lunedì 17 maggio 2010

Non ci sono solo i luterani… Anche il cardinale di Vienna “apre” alle coppie gay

Non ci sono solo i luterani… Anche il cardinale di Vienna “apre” alle coppie gay
Il Card. Shoenborn, “considerato uomo molto vicino a Ratzinger” (Il Secolo XIX, 05/05/2010)

Il cardinale Schoenborn “apre” anche alle coppie gay e ai divorziati
e attacca Sodano


di Francesco Peloso

LE RECENTI parole pronunciate dal decano del Sacro Collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, in occasione della messa di Pasqua, sono da considerarsi «una grave violazione nei confronti delle vittime degli abusi sessuali».
E’ questo il duro giudizio del cardinale di Vienna, Christoph Schoenborn, in relazione alle affermazioni compiute dall’ex Segretario di Stato nel corso della celebrazione pasquale durante la quale, rivolgendosi al Papa, definì «chiacchiericcio» le polemiche intorno allo scandalo degli abusi nella Chiesa.
Non solo: Schoenborn, considerato uomo molto vicino a Ratzinger, ha confermato che Sodano «impedì l’istruzione di un’indagine sul caso del cardinale Groer 15 anni fa», cosa che invece voleva fare l’allora cardinale Joseph Ratzinger.
La vicenda è quella relativa all’arcivescovo di Vienna Hans Groer, coinvolto negli anni ‘90 in una vicenda di abusi sessuali che, successivamente, lo costrinse alle dimissioni.
Quello di Schoenborn è un “uno-due” senza precedenti, del resto il cardinale si sta distinguendo per la fermezza e l’apertura ai laici nella gestione dello scandalo pedofilia.
Ma il fatto di chiamare direttamente in causa Sodano, uno degli uomini chiave del pontificato di Giovanni Paolo II, costituisce un salto di qualità nel dibattito interno alla Chiesa anche perché Schoenborn, contestualmente, invoca una riforma della Curia troppo chiusa e poco sensibile alla voce delle chiese locali. L’arcivescovo di Vienna, teologo autorevole e uomo di contatto con l’oriente, parlando con la stampa ha anche spiegato che la crisi in corso «in una scala da 1 a 5 ha una gravità pari a 3», mentre in Irlanda si può dire che ha assunto connotati «catastrofici», e in Austria i fedeli stanno uscendo in massa dalla Chiesa cattolica. Per questo ha deciso di lanciare l’allarme.
Schoenborn ha anche affermato che nella Chiesa, in materia di abusi sessuali, «è finito il tempo delle coperture». Ha poi sottolineato che «è necessario costruire un sistema aperto» perché è nelle strutture chiuse che si possono generare i fenomeni di abuso. Inoltre il porporato austriaco ha messo in luce l’importanza del ruolo dei laici nella denuncia dello scandalo e in particolare delle donne. Poi un’altra bordata contro Roma: Schoenbron ha infatti rilevato come non sia un mistero che la Curia vaticana abbia bisogno «di un’ urgente riforma» secondo i criteri dell’internazionalizzazione.
Significative anche le affermazioni del cardinale in materia di etica e morale, soprattutto per l’apertura sulle coppie gay e sui divorziati risposati. «In tema di omosessualità? ha detto – si deve considerare anche la qualità di una relazione» e, se questo elemento c’è, «se ne può parlare con apprezzamento. Una relazione stabile è sicuramente meglio di un modo di vivere nel quale prevale la promiscuità». E’ dunque una piccola bomba quella lanciata da uno dei cardinali più autorevoli della Chiesa di Roma che, evidentemente, intravede i segni di una crisi grave in quanto sta accadendo.
Anche sui divorziati-risposati l’arcivescovo di Vienna sprona la Chiesa a cercare una nuova visione, in quanto in passato i matrimoni duravano a lungo ma ora non è più così.

