venerdì 26 dicembre 2008

CATTOLICI VATICANO CONTRO LA MADRE DI GESU'

MUSICAL " MARIA DI NAZARET UNA STORIA CHE CONTINUA..... " DI M.P.LIOTTA OVVERO
IL COMPLOTTO CATTOLICO CONTRO MARIA SANTISSIMA COLEI CHE HA PORTATO IN GREMBO L'ALTISSIMO DIO ONNIPOTENTE.

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

I CATTOLICI VATICANO COMPRESO SONO CONTRO LA SANTA VERINE MARIA E LE HANNO FATTO UN MUSICAL BLASFEMO

In questo musical vedrete la S.V.Maria come mai l'avete vista, non solo canta ma fa danza classica-moderna
e perfino mima i rapporti sessuali con Giuseppe e fa salti accrobatici.
Non è tutto Maria non è la candida e pura fanciullina dei Vangeli piena di grazie, e protetta dall'Altissimo,
no, è una fornaia di Nazaret che è coinvolta con Barabba un trafficante d'armi che la vuole sedurre.
Ultimamente Barabba lo troviamo spesso in racconti, e romanzi ed eresie, ma qui è davvero fuori luogo.
Quindi Maria secondo Maria Pia Liotta è una donna profana e popolana senza purezza.
I testi del Musical sono stati visionati ed accettati dal mariologo Padre Stefano De Fiores e don Antonio Tarzia direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo.
Il Musical è patrocinato dal Vaticano; con sostenitori entusiasti e patricinatori: il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura
e il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli. Qindi le autorità Vaticane approvano la dissacrazione della S.S. V.Maria.
Ormai è chiaro a tutti che in Vaticano regna Satana.
Noi credenti non abbiamo bisogno di Musical falsi blasfemi, per conoscere la S.V.Maria ci bastano i Vangeli veri e sacri.
Domanda e riflessione la S.S.V.Maria tutta pura e santa è daccordo con questo Musical blasfemo,falso e dissacrante su di lei ?
E Gesù cosa ne pensa?



http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

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MUSICAL MARIA DI NAZARET

Ecco le prime notizie sul musical Maria di Nazareth - Una storia che continua... Lo spettacolo è stato presentato nell'aula Giovanni Paolo II presso la Santa Sede.

L'anteprima mondiale si è già tenuta nell'aula Paolo VI, è la prima volta che il Vaticano patrocina un evento del genere.

L'opera è totalmente dedicata alla figura di Maria, mettendone in risalto la quotidianità, la sua dimensione di donna e madre in primis, ma anche madre di Dio.

Dopo la Divina Commedia, anche la Chiesa ha deciso che il teatro, forma di comunicazione primordiale, può essere una buona forma per evangelizzare e diffondere la Buona Novella...


TITOLO MUSICAL: Maria di Nazareth - Una storia che continua...
ANTEPRIMA MONDIALE: 17 giugno 2008
LUOGO: Aula Paolo VI
ORARIO: 19:30

CAST TECNICO
Ideazione: Maria Pia Liotta
Regia: Maria Pia Liotta
Libretto: Adele Dorothy Ciampa, Maria Pia Liotta
Musiche: Stelvio Cipriani
Coreografia: Salvator Spagnolo
Supervisione coreografica: Luciano Cannito
Scenografia: Antonella Luberti
Costumi: Giuseppe Tramontano
Produzione: AIRAM - Cultura e Comunicazione

ORCHESTRA: Teatro "Francesco Cilea" di Reggio Calabria

CAST ARTISTICO (attori principali)



Maria di Nazareth - Alma Manera (nella foto)
Angelo - Antonello Angiolillo
Diavolo - Marco Gandolfi Vannini
Gesù - Raffaele Latagliata
Giuseppe - Daniele Gatti
Elisabetta - Concetta Ascrizzi
Barabba - Giuseppe Cartellà

SITO UFFICIALE: www.mariadinazarethmusical.com



Audio-intervista a Marco Gandolfi Vannini qui

http://housetv.forumcommunity.net/?t=17236490



“Maria di Nazareth, una storia che continua…”,

Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.


Dall’8 dicembre al prossimo 31 maggio a Cinecittà lo spettacolo musicale ispirato alla madre di Gesù
L’annunciazione dell’Angelo, la passione di Gesù e l’ascensione al cielo. Sono i tre momenti cardine del musical Maria di Nazareth - Una storia che continua spettacolo che debutta lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione nel teatro tenda «La casa di Maria». Una struttura di 2700 posti appositamente costruita a Cinecittà (via Vincenzo Lamaro) per ospitare, fino al 31 maggio 2009, un musical di richiamo mondiale. Lo spettacolo, prodotto da Airam e musicato dal maestro Stelvio Cipriani, è stato presentato in prima mondiale a giugno nell'Aula Paolo VI della Santa Sede davanti a ottomila persone, e nasce da una suggestione della regista Maria Pia Liotta, (autrice del libretto insieme con Adele Dorothy Ciampa, nonché mamma della protagonista, la cantante attrice Alma Manera) la quale, ispirata dalla figura della Santa Vergine - la donna più famosa della storia dell’umanità, messaggera di pace, speranza e amore - ha pensato di attualizzare la vicenda partendo dalla storia di Maria vista come semplice donna terrena. Prima figlia, poi sposa e infine madre. Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.
Un semplice cono di luce, un segmento di voce, proiezione di filmati e scenografie imponenti. Dosando questi ingredienti alla spiritualità del libretto, il musical prova a mantenere in equilibrio l’umanizzazione di Maria con la grandezza del suo mistero. Per la prima volta su un palcoscenico la protagonista infatti è Maria di Nazareth, interprete «umanizzata» della storia su cui si fonda il Cristianesimo: Maria la bella fornaia ebrea che impasta il pane, che respinge le avance del diabolico Barabba (un venditore di armi) e si innamora del mite Giuseppe. Nel ruolo di colei che accetta benedicente la volontà di Dio e partorisce il Salvatore consapevole della gravità e dell’importanza del suo compito, c’è Alma Manera, voce intensa e forte presenza scenica. Con lei, protagonista con Carla Fracci nel 2005 in Nozze di sangue di Garcia Lorca, regia di Beppe Menegatti, c’è un cast di 40 giovani attori e 12 ballerini coordinati da Luciano Cannito.
Suggestive le scenografie, che riproducono i luoghi in cui Maria ha vissuto - dal cortile di casa di Anna e Gioacchino, dove da bimba Maria assiste alla preparazione del pane per la celebrazione del Kiddush, al Tempio in cui Gesù adulto entra per insegnare le Scritture - e un plauso ai costumi, riprodotti con attenzione filologica da Rosanna Grassia, e all’immagine grafica di Maria affidata allo scultore Silvio Amelio.

© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=311387&PRINT=S

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Un’idea audace, complessa, carica di responsabilità. “Che non mi ha fatto dormire la notte” confessa la regista Maria Pia Liotta, con la voce emozionata. Già, perché portare sul palcoscenico la donna più famosa del mondo, madre di Gesù e simbolo stesso della fede cattolica, non è cosa facile. Tanto più se la scelta artistica ricade sul genere del musical, e la protagonista femminile incaricata di interpretare l’augusto ruolo splende nella sua femminilità di donna del sud.

Eppure tra i più incoraggianti sostenitori di questa missione artistica ci sono proprio gli ambienti vaticani, che hanno ospitato l’anteprima mondiale di “Maria di Nazareth, la storia continua…” lo scorso 17 giugno nella sala Paolo VI. E non solo si dicono entusiasti, appoggiando con convinzione il progetto, ma sono tra gli alti patrocinatori della produzione artistica, che ha visto coinvolti, tra gli altri, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, e i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura.

Dello stesso avviso anche il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli, che ha ricordato come questo musical ben rappresenti la storia che continua “perché Maria è una realtà, una persona che ci accompagna nella vita, e una donna che cammina al nostro fianco con le movenze e le problematiche di una donna del nostro tempo. Auguro allo spettacolo un grande successo – ha aggiunto –e andiamo avanti con fiducia e profonda gioia”

E per essere certi di non sbagliare, regia, produzione e attori in scena si sono avvalsi di un contributo speciale: quello di padre Stefano De Fiores, teologo e fra i massimi esperti in Italia di mariologia, intervenuto anche lui con emozione alla presentazione di stamani. E che ha assistito, passo dopo passo, ad ogni fase di sviluppo del musical, per accertarsi che la creazione non prendesse il sopravvento o, per usare le sue stesse parole, “perché l’umanizzazione resa di Maria non la spogliasse del suo mistero”, come è giusto che sia per ogni soggetto di culto.
Il progetto, frutto dell’incontro tra la regista Maria Pia Liotta (che è anche la madre della protagonista, Alma Manera) e Adele Dorothy Ciampa, che insieme a lei ha scritto il libretto, è co-organizzato dal Comune di Roma.
E proprio per la particolarità e l’importanza del tema trattato, il musical non poteva essere presentato su un palco qualsiasi della capitale italiana. È per questa ragione che il debutto a Roma, dove lo spettacolo arriverà in prima nazionale, non solo coinciderà con la festa dell’Immacolata, il prossimo 8 dicembre, ma su un palco costruito su misura per l’occasione. Il Teatro tenda “Casa di Maria”, struttura capace di ospitare 2.700 spettatori all’interno del complesso di Cinecittà. Resterà in programmazione sino a maggio, per partire poi alla volta dei palcoscenici mondiali. Nessuna data certa per il momento ma tanti desideri. Quello che “Maria di Nazareth…la storia continua” giri il mondo “è solo un sogno, ma come dimostra questo musical a volte i sogni si avverano”, ha concluso emozionata la regista.
Cecilia Dalla Negra

Ultimo aggiornamento ( martedì 02 dicembre 2008 ) http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Maria-di-Nazareth-la-storia-continua...-in-arrivo-il-musical-delle-Sacre-Scritture.html

lunedì 22 dicembre 2008

I CATTOLICI INSISTONO A METTERE NEI LORO CONCERTI NATALIZI IL BLASFEMO JESUS CHRIST SUPERSTAR

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

I CATTOLICI INSISTONO A METTERE NEI LORO CONCERTI NATALIZI IL BLASFEMO JESUS CHRIST SUPERSTAR

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Albano: al teatro Alba Radians è "Christmas Time"


L'evento è promosso dalla Onlus "Giovani per Giovani" e patrocinato dall'assessorato alla Cultura


«Siamo felici – ha dichiarato Massimo Laoreti, consigliere comunale – di poter ospitare iniziative che esaltano l'alto valore della solidarietà. Sostenere chi si adopera per dare una mano a chi soffre e farlo con il cuore aiuta a vivere meglio e a riscoprire i sapori autentici della vita. E questo certo non deve accadere solo a Natale»




(Albano Laziale - Appuntamenti) - Chrtistmas time ad Albano, con gli "Over the Cover" in concerto al teatro Alba Radians, martedì 23 dicembre alle 21. Melodie natalizie e musica dal vivo per riscoprire i più famosi ever greeen del pop internazionale. Promosso dalla Onlus "Giovani per Giovani", patrocinato dall'assessorato alla Cultura, a cura di Massimo Laoreti consigliere del comune, il concerto a scopo benefico farà viaggiare il pubblico sulle ali della musica attraverso una calibrata miscela di brani musicali e uno spettacolo effervescente, vestito delle tinte calde della festa. Diciotto gloriosi successi nel repertorio proposto dalla band che, sulle note di Silent Night, Jesus Christ Superstar e On happy Day danno il benvenuto al Natale.

«Il concerto – ha dichiarato padre Luca Cau presidente dell'associazione – che proponiamo in replica anche nella capitale, ha lo scopo di raccogliere fondi da destinare ai progetti della nostra Onlus. Abbiamo scelto i più grandi artisti della musica internazionale e le più belle canzoni legate al tema o in qualche modo in sintonia con la festa, per riaccendere nel pubblico speranze perdute e la voglia di stare insieme. Il Natale – ha concluso – può essere ancora un tempo genuino nel quale riuscire ad aprire il proprio cuore alla solidarietà nei confronti di chi vive nel disagio e nella povertà».

«Siamo felici – ha dichiarato Massimo Laoreti – di poter ospitare iniziative che esaltano l'alto valore della solidarietà. Sostenere chi si adopera per dare una mano a chi soffre e farlo con il cuore aiuta a vivere meglio e a riscoprire i sapori autentici della vita. E questo certo non deve accadere solo a Natale».


Pubblicato il: 22.12.2008
Redazione




http://www.castellinews.it:80/index.asp?id=1596&act=v&20081222


http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

sabato 20 dicembre 2008

PERFINO A NATALE LA BANDA S.M.IMMACOLATA CANTA IL BLASFEMO JESUS CHRIST SUPERSTAR

LA CHIESA CATTOLICA E' LA CHIESA DI SATANA
PERFINO A NATALE LA BANDA S.M.IMMACOLATA CANTA IL BLASFEMO JESUS CHRIST SUPERSTAR NELA PARROCCHIA S.M.IMMACOLATA-VERGOGNA !


