluto a tutti i costi. La sensazione è quella che sia frutto di una sua esigenza spirituale vera e incontenibile, nata all’indomani della sua paternità e di un ampio scambio di riflessioni con la moglie, Nicoletta Micheli, che con lui ha partecipato alla stesura della sceneggiatura, rimodellata più volte. Vi ha lavorato all’inizio con un’adesione – confessa – di tipo razionale e materialistico, un percorso intellettuale e soltanto emotivo. Poi è diventato un atto di fede e di adesione a quel Vangelo che andava scoprendo e raccontando al cinema. Siamo fuori dall’iconografia tradizionale, siamo dalle parti di Pasolini per l’essenzialità dell’immagine, del tratteggio dei personaggi, ma l’intensità della ricerca non si ferma alla storia o al fascino esteriore. Penetra l’anima. Maria non è un’umile donna messa in disparte nel nucleo familiare patriarcale. Ha un temperamento docile e forte insieme, si oppone alle violenze e alle imposizioni rituali, stringe col figlio un rapporto di fiducia che ha un sapore soprannaturale, dove invece tutto il trascendente è oscurato, nel film, che si ferma soltanto a quel rapporto e al suo misterioso amore.

E’ ancora Guido Chiesa che spiega perché il Vangelo dell’infanzia lo ha così incuriosito e affascinato – pur se qualche episodio è tratto dagli Apocrifi, forse per dare un sapore originale al racconto: “Ho cercato di rivolgermi a tutti, senza distinzione di cultura, di fede, privilegiando una prospettiva femminile e proponendo un modello positivo fondato sull’amore, una parola oggi così vituperata”. Non è mai convenzionale, il regista, che si avvale di volti ignoti colti nella quotidianità della vita in Tunisia – per rappresentare l’ambiente più attendibile in cui è avvenuta la nascita di Gesù – un terreno aspro e policromo dove è stato girato il film che si stende dai giorni dell’Annunciazione a quelli del ritrovamento di Gesù dodicenne tra i dottori del Tempio. Guido Chiesa lo ha ribadito più volte: non vuole scandalizzare, anche se non ci sono angeli e pastori, non c’è la cometa e non ci sono i Magi. La Madre e il Figlio sono al centro del suo interesse d’artista e di uomo: la prima si mette totalmente nelle mani di Dio, affronta il mistero e il dolore, il secondo si affida alla Madre fino a quando capisce che la sua libertà non può più essere limitata, la sua missione nel mondo è un’altra. “Racconto la storia di una donna che ha cambiato per sempre il volto dell’umanità” – precisa ancora il regista. “Io sono con te” è, per questo, un titolo ben scelto: Maria con il Figlio, Gesù con ciascuno di Noi.



http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=435987

LA CIRCONCISIONE DI GESU' E LA SUA PRESENTAZIONE AL TEMPIO

IL VANGELO DELL'INFANZIA
LA CIRCONCISIONE DI GESU' E LA SUA PRESENTAZIONE AL TEMPIO
(Luca 2, 21-40)
LA CIRCONCISIONE DI GESU' (2, 21)
Scrive Luca «E quando furono compiuti gli otto giorni in capo ai quali Egli doveva essere circonciso, gli fu imposto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo, prima che Egli fosse concepito nel seno»: questo accenno fato da Luca al rito della circoncisione di Gesù vuole informarci, oltreché del rito stesso a cui il bambino fu sottoposto come qualsiasi bambino ebreo, anche della imposizione del nome "Gesù", secondo quanto comunicato dall'angelo sia a Maria (Luca 1, 31) che a Giuseppe (Matteo 1, 21).
Alcune informazioni sul rito ebraico della circoncisione sono state date a proposito della circoncisione di Giovanni il Battezzatore (Luca 1, 59-63).
Qui aggiungeremo solo che la circoncisione non fu per la prima volta usata in Oriente dagli Ebrei per ordine di Dio (Genesi 17, 9-14), perché si tratta di una pratica molto più antica un uso presso i popoli orientali (semiti) sia per motivi presumibilmente igienici, sia come rito magico-propiziatorio per consacrare alla divinità la facoltà generativa, mediante cui si trasmette la vita.
Tra gli ebrei, però essa ebbe fin dall'inizio un significato religioso, cioè di appartenenza al popolo di Dio, legato a Dio dall'alleanza (Genesi 17, 2; Levitico 12, 3).

LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO (2, 22-24)
In questa pericope Luca narra che Maria e Giuseppe ottemperarono a due precetti della Legge mosaica: al precetto dell'offerta del primogenito a Signore, che secondo Numeri 18, 15 doveva essere riscattato al 31° giorno dalla nascita, mediante il pagamento di 5 sicli; e al precetto della purificazione di Maria, che il Levitico 12, 2-8 imponeva alla donna di fare, presentasi al tempio entro 40 giorni, se il neonato era maschio, oppure entro 80, se femmina.
«E quando furono compiuti i giorni della loro purificazione, secondo la legge di Mosè »; a chi si riferisce il pronome "loro"? Grammaticalmente sembra riferirsi ai genitori, che sono il soggetto del verbo seguente "portarono". Ma, poiché in nessun passo dell'Antico Testamento si fa mai menzione o allusione a una qualche impurità che avrebbe contratto il padre alla nascita di un figlio, sembra evidente che il pronome "loro" si riferisca a Maria e Gesù, protagonisti della cerimonia.
Il termine "purificazione" (greco: kaqari\smo\j = katharìsmòs = riscatto, o semplicemente: espiazione) è stato scelto a causa di Maria, ma in modo da convenire meglio a Gesù (infatti la Settanta per indicare la purificazione della partoriente usa il termine tecnico "kathàeseos").
La legge del Levitico (12, 6-8) prescriveva che la donna nel giorno della sua purificazione offrisse in olocausto un agnello di un anno e una colomba o tortora, ma, se era povera, era sufficiente che offrisse due colombi o tortore, come fece appunto Maria.
La cerimonia della purificazione si svolgeva così: giunta la donna al tempio presso la porta di Nicanore, il sacerdote di turno l'aspergeva con sangue e recitava su di essa alcune preghiere; quindi seguiva l'offerta stabilita per la purificazione e il pagamento dei cinque sicli per il riscatto del primogenito, che apparteneva a Dio (Esodo 13, 2.12.15; 22, 29; 34, 19; Numeri 3, 13; 8, 16-17; 18, 15). Perché Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo e Figlio di Dio, e Dio lui stesso, che non era perciò tenuto ad offrire al Padre né a se stesso alcun riscatto, e perché Maria, che, non avendo concepito col concorso d'uomo, non aveva contratto alcuna impurità legale alla nascita del Figlio, si sottoponeva alla luce comune a tutti i figli maschi primogeniti?
Probabilmente, perché il mistero della nascita miracolosa di Gesù e della sua divina natura non doveva essere rivelato. D'altra parte la Legge parlava chiaro di quest'obbligo per tutti i primogeniti (Numeri 8, 16) e Gesù si trovava in questa condizione. Per questo Maria e Gesù si sottomisero alla Legge (Numeri 18, 15-16).