Fonte: Il Secolo XIX, 5 maggio 2010

Questo articolo é stato pubblicato 6 maggio 2010, 11:31 ed é archiviato sotto Attualità. Resta aggiornato attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento oppure inviare un trackback dal tuo sito.



http://www.agerecontra.it/public/press/?p=4375


RICORDIAMO CHE IL CARDINALE SHOENBORN PERMISE MOSTRA ULTRABLASFEMA:

mercoledì 23 aprile 2008
MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA
MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA.
Sua Eminenza il card. Schönborn di Vienna ,
discepolo di Ratzinger, e suo probabile successore, ricco
e benestante,vigliacco,ecco cosa ha fatto, sapeva dell'opera blasfema
di Hrdlicka; ("L'Ultima cena di Leonardo",dove Gesu' e gli apostoli sono
intenti a fare una orgia omosessuale) , e faceva finta di non sapere,
dopo la bufera ha rimosso l'opera contestata dalla mostra,
però ha permesso che al suo posto ve ne mettessero
un'altra pure blasfema, dove il Cristo è sadomizzato ai genitali
mentre è in croce e flagellato.
Ipocrita e diabolico questo vigliacco porporato, mangia e beve sulle
spalle del poveretto di Nazareth, intanto ecco cosa fa, dalle nostre ricerche
risulta che il card. Schönborn sta attento a come parla e si esprime,
cercando di non offendere mai l'ateo e marxista Hrdlicka,
per il quale esprime grande lodi.
Mai cerca di umiliare o offendere questo pseudo artista schizoide e
pervertito, mai l'offende, però se si offende il Cristo,
non gli importa nulla ne a lui e nemmeno a dirigenti del museo.
Questi pseudo-cardinali vanno rimossi dalla Santa Romana
Chiesa Cattolica, come andrebbero rimossi i Paolini che si
arricchiscono vendendo il film porno-blasfemo,
"L'Ultima Tentazione di Cristo", di M.Scorsese.


DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
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12 aprile 2008
Ultima Cena blasfema
Che dire?
Tirare un sospiro di sollievo?
Avrei tanto voluto.
Lo confesso: la delusione che ho provato per il contenuto di tale
Dichiarazione è stata grande.
Basta una frase del cardinale per dire tutto.
Egli scrive: "Va da sè che mai avrei acconsentito all'esposizione di
opere di natura blasfema o pornografica".
Ci crediamo Eminenza.
Ma allora bisogna anche essere sinceri Eminenza ed assumersi le
proprie responsabilità.
Perché lei e i suoi collaboratori avete aspettato nove giorni - dal 12
marzo al 20 marzo - per far rimuovere quell'orribile e blasfema Ultima
cena ?
E perché mai il visitatore della mostra può ancora imbattersi con
l'altra "opera" orribile e blasfema, quella della Flagellazione?
Eminenza qualcosa non funziona.
Al pensiero che questa mostra blasfema continuerà nel Museo diocesano
di Vienna fino al 10 maggio, al pensiero che il direttore del Museo
sia ancora al suo posto come se niente fosse accaduto, al pensiero che
il cardinale non dica una sola parola sull'offesa arrecata a Gesù e si
riferisca solo alla "ferita prodotta a delle persone nella loro fede",
mi entra un tal dolore nel cuore che la ferita precedente si fa ancor
più larga...
Gesù misericordia.
Kyrie eleison.
Christe eleison.
Kyrie eleison.

Giuseppe Biffi

DA EFFEDIEFFE

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> 12 aprile 2008


Dell'ultima cena omosessuale
Questo quadro osceno di hridlicka e ospitato nel museo diocesano...e
lei si stupisce?
Il vescovo di vienna
e il cardinale schoenborn ,grande difensore del popolo eletto,e
oppositore della nuova alleanza
visto che considera il cristianesimo un semplice prolungamento dell
antico testamento.sono stata ,tempo
fa maestra di religione in scuole francesi e per deformazione
professionale ho guardato i quaderni della
mia nipote austriaca (quattordicenne).non una pagina sul nostro
signore, la sua passione, la sua
resurezzione.
Ma capitolo dopo capitolo la storia d'israele!!
Nella boutique degli "schotten"il piu grande monastero di vienna
dove
si puo comperare ottime marmellate
troneggia una hanukkah ma per trovare un crocifisso mi ci sono
voluti dieci minuti.
Era nascosto dietro
ai prodotti agricoli di tal monastero...