A Loano concerto natalizio del Corpo Bandistico S.M. Immacolata

Loano. Lunedì 22 dicembre, a Loano, nella Chiesa Parrocchiale Santa Maria Immacolata si terrà il concerto natalizio del Corpo Bandistico S.M. Immacolata, formazione di oltre cinquanta elementi. La serata, organizzata con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, prenderà il via alle ore 21.00.

A dirigere il concerto sarà il Maestro Valerio Civano, che guiderà il complesso nell’ esecuzione di un repertorio di brani dall’atmosfera natalizia. In programma: “Adeste Fidelis” (tras. Pucci ), “Europa Messe” di Nagel, “Happy Xmas” di J. Lennon, “Yellow Montains”di J. de Haanca, “Canterbury Chorale” di J.Van der Roost, “Jesus Christ Superstar” di Lloyd Webber, “Stille Nacht” di F.X.Gruber.

Il Corpo Bandistico S.M. Immacolata, nato nel 1979, è oggi diretto dal prof. Valerio Civano. Il repertorio della banda di Loano spazia nel genere lirico, sinfonico e moderno. Il complesso ha una Scuola di Musica e organizza Master e Seminari di perfezionamento.

http://www.ivg.it:80/2008/12/20/a-loano-concerto-natalizio-del-corpo-bandistico-s-m-immacolata/

IL VANGELO SECONDO PILATO DI SCHMITT E' UNA IMPERDONABILE BESTEMMIA CONTRO GESU'

CENTRO ANTI-BLASFEMIA


IL VANGELO SECONDO PILATO DI ERIC EMMANUEL SCHMITT
SAN PAOLO EDIZIONI 2002

Riflessione di Simone Oren esperto nelle Sacre Scritture

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IL VANGELO SECONDO PILATO DI SCHMITT E' UNA IMPERDONABILE BESTEMMIA CONTRO GESU'
E LE SACRE SCRITTURE

Il Gesù di Schmitt pecca, scambia Dio con Satana, ha come maestro Giuda sapiente e colto.
Giuda il diavolo trasformato in Santo Profeta ispirato da Dio........sic !
Il Gesù di Schmitt, non crede ai miracoli che fa, crede che sono fenomeni naturali,
e si continua a bestemmiare lo Spirito Santo.
Il Gesù di Schmitt non accetta di morire per adempiere le Sacre Scritture
e la volontà del Padre, ma accetta di morire per una scommessa fatta
con la sua guida spirituale Giuda, poi non basta nemmeno la sfida,
e quindi accetta di morire credendo in se stesso e non in Dio.

Gesù di Schmitt è così umanizzato e peccatore che perfino prende in giro una fanciulla,
prima se la fidanza e poi perché non va daccordo la lascia,
questo è contro i costumi ebraici, (chi scrive è di origine ebraica), il fadnzamento allora
equivaleva al matrimonio, per lasciare la fidanzata occorreva il ripudio, cioè il divorzio,
concesso solo per gravi motivi, anche se alcuni rabbini erano più maschilisti e volevano il ripudio facile,
in pratica lo sposo se la doveva vedere con il suocero ed i cognati.
Comunque sappiamo che Gesù è contro il divorzio, e perfino vuole che noi ci faciamo eunuchi,
cioè restiamo vergini per il Regno dei Cieli, figuriamoci la sua purezza.
Gesù evangelico è Pane celeste, essendo il Fglio di Dio eterno, non può avere rapporti sessuali,
LA SANTA EUCARISTIA FA SESSO ? E' ORRIBILE PECCATO SOLO IPOTIZZARLO !
I figli eterni di Dio, gli Angeli, i risorti non si sposano; Luca : 20, 34-36, Gesù ora non è solo il Figlio
di Dio, ma Dio stesso; Giovanni: 1, 1-5, Gesù è cosciente di questa sua preesistenza; Giovanni: 8,58.
Gesù è senza peccato e non può avere nemmeno tentazioni a peccare, Gesù stesso ci insegna che le tentazioni interiori,
non quelle esteriori, ma quelle interiori sono peccato, Matteo : 5, 27-30; Matteo : 15, 19.
Schmitt fa fare e dire a Gesù quello che vuole lui, tutti sappiamo fare questo peccato se vogliamo bestemmiare!
Pilato, ecco per sapere cosa pensava, non occorre la fantasia di Schmitt, abbiamo tanto materiale
storico, Filone... , i Padri della Chiesa.
Una nota, Pilato non conosceva il termine cristiano, come scrive l'ignorante Schmitt,
perché questo termine fu coniato molto dopo la morte di Gesù ad Antiochia !

In questi ultimi anni vediamo che i teologi cattolici, tendono a vedere in Gesù solo un uomo,
specialmente interpretano malissimo il Getzemani,
perché si fanno trascinare dai razionalisti, invece proprio al Getzemani, Gesù mostra
una grande divinità, non solo questo è evidente nel testo di Giovanni, ma anche nei Sinottici,
basta pensare l'Angelo consolatore in Luca.
Molti Teologi paragonano Gesù ad un Santo cristano.
Non possiamo paragonare Gesù ad un Santo, nemmeno un gran Santo come San Francesco d'Assisi.
Vediamo che San Francesco era un gran peccatore che con fatica e con l'aiuto di Gesù
diventa poi Santo, quindi non possiamo metterlo nello stesso piano di Gesù,
il quale era Dio che ha preso la forma umana, non era un uomo comune ma era ed è sempre Dio,
quindi sempre santo ed immacolato e purissimo.

LETTERA AI FILIPPESI: 2, 5-8 "Abbiate in voi gli stessi sentimenti he furono in Cristo Gesù,
il quale,pur esendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
ma spoglio se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte in croce".

Gesù dichiara che per questo sacrificio è venuto al mondo; V.GIOVANNI: 12,23-30;

1,[23]Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. [24]In verità, in verità vi dico:
se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
[25]Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
[26]Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
[27]Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
[28]Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!».
[29]La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano:

«Un angelo gli ha parlato». [30]Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.

Gesù dichiara che non vede l'ora di affrontare il sacrificio;

V.LUCA: 12,49-50; GESU' E LA SUA PASSIONE

12,[49]Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso!

[50]C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!

Gesù vuole obbedire al padre fino alla morte, e chiama Satana chi lo vorrebbe dissuadere;

V.MATTEO: 16,21-23;

16,[21]Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto

da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.

[22]Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai».

[23]Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo,

perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Vediamo che Gesù, al Getsemani prega con angoscia che passi da lui il calice,

ma ecco che non vuole che sia fatta la sua volontà,

ma vuole che sia fatta la volontà del Padre;

PERCHE' GESU' SOFFRE E SUDA SANGUE AL GETZEMANI ?

Gesu' nel Getsemani soffrì molto,Lui sapeva che cosa gli stava accadendo,
umiliazini infinite,tradimento,abbandono,arresto,e per un pò i perfidi sacerdoti e farisei avrebbero vinto su di lui,
come avrebbero sofferto sua madre e i suoi fratelli e i discepoli nel vederlo flagelllato e ferito ,denudato e crocifisso.
Gesù è perfettissimo, se pregava e provava angoscia difronte a questa cosa è normale,
degli psichiatri trovano il comportamento di Gesù razionale, e quello di Socrate e certi martiri cristiani che spontaneamente si facevano uccidere,
comportamenti paranoici, deliranti,che presentano uno spiccato autolesionismo schizoide tipico dei suicidi.
Ma Gesù bisogna leggerlo da tutte le angolature del Novo Testamento.In Luca dice che non vede l'ora di ricevre questo battesimo;
V.Luca:12,50.Nel Vangelo di Giovannni Gesù appare molto risoluto e senza timore, non dice passi il calice ma dice;
V.Giovanni: 12,27-"Ora la mia anima è turbata,e che cosa devo dire?....Padre salvami da quest'ora?
Ma proprio per questo sono venuto a quest'ora. Padre,glorifica il tuo Nome!".
V.Giovanni: 18,11-" Metti la spada nel fodero. Non dovrò forse bere il calice che il Padre mi ha dato?"
Ecco che se si legge tutto su Gesù, il quadro che ne esce non è quello di un fifone,
ma Gesù non teme le sofferenze fisiche,avendo la natura divina (Ricordiamo la trasfigurazione V.Matteo: 17,1-9),
Gesù soffre per le umiliazioni, era l'ora delle tenebre e ora Lui diventava agli occhi di tutti un fallito, chissà come soffriva Gesù in croce
sentendo dire alla gente di scendere dalla croce. Ma ecco un particolare sconvolgente Gesù ha obbedito al Padre
ed è morto per admpiere le scritture, V.Matteo: 26,54 e 24,56,
ma ecco Gesù se voleva poteva anche non morire crocifisso, ecco cosa dichiara;
V.Matteo:26,52-53-"Rimetti la tua spada al suo posto, poiché tutti quelli che mettono mano alla spada ,di spada periranno.
O CREDI CHE IO NON POSSA PREGARE IL PADRE MIO CHE MANDI SUBITO IN MIA DIFESA PIU' DI DODICI LEGIONI DI ANGELI?".

Quindi Gesù è il figlio di Dio è sempre salvo, poveri noi invece che non conosciamo il nostro destino
e nel momento del bisogno facciamo cose errate come perdere la fede o essere pessimisti o scoraggiarci troppo,
e perfino facilitare la cattiva sorte.
Basta criticare Gesù come un fifone, un debole, sono bestemmie che pronunciano quelli ignoranti della Parola di Dio.
Concludiamo con un passo del Vangelo di Giovannni che chiarisce tutto:18,36-" Il mio regno non è di questo mondo.
Se di questo mondo fosse il mio regno,le mie guardie avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei.
Ora, il mio regno non è di qui". Ecco Gesù ci fa capire che questo mondo è governato da Satana, ed anche per questo le
cose dovevano andare in quel modo come era stato profetizzato.

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UNA RECENSIONE SINCERA SUL FILM IL BACIO DI GIUDA

16/12/2008] di walter

GESU' SECONDO PAOLO BENVENUTI



Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. [+]
Recentemente ho rivisto il film " Il Bacio di Giuda" di Paolo Benvenuti, in un incontro dove si discuteva sulla figura di Giuda, oggi di attualità, non solo per il clamoroso Vangelo Copto di Giuda scritto dagli gnostici canaiti, ma anche per l'opera teatrale " Il Vangelo secondo Pilato" con la regia di Glauco Mauri, tratta dall'omonimo romanzo di E.Schmitt,edizioni San Paolo. Nel film di Benvenuti abbiamo un Giuda sapiente colto, che conoscele sacre scritture, e un Gesù folle e delirante, che ha la fissazione di essere l'agnelo sacrificale, e l'attesa di venire ucciso, ora siccome nessuno, proprio nessuno ha intenzione di ucciderlo, gli Apostoli lo prendono per matto. Quindi Giuda per salvargli la faccia accetta di servirlo e lo tradisce. Praticamente il matto Gesù si accorda con il saggio Giuda a fare questo passo. Non solo Gesù è matto perché si fa uccidere, ma cita epressioni prese fuori contesto dai vangeli gnostici; Tommaso, Filippo, e queste espressioni lo rendono ancora più matto e ridicolo. Perfino il carattere di Gesù è stato rimodellato secondo i gusti dell'ateo Benvenuti, come nella scena iniziale dove vedimo un Gesù che sta quasi nudo sulla riva del lago Tiberiade, circondato da tanti bimbetti completamente nudi. Altra scena ridola è la lavanda dei piedi, si vede un Gesù che cammina goffamente a carponi, e cerca di lavare i piedi agli Apostoli, i quali sono allarmati nel vedere Gesù così malconcio da sembrare un animale che si rotola per terra. Oggi tutti si creano il loro Gesù personale, lo fanno anche bravissimi registi come Benvenuti, il quale ha costruito il suo Gesù mischiando un pò di tutto; vangeli ufficali, vangeli gnostii, spunti letterari e tanta immaginazione. Il credente non deve temere poiché un Gesù nato dall'imaginazione di un regista non può sostituire il vero Signore Gesù Salvatore delle Sacre Scritture. [-] Sì0% No0%
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martedì 16 dicembre 2008

PAOLO BENVENUTI CI PARLA DEL SUO FILM " IL BACIO I GIUDA"

Prima ancora di realizzare il film, Benvenuti ha dichiarato:
"Intendo filmare non una ricostruzione storicamente realistica della Passione, come altri hanno fatto, ma una sorta di sacra rappresentazione realizzata in luoghi tardomedievali della Toscana, con attori dal forte accento popolare. I riferimenti pittorici saranno perciò Giotto, Piero della Francesca, ma soprattutto Masaccio. La fotografia dai colori bruni e il suono in presa diretta dovranno ricreare con la luce gli echi di un’atmosfera magica e rarefatta, sospesa come nel vuoto. Perché non di realtà si tratta, ma di evocazione".
Le promesse della vigilia sono state mantenute. Il Bacio di Giuda pur essendo un film a basso costo, ha caratteristiche di stile che ne fanno un prodotto di alta qualità.