Mentre Maria e Giuseppe erano nel tempio col bambino Gesù, avvennero due fatti singolari.
L'APPARIZIONE DI SIMEONE E ANNA NEL TEMPIO (Luca 2, 25-38).
Viveva in quel tempo a Gerusalemme « un uomo di nome Simeone» (o Simone, ebraico: esaudimento?), di cui si dice che «era giusto e timorato di Dio », cioè osservante della Legge e pio, avanzato d'età, il quale aveva una fede talmente forte, malgrado le umiliazioni del popolo sottomesso ai Romani, «aspettava la consolazione d'Israele»; questa è un'espressione astratta per indicare Colui che i profeti avevano annunziato come "Consolatore, cioè il Messia (cfr. Isaia 41, 1.3; 66, 13; Aggeo 2, 7-9).
«E lo Spirito Santo era sopra di lui»: si tratta dello Spirito di profezia, che era tornato, dopo 400 anni circa, a risvegliare l'attesa messianica tra gli Ebrei e prepararli alla venuta del Messia.
A Simeone «era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima d'aver veduto (coi suoi occhi) il Cristo (cioè l'Unto) del Signore: "vedere la morte" è un'espressione semitica per dire "morire".
Egli, quel giorno, « mosso dallo Spirito, venne nel tempio», cioè nel recinto del tempio (greco: iero/n = ieròn; mentre il tempio propriamente detto, riservato ai soli sacerdoti, era detto nao\j = naòs), e vi giunse proprio mentre « i genitori vi portavano il bambino Gesù», cioè appena vi erano appena entrati.
Egli, per illuminazione divina, comprese che quel bambino era l'Atteso di Israele, perciò « se lo prese anch'egli tra le braccia e benedisse Iddio», cioè lo ringraziò per averlo privilegiato non solo di vedere ma anche di toccare e tenere tra le braccia il bambino, cioè il Messia.
Esplose così nel cantico, chiamato "Nunc Dimittis", dalle prime parole in latino.
Informazioni sulla paternità di Simeone di questo cantico possono trovarsi in articoli precedenti a proposito del cantico di Zaccaria ("Benedictus") e di Maria ("Magnificat").
«Ora, o mio (manca nel testo greco) Signore tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola»: da notare il contrasto tra "Signore" (greco: despo\thj = despòtes, cioè padrone assoluto e proprietario) e "servo" (dou\loj = doùlos = schiavo servitore). Inoltre "tu lascia andare in pace": in greco c'è il verbo "apolùeis", usato spesso per indicare la liberazione di un prigioniero, il congedo di truppe, il cambio della sentinella, ma il cui significato è "disciogli": Simeone infatti sembra ritenere la morte come uno scioglimento di lacci, una liberazione dalle pene della vita, e se stesso, essendo Dio padrone dell'uomo, come uno schiavo ubbidiente disposto a fare la sua volontà.
"La parola", a cui Simeone allude, è senza dubbio quella con cui lo Spirito Santo gli aveva dichiarato che non sarebbe morto prima di aver veduto il Messia (Cristo) Signore. Questa promessa gli aveva riempito l'anima di una tale gioia e pace, che ora non desiderava vivere più a lungo, avendo visto realizzate le sue speranze.
«Poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza»: "salvezza" (in greco: swthri/an = soterìan), poiché nel Messia si realizzavano tutte le promesse messianiche e si accumulavano tutte le benedizioni della redenzione.
Ma questa salvezza è detta "tua", perché Dio ne ha formato il disegno e tutto ha fatto cooperare al suo adempimento (Romani 3, 22).
«Che hai preparato dinanzi a tutti i popoli»: quindi, non solo per gli ebrei, come avevano annunziato anche i profeti antichi (Isaia 2, 2-3; 11, 10 ecc.; Ezechiele 16, 61; Amos 9, 12; Michea 4, 1-2 ecc.).
«Per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele»: il salvatore fu "luce" per i gentili, che difettavano della rivelazione soprannaturale, data agli Ebrei, mediante la verità che ha annunziato (2 Corinzi 3, 14-18), e che ha mostrato loro la via della pace; fu "gloria" invece per gli Ebrei, perché il Messia è provenuto da loro.
«E il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che diceva di lui (cioè del loro bambino)»: tale meraviglia proveniva loro dall'armonia straordinaria di testimonianze sullo stesso soggetto proveniente da fatti verificatisi nei più diversi ambienti e dalle parole dette dalle persone più diverse (angelo, sogno di Giuseppe, messaggio ai pastori, e le affermazioni di Simeone).
«E Simeone li benedisse (cioè si rallegrò e congratulò con loro, chiamandoli "beati") e disse a Maria, madre di lui: Ecco, questi è posto a caduta e rialzamento di molti in Israele»: è chiara l'allusione a Isaia 8, 14-15.18; 28, 16.
Chi crederà in Cristo otterrà salvezza ("rialzamento"), chi non crederà cadrà e si perderà (Romani 9, 33; 1 Pietro 2, 6-8).
Questa della "pietra" è la prima delle immagini.
«E per segno a cui si contraddirà»: è questa la seconda immagine o paragone.
"il segno" o vessillo si innalza per annunziare un avvenimento o segnalare un pericolo, e attorno ad esso si riuniscono tutti. Cristo sarà un segno per l'umanità, come lo sarà per gli ebrei: tutti di fronte a Lui dovranno assumere la loro posizione, o pro o contro di lui.
Come "segno" che dividerà l'umanità in due campi, il Messia farà in modo che « i pensieri di molti cuori siano rivelati»: "i pensieri" (greco : dialogismo\i = dialoghismòi) sono da intendersi come pensieri non buoni, malvagi, intenti cattivi.
«E a te stessa una spada trapasserà l'anima»: è la terza immagine o paragone.
"La spada" (greco: r¥onfai¢a = romphaia) è la spada a doppio taglio, acuto e penetrante che in genere è identificata con la Parola di Dio (Apocalisse 19, 13; Ebrei 4, 12). Questo inciso, riguardante Maria, si trova in un contesto, che riguarda "i pensieri", e malvagi per giunta; sembra quindi che la "spada" servirà a mettere a nudo i pensieri di Maria.
Anche essa, infatti, durante la vita, andò soggetta a dubbi circa suo Figlio, se fosse o no il Messia (cfr. Luca 2, 50; Marco 3, 21.31-35; Matteo 10, 36; Giovanni 7, 5). Quindi queste parole non profetizzano la sofferenza di Maria assieme a Gesù.