Brunella hoyos


DA EFFEDIEFFE

*********************************************************************************************************************

11-APR.2008
Gentile direttore Böhler, responsabile del Museo diocesano di Vienna,
mi spiace non ci sto. Leggo nel blog della Reuters che lei ha fatto
dichiarazioni che considero deliranti: coloro che si sono opposti
all'esposizione dell'opera blasfema di Alfred Hrdlicka che ha
trasformato l'Ultima Cena in un'orgia gay, sarebbero "cristiani
fondamentalisti", quelli che si sono permessi di criticare la sua
scelta, persone non sono in grado di apprezzare il messaggio
dell'artista e non ne conoscono la grandezza. Lei, invece di chiedere
scusa, si difende attaccando chi ha "osato" criticare una scelta
sconcertante e offensiva e adesso viene a dirci che "Hrdlicka ha il
diritto di provocare" e il Museo di offrirgli la possibilità di
esporre le sue opere. Non so davvero che dire. Ho già fatto
ripetutamente professione di ignoranza artistica, ma certo di fronte a
queste sue parole sono felica della mia ignoranza. Non ci sto ad
essere etichettato come fondamentalista solo per aver acceso i
riflettori su un caso che trovo scandaloso. Se il Cardinale
arcivescovo non ha nulla da dire, mi spiace davvero per lui. Tra
l'altro, dalle sue parole mi sembra di capire che lo stesso stimato
porporato abbia agito sull'onda delle polemiche e che, se nessuno si
fosse mosso, forse avrebbe lasciato correre. Ma a che punto siamo
arrivati in nome dell'arte e della libertà di espressione? Un Museo
diocesano che per far parlare di sé deve esporre queste "opere" meglio
farebbe a chiudere. Lei, dottor Böhler, può sempre trovar lavoro come
press-agent di Hrdlicka, al quale - vista l'aria che tira in Austria -
non mancheranno certo ricche commesse ecclesiastiche.