Virgilio Fantuzzi, Il bacio di Giuda di Paolo Benvenuti, "La civiltà cattolica", II, 1990.

A proposito dell’approccio di Rossellini rispetto ai Vangeli, hai dichiarato che il Bacio di Giuda sarebbe stata una risposta al suo Messia...

Io dico che la vicenda narrata dai Vangeli non è una vicenda storica, se per storia si intende la ‘scienza storica’. Non si possono prendere i Vangeli come documento di fatti storicamente determinati, mancano i riscontri e le prove archeologiche corrispondenti. Alla luce delle attuali conoscenze, non possiamo dire con assoluta certezza che le cronache dei Vangeli siano pagine esatte di storia; possiamo, però, dire che sia i Vangeli apocrifi che quelli canonici, hanno determinato un immaginario collettivo che chiamo metastorico. Tutti noi ci immaginiamo un Cristo alto, bello, biondo, con la barba e i capelli fluenti; così come ci immaginiamo una Gerusalemme ideale... Infatti se tu modifichi questo immaginario, il pubblico resiste e reagisce negativamente; il mio Cristo, per esempio, non a tutti piace.
Se si mettono sullo stesso piano i fatti dei vangeli con quelli accaduti a Luigi XV, per esempio, si fa, secondo me, un’operazione di mistificazione storica; ed è quanto ha fatto Rossellini per l’episodio evangelico. Faccio della storia di Cristo una rappresentazione mentre Rossellini ne fa una ricostruzione storica; questa è la mia risposta. Anzi io faccio la rappresentazione cinematografica di una sacra rappresentazione teatrale, che ha forti riferimenti con la rappresentazione pittorica; o, viceversa, faccio la rappresentazione cinematografica di una rappresentazione pittorica che prende le mosse dalle sacre rappresentazioni popolari, medievali. In questo senso, ritengo di aver fatto un’operazione culturalmente più corretta di quella di Rossellini. Su questo avevamo avuto divergenze.

Dici che il tuo metodo di lavoro ricalca un po’ quello degli scalpellini pisani del 1200...

Questo riguarda il mio "fare" cinema, il mio operare. Faccio un lavoro avendo in testa la cattedrale finita; il problema è fare tutti i ‘conci’, i pezzi di marmo squadrati che poi messi insieme costituiscono la cattedrale. Io devo sapere esattamente dove va quel pezzetto e a quale altro pezzetto va attacato sopra. Il duomo di Pisa, ad esempio, è un insieme di incredibili incastri di pietre di colori diversi, di tante colonne e archetti differenti che poi si compongono in un tutto armonico.
La differenza che si integra perfettamente con il contesto generale fa dell’opera un’opera viva. Questo è l’atteggiamento da ssumere, lavorare il materiale grezzo cinematografico in maniera tale che alla fine, quando si attaccano i vari pezzi, tutto torni armonico e vivo come un’opera architettonica.

Da: Luisa Ceretto, "Un cinema che pone domande. Conversazione con Paolo Benvenuti", in Il cinema di Paolo Benvenuti a cura di L.Ceretto, I quaderni del Lumière, n.21.
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From original concept of Mirko Delcaldo & Sandro Petri
Web design and development by M.Delcaldo & S.Petri
Screenplay by Stefano Nannipieri & Luisa Traina



http://www.alfea.it/storie/storie_ita/caterina/biblioteca_caterina/biblio_benvenuti.html

PAOLO BENVENUTI-BIOGRAFIA

Paolo Benvenuti
Paolo Benvenuti nasce a Pisa nel 1946. Già molto giovane si dedica alla pittura. Frequenta l'Istituto d'Arte e il Magistero d'Arte di Firenze, dove si diploma nel 1965. L'anno successivo si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove i corsi vengono interrotti a causa dell'alluvione del 1966.
Nel 1968 si avvicina alle esperienze del cinema d'avanguardia e abbandona gradualmente la pittura. Con il documentario Fuori gioco vince il Premio Fedic per il miglior cortometraggio al Festival di Montecatini Terme dello stesso anno.
Nel 1971, grazie al suo secondo documentario, Del monte pisano, scopre la cultura contadina toscana. Promuove così il recupero dei Maggi, una forma di teatro tradizionale tipica dell'Italia centrale. Il suo mediometraggio Medea, il teatro del Maggio di Buti, realizzato per la Rai nel 1972, viene selezionato per il Film Forum del Festival del Cinema di Berlino del 1973. Nello stesso anno cura la versione teatrale di Medea, presentata al Festival Internazionale del Teatro di Nancy (Francia), diretto da Jack Lang.
Nel 1972 è assistente volontario sul set de L'età dei Medici di Roberto Rossellini. Appassionatosi al cinema didattico che il maestro romano propone in quegli anni, approfondisce i suoi studi storico-archivistici e, scoprendo alcuni manoscritti inediti sulla guerra del 1494 tra Pisa e Firenze, dirige nel 1974 il suo primo lungometraggio, Frammento di cronaca volgare.
Nel 1975 è aiuto-regista di Jean Marie Straub e Danièle Huillet nel film Moses und Aaron, tratto dall'omonima opera lirica di Arnold Schoenberg.
Per promuovere il cinema di qualità, nel 1982 fonda a Pisa il cineclub Arsenale, una istituzione multimediale che associa oggi più di diecimila soci.
Paolo Benvenuti ha condotto decine di corsi e seminari di teoria del linguaggio audiovisivo presso numerosi istituti italiani ed esteri. Tra questi, il Berliner Ensemble (Germania), la Escuela Internacional de Cine y TV dell'Avana (Cuba), la Scuola Holden di Torino e la Scuola Nazionale di Cinema di Roma. A partire dal 1996 ha iniziato a lavorare, in collaborazione con il sociologo Danilo Dolci, ad un progetto di scuola per autori di arti visive e digitali a struttura maieutica.
Nel 1998 conosce Paola Baroni, con la quale avvia una proficua collaborazione artistica che si traduce attivamente nella realizzazione dei film Gostanza da Libbiano e Segreti di Stato, e che sposerà nel 2000.
La sua filmografia comprende, oltre a numerosi corto e mediometraggi, cinque lungometraggi realizzati con i finanziamenti del Ministero del Turismo e dello Spettacolo e della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
Il bacio di Giuda (1988), presentato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Confortorio (1992), presentato in concorso al Festival di Locarno (Svizzera).
Tiburzi (1996), presentato in concorso al Festival di Locarno (Svizzera).
Gostanza da Libbiano (2000), presentato in concorso al Festival di Locarno (Svizzera) e vincitore del Premio Speciale della Giuria.
Segreti di stato (2003), prodotto dalla Fandango, presentato in concorso ai Festival del cinema di Venezia e Toronto.

http://www.politicamentescorretto.org/2005/index.php?pag=protagonisti

LA CHIESA CATTOLICA HA ACCETTATO QUESTO FILM BLASFEMO " IL BACIO DI GIUDA "

CENTRO ANTI-BLASFEMIA
IL FILM BLASFEMO
IL BACIO DI GIUDA
1988, Italy
35mm, 90', col.

Director: Paolo Benvenuti.
Screenplay: Paolo Benvenuti, in collaborazione con Marcella Niccolini, Gianni Menon.
Director of photography: Aldo di Marcantonio.
Art director: Paolo Barbi.
Editor: Mario Benvenuti.
Music: Stefano Bambini, Andrea Di Sacco.
Cast and characters: Carlo Bachi (il Nazareno), Giorgio Algranti (Giuda Iscariota), Emidio Simini (Nicodemo),

Marina Barsotti (Maddalena), Pio Gianelli (Simon Pietro), Nicola Checchi (Giovanni), Roberto Morini (Caifa).
Producer: Paolo Benvenuti.
Production company: Cooperativa Alfea Cinematografica RAI Radiotelevisione Italiana, RAITre,

con il contributo del Ministero del Turismo e dello Spettacolo e il patrocinio dei Comuni di Pisa e Lucca.
Italian distribution: Istituto Luce S.p.A., via Tuscolana 1055, Roma.

TRAMA

Il regista Benvenuti è ateo e quindi non crede nei vangeli ufficiali, ma ha voluto lo stesso fare
un film su Gesù, un Gesù che costruisce secondoi soui ideali unendo a spunti dei vangeli
ufficiali anche citazioni dei vangeli gnostici, in particolare il vangelo di Tommaso e quello
di Filippo. Per il personaggio di Giuda usa il vangelo dei gnostici canaiti i quali adoravano
Satana e quindi per loro Giuda è un eroe.
La trama si riduce a questa storia; Gesù è un matto che si crede essere l'agnello di Dio,
che deve essere sacrificato e quindi ucciso per salvare il mondo, ma specialmente per
la propria gloria. Ora nessuno ha intenzione di ucciderlo, i farisei preferiscono sacrificare
gli agnelli della mandria. Quindi ecco che l'apostolo Giuda, l'unico ad avere intelletto
e cultura, e conoscenza delle Sacre Scritture, interviene e in comune accordo con Gesù
accetta di tradirlo, servirlo, e salvarlo ad estremis da una brutta figuraccia di mitomane.
Il Gesù di Benvenuti è proprio diverso dal vero Gesù evangelico, non ha nessuna grazia,
e si comporta da matto spudorato come nello stare nudo presso la riva del lago Tiberiade
in compagnia di bimbi completamente ed oscenamente nudi. La scena fa apparire questo
Gesù un nudista pedifilo. Un altra scena mostra un Gesù animalesco che si rotola sul
pavimento come una bestia, intento nel lavare i piedi agli Apostoli, in questa scena
Gesù fa veramente pietà, non solo è matto ma è anche bestiale.
Vuol dire che il regista Benvenuti pensa che con la fantasia otteniamo Gesù che può
diventare realtà storica. Quanta illusione, Gesù quello checi salva è solo quello del
Nuovo Testamento, i Gesù partoriti dalla mente di uomini agnostici ed atei sono
solo bestemmie che portano all'inferno, ma prima possono confondere le idee anche ai credenti.


http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

lunedì 15 dicembre 2008

LA CHIESA CATTOLICA ACCETTA FILM DOVE VIENE ESALTATA LA FIGURA DI GIUDA

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
LA CHIESA CATTOLICA ACCETTA FILM DOVE VIENE ESALTATA LA FIGURA DI GIUDA

In particolare ci sono tre film che esaltano Giuda nello stile canaita;
JESUS CHRIST SUPERSTAR-FILM EMUSICAL; ormai opera sacra per i cattolici, vediamo
infatti che il musical viene rappresentato nelle chiese stesse.
IL BACIO DI GIUDA-FILM DI PAOLO BENVENUTI; girato presso la parrocchia San Pierino di Pisa,
ed accettato dai cattolici come capolavoro, specialmente dal gesuita Virgilio Fantuzzi.

L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO-DI M.SCORSESE; film apprezzato dai gesuiti, e riprodotto e
vnduto in tutto il mondo dai Paolini.
IL VANGELO SECONDO PILATO DI E.SCHMITT; pubblicato e venduto dai Paolini.

Ecco le trame di queste opere sataniche;



JESUS CHRIST SUPERSTAR

Il titolo più appropiato sarebbe Giuda Superstar.