In quel tempo viveva « anche Anna» (ebraico: grazia, misericordia), « profetessa» (come Maria, sorella di Mosè, Esodo 15, 20; come Debora, Giudici 4, 4; come Hulda 2 Re 22, 14; 2 Cronache 24, 22), quindi conosceva e predicava l'avvenire e difendeva la Legge di Dio nei suoi discorsi o colloqui, riprendendo il vizio e incoraggiando la virtù; « figliuola di Fanuel (ebraico: faccia di Dio), della tribù di Aser, la quale era molto attempata», cioè molto avanti con gli anni. « Dopo esser vissuta col marito sette anni della sua verginità, era rimasta vedova ed aveva raggiunto gli ottantaquattro anni»: espressione che rende incerto se voglia dire che aveva 84 anni, oppure se era vissuta 84 anni dopo la morte del marito col quale era stata sposata sette anni (in questo caso 84 di vedovanza, più sette di matrimonio, più quindici oppure 13 di verginità, darebbe un'età di 106/104 anni.
«Ella non si dipartiva mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e orazioni »: secondo alcuni Anna avrebbe abitato assieme ad altre donne in una delle abitazioni annesse ai cortili del tempio, perché addette ad alcuni servizi ("sodo 38, 8; 1 Samuele 1, 22; Numeri 4, 23; 8, 24); ma sembra meglio ritenere che Luca voglia dire che passava gran parte del giorno nel tempio, avendo consacrato tutta la sua vita al Signore e trascorrendola in preghiera giorno e notte e nei digiuni.
«Sopraggiunta in quella stessa ora» dove si trovavano Simeone, Maria e Giuseppe col bambino Gesù, «lodava anch'ella Dio », perché dava compimento alle profezie con l'invio dell'atteso Messia, «e parlava del bambino », cioè del Messia, «a tutti quelli che aspettavano la redenzione (cioè il redentore) di Gerusalemme » (altri leggono: a tutti quelli che in Gerusalemme aspettavano la redenzione).

(vers. 38-40) Maria e Giuseppe « come ebbero adempiute a tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazareth, loro città». Secondo il Vangelo di Matteo (2, 1 seg.) avvennero poi altri vari fatti (visita dei Magi, strage degli innocenti, fuga e ritorno dall'Egitto e dimora a Nazareth) che Luca non narra. Or i fatti narrati da Matteo debbono essere avvenuti subito dopo la presentazione al tempio, e così noi li tratteremo.
Luca poi conclude, dando un laconico accenno alla fanciullezza di Gesù a Nazareth, e dice: « E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra lui». Così è descritto lo sviluppo intellettuale (greco: sofi/a = sophìa) di Gesù, quello fisico (greco huÃcanen = eùcsanen) e quello morale (greco xa/riti = kàriti) dai primi mesi ai 12 anni.
Inoltre la frase "e la grazia di Dio era sopra di lui" afferma che egli si distingueva fra gli altri bambini per i doni e le grazie, che mostrava a tutti come fosse il favorito di Dio.

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