9-APR.2008
Ho appena ricevuto un messaggio da parte del portavoce
dell'arcidiocesi di Vienna:
Dist.mo sig. Andrea Tornielli, "Il Giornale"
Vienna, 9 aprile 2008
Egregio sig. Tornielli, in riferimento al Suo articolo "L'Ultima cena
diventa un' orgia gay" nell'edizione del 8 aprile vorrei inviare una
dichiarazione di Sua Eminenza il card. Schönborn pubblicata oggi.
Distinti saluti,
Erich Leitenberger
Capoufficio stampa
"Il museo diocesano di Vienna ha dedicato - sotto la responsabilita'
del suo direttore Bernhard Böhler - una mostra all'artista austriaco
Alfred Hrdlicka in occasione del ottantesimo compleanno dell'artista.
Hrdlicka e' uno dei piu' importanti artisti austriaci viventi. Come
pochi altri si e' dedicato alla tematica dell'uomo sofferente e
maltrattato invitando alla "compassione" con la "Passione". Quella
compassione la esprime in modo commovente nella sua opera. Le opere
piu' conosciute in questo contesto sono "La danza macabra di
Plötzensee" ed il grande memoriale dell'Olocausto sulla piazza
dell'Albertina a Vienna. Per questo avevo dato il mio consenso ad una
esposizione nel museo diocesano senza pero' conoscere dettagliatamente
le opere da esporre. Hrdlicka si e' occupato durante tutta la sua vita
molto intensamente di tematiche bibliche, soprattutto della passione
di Cristo. Hrdlicka dice di se stesso di essere comunista ed ateo.
Ciononostante nutre un interesse rovente per la Bibbia e - sono le sue
stesse parole - un grande desiderio della fede. L'esposizione non vuol
dire che il museo diocesano si identifichi con tutte le opere di
Hrdlicka. In talune opere non bada alla soglia del rispetto assoluto
del sacro. Ci sono delle opere di Hrdlicka che dal punto di vista del
credente devono essere respinte. Va da se che mai avrei acconsentito
all'esposizione di opere di natura blasfema o pornografica. Mi
dispiace molto che una immagine di questo carattere - a mia insaputa -
era esposta nel museo. L'opera che ha ferito delle persone nella loro
fede e' stata tolta su mia disposizione il 20 marzo. Ciononostante
ritengo un fatto positivo che artisti che non credono oppure che
cercano ancora la risposta della fede si occupino di tematiche
bibliche".
Cristoph Card. Schönborn
Cari amici, ho molta stima del cardinale arcivescovo di Vienna. E'
positivo che sia intervenuto per far togliere l'opera blasfema. Devo
però dire francamente che mi sarei aspettato qualcosa di più nella sua
risposta: vorrei ricordare, senza nulla togliere all' "arte" di
Hrdlicka (scusate le virgolette, ma io sono artisticamente molto
ignorante e al solo pensiero di quel quadro mi vien da vomitare) che
stiamo parlando di una rappresentazione dell'Ultima cena, durante la
quale Gesù istituì l'eucaristia, il sacrificio che si rinnova ad ogni
celebrazione: raffigurarla come un'orgia gay - per di più motivando
questo fatto con l'assenza delle donne sulla scena! - lo trovo
ributtante. L' "artista" si proclama ateo. Nessuno gli vieta di
dipingere ciò che vuole e come vuole. Ma esporre quell'opera - come
alcune altre presenti nella mostra - in un museo diocesano lo trovo un
atto irresponsabile. E trovo pazzesco, scusate la franchezza, che i
responsabili del museo diocesano non abbiano compreso l'assoluta
sconvenienza di esporre scene così blasfeme in un luogo legato
all'arcidiocesi. Nessuno nega che sia giusto confrontarsi con l'arte
di chi non crede, nessuno afferma che solo un buon cattolico è anche
un buon artista (ci mancherebbe!). Nessuno si scandalizza per un nudo
(Michelangelo riempì il suo affresco nella Sistina si nudi, proprio
sopra l'altare dove solitamente celebrava il Papa, successivamente
"imbracati", cioè coperti con veli e brache). Ma qui si parla di ben
altro, si parla di un'orgia omosessuale con protagonisti gli apostoli!
Il sottoscritto, come tutti voi che siete intervenuti nel dibattito,
non avrebbe neanche appeso quel quadro. Sicuramente né io né voi
diventeremo mai responsabili di un museo


Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
Giornale) ha davvero dell'incredibile: nel museo diocesano della
capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l'ottantenne Alfred
Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
intitolato "Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
Pasolini". La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un'orgia omosessuale.
Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
cardinale Schoenborn l'ha fatta togliere, mentre il direttore del
museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
indignate. Comprendo che il cardinale fosse all'oscuro della cosa, ma
i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
impegnati in rapporti gay, ed esporre quest' "opera" in un museo
collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l'unica fede che può essere
derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
l'indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
sconcertante. Tra l'altro, coinvolgere nel titolo dell' "opera"
Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
suo Vangelo secondo Matteo, l'ha fatto in ben altro modo.


Scritto in Varie Commenti ( 223 ) >>


8-APR.2008
Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
Giornale) ha davvero dell'incredibile: nel museo diocesano della
capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l'ottantenne Alfred
Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
intitolato "Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
Pasolini". La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un'orgia omosessuale.
Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
cardinale Schoenborn l'ha fatta togliere, mentre il direttore del
museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
indignate. Comprendo che il cardinale fosse all'oscuro della cosa, ma
i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
impegnati in rapporti gay, ed esporre quest' "opera" in un museo
collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l'unica fede che può essere
derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
l'indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
sconcertante. Tra l'altro, coinvolgere nel titolo dell' "opera"
Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
suo Vangelo secondo Matteo, l'ha fatto in ben altro modo.