Recnsione da Mymovies

Il film di N.F.Jewson,Jesus Christ Superstar,resterà un film sempre moderno,specialmente perché fa rivivere l'ebbrezza degli anni 70. E' uno dei film che piace di più ai giovani,specialmente per le musiche.In questo film il vero eroe è Giuda,sapiente e razionale. Il film inizia,con l'arrivo di un enorme autobus nel deserto. Dall'autobus scendono un gruppo di hippies,hanno con loro una enorme croce.Questi hippies,si mettono dei costumi e si truccano. Al'improvviso,fra loro spunta un ragazzo biondo dagli occhi azzurri,gli hippies lo vestono con una tunica bianca.Tutti insieme,al'improvviso, iniziano a cantare il Musical di A.L.Webber&T.Rice,"Jesus Christ Superstar". Il ragazzo biondo,è Gesù,gli si avvicina una ragazza,è Maria Maddalena,una peccatrice,che riesce con la sua dolcezza a conquistare Gesù,il quale per lei è solo un uomo,e sta sempre con lui,giorno e notte. Maria ama molto Gesù,lo coccola,lo profuma,gli canta una dolce canzone. Giuda,vedendo che Gesù,si comporta da libertino,facendosi amare da una peccatrice,lo critica di comportarsi il contrario di come insegna. Questo Gesù,non solo è libertino,ma è anche confuso,non sa chi sia,ne perché deve morire,perfino si dimostra duro con dei lebrosi e malati che gli chiedono aiuto,dice loro che sono troppi,non devono spingerlo, che non ce la fà a guarirli,e li manda via,dicendo loro di guarirsi da soli.Giuda,vede Maria che unge Gesù,con il costoso nardo,e si infuria. Quindi Giuda va a tradire Gesù.Dopo l'ultima cena,Gesù inizia la sua passione nell'orto degli ulivo il Getzemani.Questo Gesù,non è sicuro,è triste,stanco,e inveisce contro Dio,a cui chiede di mostrargli che non sarà ucciso invano,che c'è uno scopo perché vuole farlo morire,poi gli dichiara che è molto astuto sul dove e sul come,ma non è così esperto sul perché.Gesù,viene arrestato,viene portato da Pilato,poi da Erode, poi di nuovo da Pilato.Gesù,viene condannato,viene frustato. Ora accade,non è più una recita,Gesù viene davvero crocifisso. Giuda,pentito,si scaglia contro Dio e lo accusa dicendogli,che non saprà mai perché lo ha scelto per il suo crimine,i suo ripugnante, crudele crimine,e gli urla che Lui lo ha assasinato.Giuda si impicca. Giuda,muore e diventa un candido Angelo,il quale scende dal cielo, insieme ad altri angeli,con i quali prende in giro il crocifisso,dicendogli che si è fatto crocifiggere invano,ed altri insulti.Gesù,muore davvero,gli hippies,allora vanno via di corsa, lasciando Gesù,tra due crocifissi morti.Gli ultimi a prendere l'autobus sono il ragazzo di colore che faceva la parte di Giuda, e la ragazza che faceva la parte di Maria Maddalena. Il film finisce così,l'autobus si allontana velocemente,mentre all'orizzonte con il sole che tramonta,si vede il crocifisso, un uomo ucciso e abbandonato da una banda di squilibrati. Questo è il Vangelo visto da Jewison,che non crede in Gesù. Ma chi crede in Gesù,sà che Gesù è davvero risorto,dopo ascese incielo,e da lì scenderà nello stesso modo come è asceso, solo alla fine del mondo.Chi crede in Gesù sà che era Santo e castissimo,pieno d'amore verso tutti.Gesù,guariva tutti i malati che accorrevano a lui,Gesù disse"Venite a me,voi tutti che siete affaticati e stanchi,ed io vi darò sollievo". Gesù,amava e obbediva al Padre,facendo sempre la sua volontà. Nei Vangeli Maria Mddalena,non era una peccatrice, amava Gesù con purezza tanto da essere degna di vederlo per prima risorto.Giuda invece,viene chiamato diavolo da Gesù.



http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=202117



CENTRO ANTI-BLASFEMIA:IL MUSICAL JESUS CHRIST SUPERSTAR


JESUS CHRIST SUPERSTAR è un opera molto blasfema,principalmente perché
gli autori;Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,sono agnostci,non credono in Gesù.
Nelle varie interviste hanno dichiarato che per loro Gesù era un falso pofeta,sciocco
e libertino,mentre il vero sapiente era solo Giuda,l'unico che capiva come andavano le cose.
Quindi vediamo che il Musical JCS insiste sulla negazione del Figlio di Dio.
All'inizio,vediamo che la prostituta Maria Maddalena,riesce a sedurre Gesù,con le sue arti,
lo cosparge di mirra,lo coccola,l'accarezza.Giuda vedendo questo,critica Gesù di essere
immorale,e fare il contrario di ciò che insegna.Intanto Gesù e Maddalena,vivono insieme
giorno e notte,lei di notte gli canta una sensuale ninna nanna,gli sussurra di stare
calmo,di rilassarsi e chiudere gli occhi,mentre lei baderà a lui e lo rinfrescherà con la
mirrà.Gesù e Maddalena sono quindi amanti.Ecco come Maddalena descrive il suo
amore per Gesù;
"Io non so come amarlo,cosa fare a convincerlo.
E' un uomo,è solo un uomo,ed io ho avuto tanti uomini prima,
in tutti i modi.Lui è solo uno in più.
Dovrei violentarlo?
Dovrei gridare e urlare?
Dare sfogo ai mii sentimenti?
Poi,se mi dicesse che mi ama,
non potrei resistere,propio non potrei resistere.....
Lo voglio così,l'amo così".
Quindi la prostituta Maddalena,crede che questo suo amato Gesù,non è altro che uno dei
suoi tanti amanti,è solo un uomo,un uomo come gli altri che vanno a protitute.
Quindi nel Musical JCS,Gesù è un libertino peccatore,non è finita qui,la dissacrazione continua.
Ecco che nel Musical Gesù è pure malvagio.Quando una folla di bisognosi e malati,
e lebbrosi preme per ricevere guarigioni,conforto e consolazione,
Gesù dice loro con furia"Siete troppi-non spingete!Non ce la faccio-non premete!
Guaritevi da soli,lasciatmi in pace"Questa è la pura e semplice negazone della
più importante verità del vangelo:la divinità del Signore Gesù.
Gesù,nel Musical non solo è libertino e malvagio,è anche un essere insicuro,triste, stanco,
è confuso e no sa realmente chi è,perché deve morire,e si ribbella a Dio,perché lo fa morire
senza un motivo:"Mostrami adesso che non sarò ucciso invano..........................................
.....Mostrami che c'è uno scopo perché mi vuo fare morire.Sei molto astuto sul dove e sul come,ma non così
esperto sul perché"Quindi abbiamo un Gesù che bestemmia Dio,e poi continua a urlare a Dio,
dicendogli di inchiodarlo e ucciderlo adesso prima che lui cambi idea,vere bstemmie
che rendono Gesù il contrario di come è descritto nel Vangelo.
Anche Giuda nel Musical accusa Dio di averlo usato;"Dio!Non saprò mai perchè mi hai scelto per il tuo
crimine,il tuo ripugnante,crudele crimine!Tu mi hai assssinato!"
Però poi nel Musical,vediamo che Giuda,dopo essersi impiccato,muore e diventa un Angelo,
e scende dal cielo con altri Angeli e prende in giro Gesù che si trova sulla croce,dicendogli
che si è fatto crocifiggere invano.
Gesù,nel Musical,muore crocifisso,non risorge,infatti non è Figlio di Dio ma un pazzo peccatore
libertino e malvagio.
Che atei amino questo Musical è normale,ma chi si dice cristiano ed accetta questo Musical,
nega la sua fede ed è un ipocrita e bestemmia Dio,le Sacre Scritture e il Signore Gesù.
Se Gesù fosse stato come quello del Musical,il cristianesimo non sarebe mai nato,e
nessuno conoscerebbe Gesù ora.
CENTRO ANTI-BLAFEMIA


IL BACIO DI GIUDA DI PAOLO BENVENUTI

Il regista Benvenuti è ateo e quindi non crede nei vangeli ufficiali, ma ha voluto lo stesso fare
un film su Gesù, un Gesù che costruisce secondoi soui ideali unendo a spunti dei vangeli
ufficiali anche citazioni dei vangeli gnostici, in particolare il vangelo di Tommaso e quello
di Filippo. Per il personaggio di Giuda usa il vangelo dei gnostici canaiti i quali adoravano
Satana e quindi per loro Giuda è un eroe.
La trama si riduce a questa storia; Gesù è un matto che si crede essere l'agnello di Dio,
che deve essere sacrificato e quindi ucciso per salvare il mondo, ma specialmente per
la propria gloria. Ora nessuno ha intenzione di ucciderlo, i farisei preferiscono sacrificare
gli agnelli della mandria. Quindi ecco che l'apostolo Giuda, l'unico ad avere intelletto
e cultura, e conoscenza delle Sacre Scritture, interviene e in comune accordo con Gesù
accetta di tradirlo, servirlo, e salvarlo ad estremis da una brutta figuraccia di mitomane.
Il Gesù di Benvenuti è proprio diverso dal vero Gesù evangelico, non ha nessuna grazia,
e si comporta da matto spudorato come nello stare nudo presso la riva del lago Tiberiade
in compagnia di bimbi completamente ed oscenamente nudi. La scena fa apparire questo
Gesù un nudista pedifilo. Un altra scena mostra un Gesù animalesco che si rotola sul
pavimento come una bestia, intento nel lavare i piedi agli Apostoli, in questa scena
Gesù fa veramente pietà, non solo è matto ma è anche bestiale.
Vuol dire che il regista Benvenuti pensa che con la fantasia otteniamo Gesù che può
diventare realtà storica. Quanta illusione, Gesù quello checi salva è solo quello del
Nuovo Testamento, i Gesù partoriti dalla mente di uomini agnostici ed atei sono
solo bestemmie che portano all'inferno, ma prima possono confondere le idee anche ai credenti.


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RECENSIONE SUL FILM DI MARTIN SCORSESE:L'ULTIMA TENTZIONE DI CRISTO"

DAL PUNTO DI VISTA RELIGIOSO

Gesù,esiste ha detto se due o tre si uniscono nel mio nome,io sarò in mezzo a loro.Gesù è sceso dal cielo,ha detto di essere pane sceso dal cielo.Gesù era il verbo che si fece carne,era perfettisimo,era l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.Gesù chiedeva a chi lo voleva seguire,di amarlo più di tutto,lasciare casa,famiglia averi,e possibilmente restare vergini,farsi eunuchi per il regno.Gesù,vuole che venga presto il regno dei cieli,li i risorti saranno come gli angeli,non potranno sposarsi,perché saranno figli della resurrezione, non potranno più morire,saranno figli di Dio.Gesù è già Figlio di Dio, veramente è Dio,chi vede Lui vede il Padre.Gesù,è nato tramite lo Spirito Santo,senza rapporti impuri.Gesù essendo Dio,trasfigurò e divenne tutto luccicante davanti agli apostoli,non poteva fare sesso,sposarsi,la S.Eucaristia,non può fare sesso,ne la S.Trinità, ne Dio,quello giudaico-cristiano,certo i dei pagani vanno con animali e praticano l'incesto.Gesù,consiglia a chi può di restare vergine, cosa che lui avrebbe fatto anche se fosse stato solo un S.profeta,un uomo,come gli esseni. Gesù,ha vinto Satana,e il mondo,perfino dava questo potere agli apostoli,di esorcizzare in suo nome,Gesù vedeva Satana scendere dal cielo,cercare gli apostoli e vagliarli come il grano,Gesù disse che Satana,il principe di questo mondo non poteva fare nulla contro di Lui. Gesù,chiamò Pietro Satana,solo perché,non accettava che Lui morisse,figuriamoci come manda via qualsiasi diavolo tentatore,per cose più gravi.Gesù,guidato dallo Spirito Santo,andò nel deserto, per farsi tentare dal demonio,ma sono tentazini esterne,due solo provocazioni,quella del pane,e del pineacolo,la terza,qui Satana gli chiede di essere adorato,è chiaro che Gesù,stesso non si può fare questa tentazione.Per Gesù,le tentazioni interne a peccare sono peccati,come il solo guardare un donna,per desiderarla è adulterio. Gesù,in vista,delle tentazioni interiori,ci chiede,se il tuo occhio ti fa inciampare cavatelo,è meglio entrare nel Regno senza un occhio, che finire all'inferno. Gesù,è venuto ad insegnarci la verità,Lui è Via Verità Vita. Ora chi crede in questo Gesù dei Vangeli,si salva,può guarire,può diventare Santo come S.Antonio. Chi crede nei falsi Gesù,inventati da atei comunisti,come il greco Kazantzakis,perde tutto,la vita e l'anima e la gioia. Kazantzakis si è inventato un Gesù,che si ribbella a Dio,costruisce croci,crocifigge,un assassino.Poi è pure schizofrenico,vuole colpire, vuole,uccidere,vuole prendere le donne,ma ha paura. Un Gesù,talmente peccatore,che dice di essere il santo della bestemmia, un Gesù,attaccato alle cose terrene,vuole sposarsi si frega del regno. Un Gesù,che lotta con le voci della sua mente malata,non sa se è Satana o Dio a parlargli.Un Gesù,talmente sciocco,che si fa guidare da Giuda.In croce scambia Satana per un angelo,e si diverte a fare sesso con tre donne,la prima e la seconda,non soddisfatto seduce la cognata, la quale gli darà,anche lei dei figli,questo adulterio è vietato dalla legge di Mosè.Un Gesù,che vuole per sé la vita peccaminosa molto lontana dagli insegnamenti evangelici. Il romanzo si conclude con questa verità,è stato il pazzo Paolo a inventarsi il cristianesimo,che Gesù è risorto e il resto,Gesù nella visione si scaglia per questo contro Paolo,lo chiama bugiardo. Scorsese,ha fatto il film copiando tutto il romanzo. Scorsese ha sbagliato,chissà sé il vero Gesù lo perdonerà.




http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=196688



IL GESU' DI SCHMITT

Nell’orto del Getsemani, in attesa che i soldati vengano ad arrestarlo e consegnarlo al tribunale che lo condurrà alla crocifissione, Jeshua ripensa la sua vita. «Avrei potuto essere altrove, questa sera. Avrei potuto spassarmela in una locanda, mescolato ai pellegrini della mia terra [...]. Ecco dove mi ha condotto questo mio sogno: aspettare in questo giardino una morte che mi fa paura» (p. 9 s). Quale sogno? Il sogno che la sua risurrezione dalla morte avrebbe confermato il convincimento delle folle: essere lui il messia. Ha accettato la scommessa di Jehuda: «Il terzo giorno ritornerai», ed eccolo ora, in preda alla paura e al dubbio, in attesa che il suo destino si compia.