DA ANDREA TORNIELLI

http://lachiesacattolicanticristiana.blogspot.com/search?q=Schoenborn+
Non ci sono solo i luterani… Anche il cardinale di Vienna “apre” alle coppie gay
Il Card. Shoenborn, “considerato uomo molto vicino a Ratzinger” (Il Secolo XIX, 05/05/2010)

Il cardinale Schoenborn “apre” anche alle coppie gay e ai divorziati
e attacca Sodano


di Francesco Peloso

LE RECENTI parole pronunciate dal decano del Sacro Collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, in occasione della messa di Pasqua, sono da considerarsi «una grave violazione nei confronti delle vittime degli abusi sessuali».
E’ questo il duro giudizio del cardinale di Vienna, Christoph Schoenborn, in relazione alle affermazioni compiute dall’ex Segretario di Stato nel corso della celebrazione pasquale durante la quale, rivolgendosi al Papa, definì «chiacchiericcio» le polemiche intorno allo scandalo degli abusi nella Chiesa.
Non solo: Schoenborn, considerato uomo molto vicino a Ratzinger, ha confermato che Sodano «impedì l’istruzione di un’indagine sul caso del cardinale Groer 15 anni fa», cosa che invece voleva fare l’allora cardinale Joseph Ratzinger.
La vicenda è quella relativa all’arcivescovo di Vienna Hans Groer, coinvolto negli anni ‘90 in una vicenda di abusi sessuali che, successivamente, lo costrinse alle dimissioni.
Quello di Schoenborn è un “uno-due” senza precedenti, del resto il cardinale si sta distinguendo per la fermezza e l’apertura ai laici nella gestione dello scandalo pedofilia.
Ma il fatto di chiamare direttamente in causa Sodano, uno degli uomini chiave del pontificato di Giovanni Paolo II, costituisce un salto di qualità nel dibattito interno alla Chiesa anche perché Schoenborn, contestualmente, invoca una riforma della Curia troppo chiusa e poco sensibile alla voce delle chiese locali. L’arcivescovo di Vienna, teologo autorevole e uomo di contatto con l’oriente, parlando con la stampa ha anche spiegato che la crisi in corso «in una scala da 1 a 5 ha una gravità pari a 3», mentre in Irlanda si può dire che ha assunto connotati «catastrofici», e in Austria i fedeli stanno uscendo in massa dalla Chiesa cattolica. Per questo ha deciso di lanciare l’allarme.
Schoenborn ha anche affermato che nella Chiesa, in materia di abusi sessuali, «è finito il tempo delle coperture». Ha poi sottolineato che «è necessario costruire un sistema aperto» perché è nelle strutture chiuse che si possono generare i fenomeni di abuso. Inoltre il porporato austriaco ha messo in luce l’importanza del ruolo dei laici nella denuncia dello scandalo e in particolare delle donne. Poi un’altra bordata contro Roma: Schoenbron ha infatti rilevato come non sia un mistero che la Curia vaticana abbia bisogno «di un’ urgente riforma» secondo i criteri dell’internazionalizzazione.
Significative anche le affermazioni del cardinale in materia di etica e morale, soprattutto per l’apertura sulle coppie gay e sui divorziati risposati. «In tema di omosessualità? ha detto – si deve considerare anche la qualità di una relazione» e, se questo elemento c’è, «se ne può parlare con apprezzamento. Una relazione stabile è sicuramente meglio di un modo di vivere nel quale prevale la promiscuità». E’ dunque una piccola bomba quella lanciata da uno dei cardinali più autorevoli della Chiesa di Roma che, evidentemente, intravede i segni di una crisi grave in quanto sta accadendo.
Anche sui divorziati-risposati l’arcivescovo di Vienna sprona la Chiesa a cercare una nuova visione, in quanto in passato i matrimoni duravano a lungo ma ora non è più così.