Quando suo padre è morto, «di colpo, sotto il sole di mezzogiorno», ne ha preso il posto di carpentiere per mantenere fratelli e sorelle. Carpentiere mediocre, ma giovane ricercato per saggezza e per capacità di amare. Pensa di non essere fatto per il matrimonio, ma quando incontra Rebecca, splendida per bellezza e qualità femminili, decide di sposarla. Invita la giovane in una locanda sul lago, le offre in dono una spilla di oro, mangiano e bevono, quando un vecchio e un bambino chiedono la carità. Lei si lascia sfuggire una esclamazione rabbiosa, e l’oste scaccia i mendicanti a colpi di strofinaccio. Il giorno seguente Jeshua rompe il fidanzamento. Ha scoperto «il terribile egoismo che si annida nella felicità»; e lui non è fatto per la felicità che «ci lascia in disparte, fa chiudere le porte, serrare le imposte, dimenticare gli altri, erigere muraglie invalicabili; la felicità presuppone il rifiuto di vedere il mondo così com’è» (p. 24).

Sfidando le ire dei familiari e la disapprovazione della madre, Joushua intende vivere per gli altri, amarli, operare per la giustizia, condividere la sofferenza. Diventa, senza volerlo, un consolatore degli afflitti e un consigliere dei dubbiosi, tanto da attirarsi lo sdegno del rabbino: «Ma chi sei tu per pensare di poter parlare delle Scritture? Chi sei per poter dare dei consigli agli altri? [...] A Gerusalemme saresti già morto, lapidato» (p. 24). Che cosa fare? Dietro consiglio di sua madre, si reca dal cugino Giovanni. Lo osserva, lo ascolta; magro, irsuto, ruvido; pratica un battesimo per la remissione dei peccati. Quando Jeshua gli si presenta per essere battezzato, egli lo fissa, poi si mette a gridare: «Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (p. 35). E aggiunge: «Sono io ad aver bisogno di essere purificato da te! Sono io che ti chiamo con tutte le mie forze e tu che vieni a me! Io ti amo!». Gesù sviene. Alcune donne raccontarono che dal cielo era scesa una colomba e si era posata sulla sua fronte.

L’interrogativo sulla sua identità si fa presente. Su di lui circolano giudizi discordi: il Messia? un guru? un illuso? «Da trent’anni tutti avevano un’opinione sul mio destino; io no». Per sfuggire alle tante dicerie, si rifugia nel deserto, e qui fa un’esperienza sconvolgente. «Precipitavo dentro me stesso [...]. Poi ebbi la sensazione di rallentare. Stavo cambiando consistenza [...]. E, lentamente, si consumò la trasformazione. Ero io e non ero io [...]. Approdai in un oceano di luce [...]. Ero disceso nella fucina della vita, nel centro, nel focolare, là dove tutto si fonde, si fonda e si decide. Dentro di me non trovavo il mio “io”, ma più che me stesso, molto più che il mio io: un mare di lava in fusione, un infinito mobile e cangiante dove non percepivo alcuna parola, alcuna voce, alcun discorso, ma dove provavo una sensazione nuova, terribile, gigantesca, unica, inesauribile: il senso che tutto fosse giustificato» (p. 38).

In questo mare Jeshua non trova se stesso, trova Dio. Meglio, dentro di sé c’è qualcosa di più che se stesso, «un tutto che non è me e che tuttavia non mi è estraneo», lo oltrepassa, lo organizza; «un tutto sconosciuto da cui si diparte ogni conoscenza, un tutto incomprensibile che rende possibile ogni comprensione, un’unità da cui derivo, un Padre di cui sono il Figlio» (p. 39). Figlio di Dio o vittima di una tentazione? Lui, un falegname, figlio di Dio? Realtà divina o illusione diabolica? Nessuna risposta. Allora fa una scommessa: «La scommessa di credere che le mie cadute, le mie gravi meditazioni, mi conducessero a Dio e non a Satana. Ho fatto la scommessa di credere che avevo qualcosa di buono da fare. Ho fatto la scommessa di credere in me stesso» (p. 40).

Seguono giorni esaltanti. Seguìto prima da Andrea e Simone, poi da altri discepoli, percorre la Galilea predicando quanto Dio gli rivela e riversando la sua attenzione e il suo amore su poveri, miseri, afflitti, donne. Quando si trova di fronte a un quesito, si apparta dietro un albero o una roccia e si cala «nel suo pozzo», cioè «nel fondo di me stesso per incontrare mio Padre e riemergere con un’inesauribile dose d’amore» (p. 49). Non mancano incomprensioni e difficoltà. I suoi familiari lo rifiutano, anzi lo odiano; sua madre, piangendo, gli prospetta il traguardo della follia; il clero è indignato per i suoi insegnamenti e il suo agire contro la Legge.

La situazione si aggrava quando si verificano alcuni miracoli. Miracoli? O non piuttosto energia che si sprigiona dalla capacità di amare? Oppure eventi spiegabili naturalmente? Un dubbio lo assale: che i suoi discepoli, travolti dalla passione, esagerino e parlino di prodigi. «Non sono forse stati loro a riempire gli otri di vino? [...] Ad avermi attribuito il felice arrivo di un branco di pesci nel lago di Tiberiade?» (p. 49). Esaltati, in buona fede. Anche l’episodio del figlio di Rebecca (la vedova di Nain), da lui richiamato alla vita, può avere una spiegazione naturale (4). A Jehuda che afferma il miracolo, così replica: «Sai bene anche tu come sia difficile riconoscere la morte. Quante persone vengono sotterrate vive? Il bambino forse era soltanto addormentato» (p. 57 s). Insomma, lui non ha il potere di compiere miracoli. È il Padre, è la fede a compierli.

Jehuda è di parere diverso: la risurrezione del bambino è la prova che Jeshua è l’Eletto. Gli si prostra a terra e piange, abbracciato ai suoi piedi. Per non deluderlo Jeshua riformula la scommessa: «Jehuda, io non so chi sono. So soltanto che sono abitato da qualcuno che è più grande di me. So anche, in virtù di quell’amore che egli mi manifesta, che Dio da me si aspetta molto. Allora, Jehuda, ascolta bene quello che ti dico. Faccio una scommessa. Scommetto, dal più profondo del mio cuore, di essere colui, sì, colui che tutto Israele attende. Faccio la scommessa di essere veramente il Figlio» (p. 58).

Tra i suoi discepoli il prediletto è Jehuda. Istruito e conoscitore delle Scritture, vuole convincerlo di essere il Figlio di Dio, il Messia. I sacri testi sono chiari: «Tu devi tornare a Gerusalemme, Jeshua. Il Cristo conoscerà la sua apoteosi a Gerusalemme, i testi sono espliciti. Dovrai essere umiliato, torturato, ucciso prima di rinascere. Sarà un momento difficile» (p. 64). Illuminato dalla sua fede, Jehuda parla della morte del Messia «con la calma della speranza»: «Tu morirai per qualche giorno, Jeshua, tre giorni, poi risorgerai». La forza persuasiva del discepolo amato ha il sopravvento sulla paura del maestro. Jeshua accetta di morire, e prega Jehuda di aiutarlo: accetti di essere considerato un traditore, lo consegni ai soldati e alla croce. E Jehuda? Andrà a morire anche lui: «Se tu vai a farti crocifiggere, perché io non posso andare ad impiccarmi?» (p. 75). Tutto si compie secondo quanto previsto. Il gesto di Jeshua è chiaro. Accetta di morire perché il suo dubbio si risolva. Se dopo tre giorni risorgerà, è davvero il Messia, altrimenti sarà ritenuto un illuso. Risorgerà? La seconda parte del romanzo ci dà una risposta.

Il Gesù descritto da Schmitt ci lascia perplessi. Un romanziere può, sì, lavorare di fantasia, può interpretare e amplificare la storia per una sua migliore comprensione, ma non può contraddirla, come avviene nel suo romanzo. In tre punti, particolarmente importanti, la manipolazione storica risulta grave. Gesù non ha mai dubitato della sua identità di Figlio di Dio e di Messia; non ha mai negato il suo potere di compiere miracoli né si è mai dichiarato peccatore; si è volontariamente consegnato alla morte in croce per la redenzione dell’uomo, non per conoscere la propria identità. Come si fa poi a pensare che sua madre lo esorti a «diventare più serio» considerandolo un donnaiolo (p. 20) a motivo della sua riluttanza a prender moglie? «Tu sei la mia disperazione» (p. 46) gli dice piangendo e lo considera un pazzo («Tu stai diventando pazzo»), perché afferma di amare tutti, non solo i familiari. Soltanto negli ultimi tempi Gesù riuscirà a convincerla della bontà delle sue scelte (5).

Un punto ripetuto nel romanzo riguarda le discese di Gesù «dentro il pozzo d’amore». Schmitt violenta la sua fantasia per descrivere questo pozzo nel quale Gesù s’immerge per incontrare il Padre, scoprire i segreti «che Dio aveva depositato in fondo alle sue meditazioni». Che cos’è questo «calarsi nel fondo di se stesso»? Si vuol dire che Gesù vive in comunione col Padre? In comunione di natura? Oppure che il Padre lo gratifica di una singolare intimità? Difficile dire. Comunque sia, l’Autore qui ci lascia sulla soglia del mistero nel quale si muove il suo Jeshua: questo Jeshua dal cuore grande, che accoglie i poveri e gli infelici, che redime la sofferenza, che salva l’adultera, che non vuole vivere per se stesso, ma per gli altri.



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venerdì 12 dicembre 2008

AVVERTIMENTO PER TUTTI COLORO CHE SI PERMETTONO DI FALSIFICARE GESU'

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

AVVERTIMENTO PER TUTTI COLORO CHE SI PERMETTONO DI FALSIFICARE GESU'
CON CALUNNIE E BESTEMMIE

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Tutti dovremo un giorno comparire davanti al vero Signore Gesù Cristo Giudice di tutta la terra,
e non davanti a quello partorito dall’immaginazione di qualche ateo, agnostico, pagano o falso cristiano.
Il nostro destino eterno dipende dal rapporto che avremo avuto con Lui.

CHI NON CREDE IN GESU' NON SI SALVA

V.Giovanni: 3, 35-36
3,35Il Padre ama il Figlio, e ha dato ogni cosa nelle sue mani. 36Chi crede nel Figlio ha la vita eterna.
Chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita: incombe su di lui la collera di Dio.

V.Giovanni: 8, 23-24
8,23Gesù rispose: " Voi siete della terra; io sono del cielo. Voi appartenete a questo mondo, io non appartengo a questo mondo.
24Vi ho detto che andrete in rovina per i vostri peccati. IO SONO: se non credete questo, andrete in rovina per i vostri peccati" .

V.Matteo: 10, 32-33
10,32"Tutti quelli che dichiareranno pubblicamente di essere miei discepoli, anch'io dichiarerò che sono miei,
davanti al Padre mio che è in cielo. 33Ma quelli che pubblicamente diranno di non essere miei discepoli,
anch'io dirò che non sono miei, davanti al Padre mio che è in cielo.

V.Marco: 8,38

8, 38Se uno si vergognerà di me e delle mie parole di fronte a questa gente infedele e piena di peccati,
anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà, glorioso come Dio suo Padre, insieme con i suoi angeli santi".
V.Marco: 16, 16
16,16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; ma chi non crederà sarà condannato.


PER CHI BESTEMMIA E DICE COSE FALSE

V.Matteo : 12, 30-32

12,30"Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie insieme con me spreca il raccolto.
31"Perciò vi dico: tutti i peccati e tutte le bestemmie degli uomini potranno essere perdonati,
ma chi avrà detto una bestemmia contro lo Spirito Santo non potrà essere perdonato.
32Se uno avrà detto una parola contro il Figlio dell'uomo potrà essere perdonato; ma chi avrà detto una parola contro
lo Spirito Santo non sarà perdonato, né ora né mai.

V.Matteo: 12, 36-37
12,36"Vi assicuro che nel giorno del giudizio tutti dovranno render conto di ogni parola inutile che hanno detto:
37perché saranno le vostre parole che vi porteranno a essere condannati o a essere riconosciuti innocenti".

GESU' PUNIRA' I PECCATORI
V.Matteo: 13, 40-43

10,40"Come l'erba cattiva è raccolta e bruciata nel fuoco, così si farà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli,
ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e quelli che fanno il male.
42Li getteranno nel grande forno di fuoco. Là piangeranno come disperati. 43Invece, quelli che fanno la volontà di Dio,
quel giorno saranno splendenti come il sole nel regno di Dio Padre. Chi ha orecchi, cerchi di capire".

V.Matteo: 16, 27
16,27"Il Figlio dell'uomo ritornerà glorioso come Dio suo Padre, insieme con i suoi angeli.
Allora egli darà a ciascuno la ricompensa in base a quel che ciascuno avrà fatto.


GESU' AVVERTE I FALSI CRISTIANI

V.Matteo: 7, 21-23
7,21"Non tutti quelli che dicono: "Signore, Signore!" entreranno nel regno di Dio.
Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo.
22Quando verrà il giorno del giudizio, molti mi diranno: "Signore, Signore!
Tu sai che noi abbiamo parlato a tuo nome, e invocando il tuo nome abbiamo
scacciato demòni e abbiamo fatto molti miracoli".
23"Ma allora io dirò: Non vi ho mai conosciuti. Andate via da me, gente malvagia!".



ANCHE SAN PAOLO DONA UN DURO AVVERTIMENTO A CHI RACCONTA FALSI VANGELI
Galati: 1, 6-9
1,6Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo,
e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! 7In realtà, un altro non c'è.
Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il vangelo di Cristo.
8Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata:
anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. 9Sì! L'ho detto e lo ripeto:
chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.

Citazioni Bibbia Tilc
http://www.bibbiaedu.it/bibbia/interconfessionale/nt/index.html

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LA CHIESA CATTOLICA ACCETTA IL ROMANZO BLASFEMO DI SCHMITT

CENTRO ANTI-BLASFEMIA
COSA PENSA GESU' DEI ROMANZI BLASFEMI CONTRO DI LUI VERE CALUNNIE OFFENSIVE?
GESU' HA ORDINATO AI SUOI DISCEPOLI DI PREDICARE I SUOI INSEGNAMENTI MATTTEO: 28,18-20
ORA COSA PENSA GESU' SUI CATTOLICI CHE PUBBLICANO VENDONO DIFFONDONO ED ESALTANO
I ROMANZI BLASFEMI SCRITTI DA ATEI COME IN QUESTO CASO ?

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IL VANGELO SECONDO PILATO DI ERIC EMMANUEL SCHMITT
SAN PAOLO EDIZIONI 2002

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GESU' NEL BLASFEMO ROMANZO
Nell’orto del Getsemani, in attesa che i soldati vengano ad arrestarlo e consegnarlo al tribunale che lo condurrà alla crocifissione,

Jeshua ripensa la sua vita.

Quindi la scena si apre sulla collina degli Ulivi, quando poche ore prima del suo arresto Gesù ripercorre le tappe della sua vita.
E’ Gesù stesso all’inizio della rappresentazione che da uomo si interroga e dubita sulla sua natura divina,
che ha paura: «Tra qualche ora - dice - si saprà se sono davvero il Figlio di Dio o se ero solo un pazzo. Uno di più. Uno dei tanti».

Schmitt costruisce un Gesù umano che non sa chi sia e si chiede di continuo: " Chi sono? "

Un Gesù che ripensando alla sua missione perfino crede d'essere pazzo.

Il Gesu' di Schmitt non sa se ha trovato Dio o è Satana ad ingannarlo! (Perfino questa bestemmia contro lo Spirito Santo Marco: 3,28-30)

Un Gesù che per affrontare la morte non avendo fede in Dio, decide di credere in se stesso, nel suo inconscio.

Ecco cosa Schmitt fa raccontare a Gesù;

«Avrei potuto essere altrove, questa sera. Avrei potuto spassarmela in una locanda, mescolato ai pellegrini della mia terra .

Ecco dove mi ha condotto questo mio sogno: aspettare in questo giardino una morte che mi fa paura» (p. 9 s).

Quale sogno? Il sogno che la sua risurrezione dalla morte avrebbe confermato il convincimento delle folle: essere lui il messia.

(QUINDI PROTAGONISMO TANTO ODIATO DAL VERO GESU')

Ha accettato la scommessa di Jehuda: «Il terzo giorno ritornerai», ed eccolo ora, in preda alla paura e al dubbio,

in attesa che il suo destino si compia.

Quando suo padre è morto, «di colpo, sotto il sole di mezzogiorno», ne ha preso il posto di carpentiere per mantenere fratelli e sorelle.

Carpentiere mediocre, ma giovane ricercato per saggezza e per capacità di amare. Pensa di non essere fatto per il matrimonio,

(VERAMENTE GESU' NE POTEVA E NE VOLEVA SPOSARSI ESSENDO IL PANE IMMACOLATO DISCESO DAL CIELO

E NATO PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO GIOVANNI: 6, 32-35, MATTEO :1, 20-23, LUCA: 20, 34-36.)

Ecco che Joushua incontra Rebecca, splendida per bellezza e qualità femminili, allora spinto dal desiderio di averla decide di sposarla.

Così invita la giovane in una locanda sul lago, le offre in dono una spilla di oro, mangiano e bevono, quando un vecchio e un bambino chiedono la carità.

Lei si lascia sfuggire una esclamazione rabbiosa, e l’oste scaccia i mendicanti a colpi di strofinaccio. Il giorno seguente Jeshua rompe il fidanzamento.

Ha scoperto «il terribile egoismo che si annida nella felicità»; e lui non è fatto per la felicità che «ci lascia in disparte, fa chiudere le porte, serrare le imposte,

dimenticare gli altri, erigere muraglie invalicabili; la felicità presuppone il rifiuto di vedere il mondo così com’è» (p. 24).

(QUINDI SCHMITT HA SCAMBIATO I COSTUMI CASTI DEGLI EBREI AI TEMPI DI GESU' CON QUELLI DEI PARIGINI DI OGGI!)

(Le ragazze ebree restavano sempre in casa, non andavano fuori a cena con l'amico o fidanzato, poi il fidanzato mai avrebbe potuto lasciare la fidanzata

poiché questo era ripudio e per essere permeso occorrevano motivi gravi, allora i fidanzati erano legalmente sposi, infatti il fidanzamento avveniva dopo contratto e versamento della dote da parte del promesso sposo)

Sfidando le ire dei familiari e la disapprovazione della madre, Joushua intende vivere per gli altri, amarli, operare per la giustizia, condividere la sofferenza.

Diventa, senza volerlo, un consolatore degli afflitti e un consigliere dei dubbiosi, tanto da attirarsi lo sdegno del rabbino:

«Ma chi sei tu per pensare di poter parlare delle Scritture? Chi sei per poter dare dei consigli agli altri?

A Gerusalemme saresti già morto, lapidato» (p. 24). Che cosa fare? Dietro consiglio di sua madre, si reca dal cugino Giovanni.

Lo osserva, lo ascolta; magro, irsuto, ruvido; pratica un battesimo per la remissione dei peccati. Quando Jeshua gli si presenta per essere battezzato,

egli lo fissa, poi si mette a gridare: «Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (p. 35).

E aggiunge: «Sono io ad aver bisogno di essere purificato da te!

(IN QUESTO CASO BATTISTA AVREBBE TRATTATO QUESTO GESU' COME UN QUALSIASI PECCATORE)

Sono io che ti chiamo con tutte le mie forze e tu che vieni a me! Io ti amo!». Gesù sviene.

Alcune donne raccontarono che dal cielo era scesa una colomba e si era posata sulla sua fronte.

L’interrogativo sulla sua identità si fa presente. Su di lui circolano giudizi discordi: il Messia? un guru? un illuso?

(PERCHE' PRENDERE I VANGELI E FALSIFICARLI CON FANTASIE BLASFEME ?)

«Da trent’anni tutti avevano un’opinione sul mio destino; io no». Per sfuggire alle tante dicerie, si rifugia nel deserto,

e qui fa un’esperienza sconvolgente.

«Precipitavo dentro me stesso . Poi ebbi la sensazione di rallentare. Stavo cambiando consistenza .

E, lentamente, si consumò la trasformazione.

Ero io e non ero io . Approdai in un oceano di luce . Ero disceso nella fucina della vita, nel centro,

nel focolare, là dove tutto si fonde, si fonda e si decide.

Dentro di me non trovavo il mio “io”, ma più che me stesso, molto più che il mio io: un mare di lava in fusione,

un infinito mobile e cangiante dove non percepivo alcuna parola,

alcuna voce, alcun discorso, ma dove provavo una sensazione nuova, terribile, gigantesca, unica,

inesauribile: il senso che tutto fosse giustificato» (p. 38).

In questo mare Jeshua non trova se stesso, trova Dio. Meglio, dentro di sé c’è qualcosa di più che se stesso,

«un tutto che non è me e che tuttavia non mi è estraneo»,

lo oltrepassa, lo organizza; «un tutto sconosciuto da cui si diparte ogni conoscenza,

un tutto incomprensibile che rende possibile ogni comprensione, un’unità da cui derivo,

un Padre di cui sono il Figlio» (p. 39). Figlio di Dio o vittima di una tentazione? Lui, un falegname, figlio di Dio?

Realtà divina o illusione diabolica?

(QUI SI FA L'IMPERDONABILE BESTEMMIA CONTRO LO SPIRITO SANTO MARCO: 3, 28-30)

Nessuna risposta. Allora fa una scommessa: «La scommessa di credere che le mie cadute, le mie gravi meditazioni, mi conducessero a Dio e non a Satana.

Ho fatto la scommessa di credere che avevo qualcosa di buono da fare. Ho fatto la scommessa di credere in me stesso» (p. 40).

(IL DIAVOLO DI SCHMITT SI COSTRISCE UN GESU' CHE CREDE NELL'UOMO E NON IN DIO)

Seguono giorni esaltanti. Seguìto prima da Andrea e Simone, poi da altri discepoli, percorre la Galilea

predicando quanto Dio gli rivela e riversando la sua attenzione e il suo amore su poveri, miseri, afflitti, donne.

Quando si trova di fronte a un quesito, si apparta dietro un albero o una roccia e si cala «nel suo pozzo»,

cioè «nel fondo di me stesso per incontrare mio Padre e riemergere con un’inesauribile dose d’amore» (p. 49).

(PERCHE' INVENTARE TUTTE QUESTE DISTORSIONI FANTASIOSE E NON ACCETTARE LA SEMPLICITA' E VERITA' EVANGELICA ?)

Non mancano incomprensioni e difficoltà.I suoi familiari lo rifiutano, anzi lo odiano; sua madre, piangendo, gli prospetta il traguardo della follia;

il clero è indignato per i suoi insegnamenti e il suo agire contro la Legge.

La situazione si aggrava quando si verificano alcuni miracoli. Miracoli? O non piuttosto energia che si sprigiona dalla capacità di amare?

(L'OSTINAZIONE DI SCHMITT DI NEGARE IL DIVINO ANCHE DIFRONTE I MIRACOLI)

Oppure eventi spiegabili naturalmente? Un dubbio lo assale: che i suoi discepoli, travolti dalla passione, esagerino e parlino di prodigi.

«Non sono forse stati loro a riempire gli otri di vino? Ad avermi attribuito il felice arrivo di un branco di pesci nel lago di Tiberiade?» (p. 49).

Esaltati, in buona fede. Anche l’episodio del figlio di Rebecca (la vedova di Nain), da lui richiamato alla vita, può avere una spiegazione naturale

. A Jehuda che afferma il miracolo, così replica: «Sai bene anche tu come sia difficile riconoscere la morte. Quante persone vengono sotterrate vive?

Il bambino forse era soltanto addormentato» (p. 57 s). Insomma, lui non ha il potere di compiere miracoli.

(QUI IL DIAVOLO DI SCHMITT INSISTE NEL RENDERE GESU' UN UOMO SENZA CARISMI E SPIRITO SANTO

NEI VANGELI NON SOLO GESU' HA GLI STESSI POTERI DEL PADRE GIOVANNI: 5, 19-30

MA ANCHE AI SUOI APOSTOLI CONFERISCE I POTERI LUCA: 10, 17-20 )

È il Padre, è la fede a compierli.

Jehuda è di parere diverso: la risurrezione del bambino è la prova che Jeshua è l’Eletto. Gli si prostra a terra e piange, abbracciato ai suoi piedi.

Per non deluderlo Jeshua riformula la scommessa: «Jehuda, io non so chi sono. So soltanto che sono abitato da qualcuno che è più grande di me.

So anche, in virtù di quell’amore che egli mi manifesta, che Dio da me si aspetta molto. Allora, Jehuda, ascolta bene quello che ti dico.

Faccio una scommessa. Scommetto, dal più profondo del mio cuore, di essere colui, sì, colui che tutto Israele attende.

Faccio la scommessa di essere veramente il Figlio» (p. 58).

Fra i discepoli, Giuda soltanto crede ciecamente che Gesù sia il Messia.

per questo Giuda è l’unico cui Gesù possa chiedere di tradirlo per salvare la comunità dal linciaggio.