Fonte: Il Secolo XIX, 5 maggio 2010

Questo articolo é stato pubblicato 6 maggio 2010, 11:31 ed é archiviato sotto Attualità. Resta aggiornato attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento oppure inviare un trackback dal tuo sito.



http://www.agerecontra.it/public/press/?p=4375


RICORDIAMO CHE IL CARDINALE SHOENBORN PERMISE MOSTRA ULTRABLASFEMA:

mercoledì 23 aprile 2008
MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA
MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA.
Sua Eminenza il card. Schönborn di Vienna ,
discepolo di Ratzinger, e suo probabile successore, ricco
e benestante,vigliacco,ecco cosa ha fatto, sapeva dell'opera blasfema
di Hrdlicka; ("L'Ultima cena di Leonardo",dove Gesu' e gli apostoli sono
intenti a fare una orgia omosessuale) , e faceva finta di non sapere,
dopo la bufera ha rimosso l'opera contestata dalla mostra,
però ha permesso che al suo posto ve ne mettessero
un'altra pure blasfema, dove il Cristo è sadomizzato ai genitali
mentre è in croce e flagellato.
Ipocrita e diabolico questo vigliacco porporato, mangia e beve sulle
spalle del poveretto di Nazareth, intanto ecco cosa fa, dalle nostre ricerche
risulta che il card. Schönborn sta attento a come parla e si esprime,
cercando di non offendere mai l'ateo e marxista Hrdlicka,
per il quale esprime grande lodi.
Mai cerca di umiliare o offendere questo pseudo artista schizoide e
pervertito, mai l'offende, però se si offende il Cristo,
non gli importa nulla ne a lui e nemmeno a dirigenti del museo.
Questi pseudo-cardinali vanno rimossi dalla Santa Romana
Chiesa Cattolica, come andrebbero rimossi i Paolini che si
arricchiscono vendendo il film porno-blasfemo,
"L'Ultima Tentazione di Cristo", di M.Scorsese.


DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
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12 aprile 2008
Ultima Cena blasfema
Che dire?
Tirare un sospiro di sollievo?
Avrei tanto voluto.
Lo confesso: la delusione che ho provato per il contenuto di tale
Dichiarazione è stata grande.
Basta una frase del cardinale per dire tutto.
Egli scrive: "Va da sè che mai avrei acconsentito all'esposizione di
opere di natura blasfema o pornografica".
Ci crediamo Eminenza.
Ma allora bisogna anche essere sinceri Eminenza ed assumersi le
proprie responsabilità.
Perché lei e i suoi collaboratori avete aspettato nove giorni - dal 12
marzo al 20 marzo - per far rimuovere quell'orribile e blasfema Ultima
cena ?
E perché mai il visitatore della mostra può ancora imbattersi con
l'altra "opera" orribile e blasfema, quella della Flagellazione?
Eminenza qualcosa non funziona.
Al pensiero che questa mostra blasfema continuerà nel Museo diocesano
di Vienna fino al 10 maggio, al pensiero che il direttore del Museo
sia ancora al suo posto come se niente fosse accaduto, al pensiero che
il cardinale non dica una sola parola sull'offesa arrecata a Gesù e si
riferisca solo alla "ferita prodotta a delle persone nella loro fede",
mi entra un tal dolore nel cuore che la ferita precedente si fa ancor
più larga...
Gesù misericordia.
Kyrie eleison.
Christe eleison.
Kyrie eleison.

Giuseppe Biffi

DA EFFEDIEFFE

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> 12 aprile 2008


Dell'ultima cena omosessuale
Questo quadro osceno di hridlicka e ospitato nel museo diocesano...e
lei si stupisce?
Il vescovo di vienna
e il cardinale schoenborn ,grande difensore del popolo eletto,e
oppositore della nuova alleanza
visto che considera il cristianesimo un semplice prolungamento dell
antico testamento.sono stata ,tempo
fa maestra di religione in scuole francesi e per deformazione
professionale ho guardato i quaderni della
mia nipote austriaca (quattordicenne).non una pagina sul nostro
signore, la sua passione, la sua
resurezzione.
Ma capitolo dopo capitolo la storia d'israele!!
Nella boutique degli "schotten"il piu grande monastero di vienna
dove
si puo comperare ottime marmellate
troneggia una hanukkah ma per trovare un crocifisso mi ci sono
voluti dieci minuti.
Era nascosto dietro
ai prodotti agricoli di tal monastero...