Schmitt ribalta il ruolo del traditore di Cristo (versione avvallata recentemente dalla traduzione del cosiddetto Vangelo di Giuda),

(PERCHE' ADDIRITTURA SCHMITT CAPOVOLGE IL VANGELO TRASFORMANDO IL DIAVOLO GIUDA GIOVANNI : 7, 70-71

NEL MIGLIORE DEGLI APOSTOLI ?)

Quindi tra i suoi discepoli il prediletto è Jehuda. Istruito e conoscitore delle Scritture, vuole convincerlo di essere il Figlio di Dio, il Messia.

sacri testi sono chiari: «Tu devi tornare a Gerusalemme, Jeshua. Il Cristo conoscerà la sua apoteosi a Gerusalemme,

i testi sono espliciti. Dovrai essere umiliato, torturato, ucciso prima di rinascere. Sarà un momento difficile» (p. 64).

Illuminato dalla sua fede, Jehuda parla della morte del Messia «con la calma della speranza»:

«Tu morirai per qualche giorno, Jeshua, tre giorni, poi risorgerai».

La forza persuasiva del discepolo amato ha il sopravvento sulla paura del maestro.

Jeshua accetta di morire, e prega Jehuda di aiutarlo: accetti di essere considerato un traditore,

lo consegni ai soldati e alla croce. E Jehuda? Andrà a morire anche lui: «Se tu vai a farti crocifiggere, perché io non posso andare ad impiccarmi?» (p. 75).

Tutto si compie secondo quanto previsto. Il gesto di Jeshua è chiaro. Accetta di morire perché il suo dubbio si risolva.

Se dopo tre giorni risorgerà, è davvero il Messia, altrimenti sarà ritenuto un illuso.

QUINDI IL GESU' DI SCHMITT HA BISOGNO DEI CONSIGLI DI GIUDA CHE CONOSCE LE PROFEZIE

DEL MESSIA SOFFERENTE QUANDO NEI VANGELI GLI APOSTOLI NON SI ASPETTAVANO LA MORTE DI GESU'

MA UN GESU' GLORIOSO E RE D'ISRAELE-SCHMITT LAVORA DI TROPPA FANTASIAE IGNORANZA ESTREMA)

Schmitt infanga anche i discepoli i quali sono pronti a tornare belando alle loro vite dopo la morte del loro Maestro.

Schmitt inserisce nel romanzo anche la figlia di Erodiade colei che fece uccidere il Battista,

una Salomè-Lolita cui (scandalo!) per prima appare il Cristo risorto, un Giuseppe d’Arimatea invidioso e pieno di rancore.

(PERCHE' CAPOVOLGERE LA REALTA' EVANGELICA E TRASFORMARE IL SANTO GIUSEPPE D'ARIMATEA

IN UN INVIDIOSO ?)

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Le teorie dell'ateo Schmitt su Gesù;

Schmitt si chiede :

"Sapeva Gesù sin dall’inizio che era il figlio di Dio o lo ha scoperto progressivamente?».

«Mi sembra che i quattro Vangeli, salvo qualche particolare, rispondano a tale quesito: Gesù è soltanto un uomo,

ispirato da Dio certamente, ma nient’altro che un uomo fino alla sua morte in croce. Diversamente non soffrirebbe.

È la Risurrezione che gli conferisce, nella sua realtà terrena, la realtà (le statut) di Dio» (p. 247).

Affermando che «Gesù nasce e muore come un uomo» (cfr Journal, cit., 251)

Schmitt nega non soltanto la concezione del Verbo per opera dello Spirito Santo,

ma anche la concezione verginale di Maria. Ritiene anche che «il compito dato a Maria appare

nettamente come il frutto della storia del cristianesimo più che il prodotto dei Vangeli» .

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N.B. LA CHIESA CATTOLICA HA ACCETTATO QUESTO ROMANZO EDITO DA SAN PAOLO

UN ARTICOLO DA CIVILTA' CATTOLICA

http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2008/3800/Articolo%20Castelli.html

RIPRESO DA ZENIT

http://www.zenit.org/article-15821?l=italian

VEDI ANCHE I CATTOLICI



http://www.vivicentro.org/il-mondo-visto-da-roma-18-ottobre-2008-vt11028.html

http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=123&id_n=4776

http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=102&id_n=4546

http://sacerdotisposati.splinder.com/post/19146074/Il+Vangelo+secondo+Pilato+di+S

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mercoledì 3 dicembre 2008

I CATTOLICI DISSACRANO LA VERGINE MARIA CON UN MUSICAL

Focus: L'umanità di Maria in musical



PURE ALLA VERGINE MARIA FANNO IL MUSICAL PERFINO CON IL PATROCINIO VATICANO !

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L'8 dicembre andrà in scena la prima dello spettacolo diretto da Maria Pia Liotta con le musiche di Cipriani. Alma Manera la protagonista di Toni Colotta

L’arte dello spettacolo è stata in passato piuttosto restia a rappresentare il protagonismo della Madonna. Non così l’arte della visione: i pittori hanno anzi gareggiato nell’innalzare la Vergine nel cielo del sublime. Anche la musica, con l’immaterialità dei suoni ha saputo mostrarne la «bellezza» vertiginosa, nel dolore: basti Bach nella Matthaus-Passion con la sua plasticità quasi scenica. Da poco però un’opera nuova - che riunisce visione e musica nel teatro - ha forzato, per così dire, quella reticenza: dal 17 giugno quando, sul palco dell’Aula Paolo VI in anteprima, ha preso vita “Maria di Nazareth”, con sottotitolo “Una storia che continua…”, e un’indicazione di genere, il musical, ossia la forma di spettacolo che da “Jesus Christ Superstar” in poi ha accolto con frequenza storie sacre. In Vaticano il successo è stato vibrante da parte della platea vasta di spettatori, con particolare apprezzamento espresso dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone.

Altri, molti altri potranno aggiungersi dall’8 dicembre, allorché “Maria di Nazareth”, nella tensostruttura appositamente allestita nei pressi di Cinecittà (via Lamaro), verrà replicata per una lunga sequenza di serate. L’evento merita attenzione per l’altezza dell’impegno con cui un tema così elevato ha potuto felicemente trovare forma scenica adeguata. Non per estemporanea passione di teatranti, tutt’altro.

La produzione dello spettacolo, curata dall’Airam-Cultura & Comunicazione ha avvertito quale suggestiva ispirazione venisse dal centocinquantenario delle apparizioni di Lourdes, e ha trovato nella Segreteria di Stato, nel Vicariato di Roma e nei pontifici Consigli per la Cultura e le Comunicazioni Sociali non solo patrocinio ma collaborazione per condurre in porto l’iniziativa. Cui si sono aggiunti, in sede laica, il Senato, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero Beni e Attività Culturali, il Comune di Roma e la Regione Lazio.

Nella genesi di questa palpitante costruzione teatrale conta più di tutto l’idea primigenia di Maria Pia Liotta, autrice del libretto con Adele Dorothy Ciampa, sul quale Stelvio Cipriani ha innestato le sue musiche e Salvatore Spagnolo le coreografie dei numerosi passaggi danzati. A «incarnare» la dolce figura centrale, nella recitazione, nel canto e nella danza, un’artista di spiccata personalità, Alma Manera. Tutti coordinati dalla regia della stessa Liotta.

L’elemento portante della concezione drammaturgica era quello di riguardare Maria nelle sue caratteristiche umane, di figlia, di sposa, di madre, prima di assurgere a «la più importante fra le donne della storia». Ecco il senso di quel sottotitolo in locandina, come spiega Liotta: la Madonna è il tramite di Gesù con la Chiesa, un ponte ideale tra ieri, oggi, domani e sempre. L’impostazione degli autori ha incontrato autorevole conforto in padre Stefano De Flores, teologo e docente di Mariologia. Il quale loda l’opera compiuta: «Il musical sfugge alla banalizzazione di Maria lasciando trapelare il suo mistero di donna che vive al ritmo di Dio e della sua Parola».

13 novembre 2008


http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=4026

ROCK E OCCULTISMO

Rock e occultismo
a cura di G. Cosco, adatt., tratto da aiutonline.org



Negli ultimi anni i mezzi di comunicazione hanno dato spesso notizia dei rapporti tra satanismo, esoterismo e musica moderna. Si é parlato di dischi che spingono alla violenza, al suicidio, alla droga, all'adorazione del diavolo. Ma qual é la reale dimensione di questo fenomeno? Esiste davvero il "rock satanico", o si tratta di una leggenda?

La questione dev'essere affrontata con equilibrio. Di fronte al tema del "rock satanico" esistono diversi atteggiamenti, che si possono riassumere in due schieramenti opposti: gli "scettici" e i "catastrofisti". I "catastrofisti" sono quelli che vedono il diavolo dappertutto e vorrebbero cancellare ogni forma di musica moderna. Gli "scettici", invece, amano così tanto i loro idoli musicali da rifiutare di metterli in discussione. Non accettano critiche e tendono a giustificare ogni eccesso del rock con la scusa della "libertà d'espressione". Entrambi gli schieramenti, pur trovandosi su fronti opposti, hanno qualcosa in comune: la mancanza di approfondimento e di obiettività. Per questa ragione, sono caduti spesso in bugiarde esagerazioni o in faziosi riduzionismi. Al contrario, il fenomeno del rock satanico non dev'essere né gonfiato, né sottovalutato. Dev'essere analizzato alla luce dei fatti, evitando di scadere in valutazioni superficiali ed estremiste.

Il primo segnale

Il primo, timido riferimento al mondo del satanismo compare sulla copertina di uno dei dischi più famosi della storia del rock: "Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band" dei Beatles (1967). Sulla copertina dell'album compaiono tanti personaggi noti: Marx, Brando, Dylan ed altri. Il batterista Ringo Starr, all'epoca, dichiarò: "Abbiamo pensato di raggruppare i volti delle persone che amiamo ed ammiriamo". (1) E tra questi, in alto a sinistra, spicca l'immagine di un uomo calvo. È l'occultista inglese Aleister Crowley (1875-1947), padre del satanismo moderno ed ispiratore della maggior parte dei gruppi esoterici contemporanei. Il motto di Crowley era "Fai ciò che vuoi". Un invito a godersi la vita senza limiti o regole morali, nella continua ricerca della soddisfazione personale e del piacere egoistico. Negli ambienti rock degli anni sessanta, in cui fioriva l'interesse per l'esoterismo, Crowley era considerato un personaggio "di moda". Era apprezzato per la sua natura trasgressiva e per l'invito a rifiutare ogni regola imposta dall'alto.
Al culmine del successo dei Beatles (1965), John Lennon sostenne: "Il Cristianesimo morirà. Andrà scomparendo sempre più. Noi ora siamo più famosi di Gesù". Circa la sua famosa canzone Imagine, dal tono apparentemente pacifista, Lennon dichiarò che essa in realtà "è antireligiosa... ma viene accettata perché è coperta di zucchero" (Rolling Stone, 11/12/03).

Un tocco esoterico

Negli anni settanta, il rock comincia ad assumere toni più accesi. Nasce l'hard rock (rock duro), caratterizzato da suoni metallici, chitarre elettriche distorte e voci potenti. Tra i pionieri del genere ci sono gli inglesi Led Zeppelin, gruppo fondamentale nella storia dei rapporti tra musica e satanismo. Leader dei Led Zeppelin é il chitarrista Jimmy Page, accanito sostenitore delle dottrine di Aleister Crowley. Il suo interesse nei confronti dell'occultista inglese é tale da spingerlo a collezionare tutti i suoi oggetti personali: libri, manoscritti, cappelli, canne da passeggio, quadri e perfino le tuniche utilizzate durante i rituali. Page vive, addirittura, nella casa in cui Crowley abitava, un antico cottage nei pressi del Loch Ness. I Led Zeppelin sono il primo gruppo rock a fare uso di simboli satanici sulla copertina di un disco. Nell'album "IV" del complesso troviamo, infatti, un carattere magico che viene comunemente utilizzato per fare i patti con il diavolo. (2) Un altro richiamo al satanismo é contenuto nell'album "III" del Led Zeppelin. Vicino all'etichetta del disco, Jimmy Page fece incidere il motto di Crowley: "Fai ciò che vuoi". Ad un giornalista che gli chiedeva spiegazioni su quella frase, la rock-star rispose in modo evasivo: "L'idea é stata mia. La storia che c'é dietro é troppo lunga da raccontare. Ma l'intenzione era quella di dare un piccolo tocco esoterico. Speravo che nessuno la vedesse". (3)
Anche Jim Morrison, del gruppo Doors, era profondamente coinvolto nell'occulto. Dichiarò: "L'Oscurità, il Male, il Selvaggio sono per noi territori da sondare, da percorrere cavalcando il Serpente... Il mio è anche un invito rivolto ai poteri oscuri, alle forze del Male, perché escano allo scoperto" (The Lost Writings). Sulla copertina dell'album "13" è raffigurato il suo gruppo riunito attorno al busto di Crowley.

Il satanismo esplicito

Negli anni ottanta e novanta la corrente dell'hard rock si farà sempre più dura, dando vita al filone dell'heavy metal (metallo pesante). Ed é proprio in questo genere musicale che il satanismo diventa esplicito, con una forte tendenza all'uso di tematiche esoteriche nei testi delle canzoni e nelle immagini delle copertine. Tra i gruppi più rappresentativi ci sono i danesi Mercyful Fate. Una loro canzone, "Don't break the oath", riproduce la formula di un vero e proprio giuramento al diavolo. Dello stesso genere sono i Deicide, il cui leader, Glen Benton, é arrivato al punto di farsi bruciare una croce rovesciata sulla fronte, mantenendo perennemente l'ustione prodotta. La croce raffigurata al contrario, é un tipico simbolo dei satanisti, che compare su molte copertine di dischi rock. Tra i gruppi italiani spiccano i Death SS, guidati dal cantante Steve Sylvester. In un loro disco, "Black Mass", viene descritto nei minimi particolari un rituale satanico celebrato alle undici di sera in una chiesa sconsacrata.

Gli oltraggi blasfemi

Particolarmente sgradevoli sono le copertine di dischi che propongono immagini blasfeme ed anticristiane. Il più colpito é certamente Gesù Cristo, che viene raffigurato in modi agghiaccianti (si vedano le copertine degli album di Mortuary, Deicide, Messiah, Celtic Frost, Torr). Anche gli stessi nomi dei complessi, a volte, hanno contenuto blasfemo. Ci sono, ad esempio, i finlandesi Impaled Nazarene, che significa "il Nazareno Impalato". Ma anche i polacchi Christ Agony, i torinesi Burn The Crucifix (Brucia il crocifisso) e i newyorkesi Fallen Christ (Cristo decaduto). Il fatto incredibile é che questi gruppi, godono dell'appoggio di molti critici musicali. Il caso più clamoroso é quello del giornalista Stefano Marzorati, curatore dell'Almanacco della paura del fumetto Dylan Dog. Secondo Marzorati, al gruppo Impaled Nazarene "andrebbe una nota di merito per aver scelto un nome così blasfemamente suggestivo". (4)

Musica contro la vita

Tra gli eccessi di certi gruppi rock non c'é soltanto l'adorazione del diavolo. Argomenti ricorrenti, nei testi delle canzoni, sono anche l'esaltazione del suicidio e dell'eutanasia. Alcuni cantanti invitano apertamente l'ascoltatore ad uccidersi, dicendogli che la vita é triste, che il mondo fa schifo e che non vale la pena di restare su questa Terra. Un esempio lampante di questa "musica contro la vita" lo troviamo nella canzone "Suicide solution" (La soluzione del suicidio), di Ozzy Osbourne. All'interno del brano si può trovare un messaggio seminascosto che invita l'ascoltatore a spararsi con una pistola: "Ah, nessuno. Tu solo sai realmente dove si trova. Tu ce l'hai. Perché? Prova! Prendi la pistola e provala. Spara! Spara! Spara!". Sulla copertina interna di un disco dei Christian Death troviamo la scritta in francesce "L'invitation au suicide" (L'invito al suicidio). Mentre il disco "Stained class" dei Judas Priest raffigura l'immagine di una testa attraversata da un colpo di pistola. All'eutanasia é dedicato il disco "Youthanasia" dei Megadeth, ispirato alla vicenda del "Dottor Morte" Jack Kevorkian, medico tristemente noto per aver "aiutato" alcuni pazienti a farla finita. Secondo i Megadeth, l'eutanasia non sarebbe altro che una metafora della vita. (5)

Un ponte verso il satanismo

Negli ultimi anni il rock satanico é diventato una vera e propria moda, che si esprime attraverso le correnti musicali più estreme, i cui nomi parlano chiaro: "death" (morte), "black" (nero), "grind" (frantumare, stritolare), "doom" (rovina, tragico destino). Alcuni complessi "recitano" la parte dei satanisti come trovata pubblicitaria per vendere dischi. Ma c'é anche chi fa sul serio, operando a stretto contatto con le sette. Negli Stati Uniti, ad esempio, numerosi artisti rock collaborano con la "Chiesa di Satana". Fra questi ci sono King Diamond e gli Acheron, che tendono a dipingere il satanismo come una sorta di "religione alternativa", rassicurante e non pericolosa. Dal semplice ascolto di un disco é possibile entrare in contatto con ambienti esoterici. Come nel caso del complesso Psychic Tv, che ha fondato il "Tempio della Gioventù Psichica". Per aderire a questa setta, i fans del gruppo devono prendere parte ad un disgustoso rituale di tipo magico-sessuale. Anche le riviste rock rappresentano un punto di contatto con gli ambienti del satanismo. Uno dei più noti mensili musicali italiani, "Flash", ha pubblicato l'indirizzo della Chiesa di Satana americana, descrivendola come "l'associazione più seria ed affidabile a cui si possano rivolgere gli amanti e i cultori delle teorie occulte". L'articolo in questione termina con un chiaro invito ai lettori: "Se pensate che vi possa aiutare la conoscenza del satanismo, e se volete far parte di quella grande palestra del pensiero che é la filosofia satanica, la Chiesa di Satana vi aspetta". (6)

Dal rock alle profanazioni

L'idea di una musica che può spingere alla pratica del satanismo, fino a qualche tempo fa, era considerata una semplice ipotesi. Ma alcuni fatti di cronaca, accaduti proprio in Italia, hanno dimostrato che i messaggi lanciati da alcuni cantanti possono avere effetti devastanti. Soprattutto quando vengono ricevuti da ragazzi psicologicamente fragili ed influenzabili. Il caso più noto é quello di un giovane satanista di La Spezia, protagonista di "visite notturne" nei cimiteri, con profanazioni di tombe e furti di teschi ed ossa (7). La procura di La Spezia, dopo la confessione del giovane, ha condotto una vasta indagine denominata "Operazione Diablo", in seguito alla quale si ritrovano indagati nove giovani dai diciotto ai ventisette anni. Le accuse vanno dal danneggiamento e violazione di sepolcro al furto aggravato di arredi sacri. Daniele Murgia, ispettore della questura di La Spezia che ha seguito l'operazione, ha dichiarato: "Il filo conduttore che legava queste persone nel loro culto del male era la musica black metal. I loro contatti avvenivano sia a livello epistolare, sia ai concerti di rock satanico". (8)

Violenza e razzismo

In Italia il rock satanico ha causato "soltanto" profanazioni di tombe e furti nelle chiese. In Norvegia, purtroppo, il fenomeno ha avuto conseguenze ben peggiori. I componenti di alcuni gruppi rock, riuniti nella corrente di pensiero della "Black Metal Mafia", hanno organizzato attentati terroristici a chiese cattoliche, trasformando il loro odio musicale in veri e propri atti di vandalismo. In questo clima rovente non sono mancati gli omicidi. Count Grishnackh, cantante dei Burzum, é stato condannato a ventun anni di prigione per aver ucciso un altro musicista, Oysten Aarseth, capo storico del complesso Mayhem e suo (ex) grande amico. Stessa sorte é toccata a Bard G. Eithun, batterista degli Emperor: quattordici anni di carcere per omicidio. Per comprendere lo spirito che caratterizzava la "Black Metal Mafia" é sufficiente ascoltare alcune dichiarazioni di Count Grishnack: "Io sono orgoglioso di essere un uomo bianco di razza ariana, con una figlia bianca ariana che ha anche una madre della sua stessa razza. Sono fiero dei miei occhi blu, dei miei capelli biondo scuro e della mia pelle bianca". (8) Dal satanismo al razzismo il passo é breve. Non a caso, molti gruppi di rock satanico sono anche antisemiti ed attaccano le persone di colore. Trey Azagtoth, chitarrista dei Morbid Angel, afferma senza mezzi termini di "abbracciare lo spirito di Hitler". (9) Mentre gli italiani Deviate Ladies si dichiarano "cultori della razza bianca unica e dominatrice". (10)

I messaggi nascosti

Un altro fenomeno che ha destato molta curiosità, oltre al satanismo esplicito, é quello dei "messaggi nascosti" o subliminali nei dischi di famose rock-star. I messaggi nascosti vengono registrati al contrario (backmasking), in sala di incisione. E si possono ascoltare facendo girare il disco al rovescio. Ad esempio, ascoltando al contrario la canzone dei Led Zeppelin "Stairway to heaven" si otterrà una voce che dice: "Ecco il mio dolce Satana, la cui piccola via non mi renderà triste, e della quale il potere é Satana. Egli darà il progresso, dandoti il sei, sei, sei" (numero biblico dell'Anticristo). Questo tipo di tecnica si può ricondurre all'antica tradizione dei satanisti di recitare preghiere al contrario, durante le "messe nere", per dissacrarle e rivolgerle al diavolo. In linea con questo tipo di rituali é un disco del complesso Christian Death, "Prayer", in cui é stato registrato il Padre Nostro al contrario. I messaggi rovesciati rappresentano il tentativo di realizzare dei piccoli rituali esoterici attraverso la musica. Non mancano, comunque, i gruppi rock che li hanno utilizzati semplicemente come forma di scherzo o di provocazione. Tra questi ci sono i Pink Floyd, che nell'album "The Wall"' hanno inserito la frase: "Congratulazioni! Hai appena scoperto il messaggio segreto. Per favore, manda la tua risposta ai vecchi Pink, presso la buffa fattoria, Chalfont".

Un fenomeno in espansione

La questione dei messaggi nascosti, da sempre, suscita molta curiosità, ma non é l'aspetto più importante del problema. Ciò che desta maggiori preoccupazioni é la corrente del rock satanico esplicito, attualmente in grande espansione. Negli ultimi tempi, in Italia, sono sorti negozi specializzati in questo genere di musica. Oltre ai comuni dischi, vendono libri di satanismo e magia nera. Anche la stampa musicale si sta adeguando. Un vero fenomeno editoriale é la "Grind Zone", specializzata in dischi satanici. Nata come semplice esperimento, si é trasformata in un periodico a tutti gli effetti, con tanto di edizioni in lingua spagnola e tedesca. Fioriscono, poi, le cosiddette "fanzine", riviste amatoriali che vengono distribuite al di fuori del normale circuito delle edicole. Un ulteriore mezzo di diffusione del rock satanico é Internet, che ospita numerosi siti dedicati ai seguaci del diavolo. Perfino i razzisti Burzum, o i blasfemi Marduk, hanno a disposizione una loro pagina sulla "rete delle reti".

Un grande "spot" per il diavolo

Tutti gli elementi elencati finora dimostrano in modo schiacciante come una parte della musica moderna sia diventata, senza ombra di dubbio, un efficace mezzo di diffusione del satanismo tra i giovani. Fortunatamente non tutto il rock propone messaggi negativi. Ma non si può negare che qualcuno abbia deciso di utilizzarlo per promuovere la non-cultura dell'occultismo, della morte e della disperazione. I "venditori di Satana" sanno bene che, attraverso un disco, é possibile raggiungere il cuore di milioni di giovani in tutto il mondo. Quale spot pubblicitario potrebbe mai garantire una simile diffusione del proprio "prodotto"? Un'ulteriore, clamorosa conferma di questa tesi é rappresentata dalla serie di trasmissioni che il satanista Efrem Del Gatto ha condotto sull'emittente televisiva laziale "Magic TV", specializzata in programmi musicali (24 ore su 24). Del Gatto, fondatore di una confraternita luciferiana, é una delle figure più note del satanismo italiano contemporaneo. Ed é significativo che, per parlare in tv, abbia scelto un'emittente musicale. Chissà quanti ragazzi, tra una canzone e l'altra, avranno abboccato al suo amo.


Note:

1) Regimbal Jean-Paul e collaboratori, "Il Rock'n'roll", Edizioni Uomini Nuovi, Marchirolo (Varese), 1983; 2) Bouisson Maurice, "Storia della magia", SugarCo, Carnago (Varese), 1992; 3) Aa.Vv. "Led Zeppelin", Arcana, Milano, 1983; 4) Marzorati Stefano, Dizionario dell'Horror rock, SugarCo, Carnago (Varese), 1993; 5) "I Megadeth e l'eutanasia", in "Tuttifrutti", luglio 1994; 6) Vitali Francesco, "E al di là dell'oceano?", in "Flash", settembre 1994; 7) Benedetti Massimo, "Il mio demonio era la musica black metal", in "La Nazione", 26 agosto 1996; 8) Colombo Andrea, "Altri nove satanisti sotto inchiesta", in "Avvenire", 5 settembre 1996; 9) Bianchini Maurizio, "E' il rumore dell'inferno", in "L'Europeo", 17 agosto 1994; 10) "Deviate Ladies ideologia perversa", in "Metal Shock", 15 marzo 1995.



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