Brunella hoyos


DA EFFEDIEFFE

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11-APR.2008
Gentile direttore Böhler, responsabile del Museo diocesano di Vienna,
mi spiace non ci sto. Leggo nel blog della Reuters che lei ha fatto
dichiarazioni che considero deliranti: coloro che si sono opposti
all'esposizione dell'opera blasfema di Alfred Hrdlicka che ha
trasformato l'Ultima Cena in un'orgia gay, sarebbero "cristiani
fondamentalisti", quelli che si sono permessi di criticare la sua
scelta, persone non sono in grado di apprezzare il messaggio
dell'artista e non ne conoscono la grandezza. Lei, invece di chiedere
scusa, si difende attaccando chi ha "osato" criticare una scelta
sconcertante e offensiva e adesso viene a dirci che "Hrdlicka ha il
diritto di provocare" e il Museo di offrirgli la possibilità di
esporre le sue opere. Non so davvero che dire. Ho già fatto
ripetutamente professione di ignoranza artistica, ma certo di fronte a
queste sue parole sono felica della mia ignoranza. Non ci sto ad
essere etichettato come fondamentalista solo per aver acceso i
riflettori su un caso che trovo scandaloso. Se il Cardinale
arcivescovo non ha nulla da dire, mi spiace davvero per lui. Tra
l'altro, dalle sue parole mi sembra di capire che lo stesso stimato
porporato abbia agito sull'onda delle polemiche e che, se nessuno si
fosse mosso, forse avrebbe lasciato correre. Ma a che punto siamo
arrivati in nome dell'arte e della libertà di espressione? Un Museo
diocesano che per far parlare di sé deve esporre queste "opere" meglio
farebbe a chiudere. Lei, dottor Böhler, può sempre trovar lavoro come
press-agent di Hrdlicka, al quale - vista l'aria che tira in Austria -
non mancheranno certo ricche commesse ecclesiastiche.


9-APR.2008
Ho appena ricevuto un messaggio da parte del portavoce
dell'arcidiocesi di Vienna:
Dist.mo sig. Andrea Tornielli, "Il Giornale"
Vienna, 9 aprile 2008
Egregio sig. Tornielli, in riferimento al Suo articolo "L'Ultima cena
diventa un' orgia gay" nell'edizione del 8 aprile vorrei inviare una
dichiarazione di Sua Eminenza il card. Schönborn pubblicata oggi.
Distinti saluti,
Erich Leitenberger
Capoufficio stampa
"Il museo diocesano di Vienna ha dedicato - sotto la responsabilita'
del suo direttore Bernhard Böhler - una mostra all'artista austriaco
Alfred Hrdlicka in occasione del ottantesimo compleanno dell'artista.
Hrdlicka e' uno dei piu' importanti artisti austriaci viventi. Come
pochi altri si e' dedicato alla tematica dell'uomo sofferente e
maltrattato invitando alla "compassione" con la "Passione". Quella
compassione la esprime in modo commovente nella sua opera. Le opere
piu' conosciute in questo contesto sono "La danza macabra di
Plötzensee" ed il grande memoriale dell'Olocausto sulla piazza
dell'Albertina a Vienna. Per questo avevo dato il mio consenso ad una
esposizione nel museo diocesano senza pero' conoscere dettagliatamente
le opere da esporre. Hrdlicka si e' occupato durante tutta la sua vita
molto intensamente di tematiche bibliche, soprattutto della passione
di Cristo. Hrdlicka dice di se stesso di essere comunista ed ateo.
Ciononostante nutre un interesse rovente per la Bibbia e - sono le sue
stesse parole - un grande desiderio della fede. L'esposizione non vuol
dire che il museo diocesano si identifichi con tutte le opere di
Hrdlicka. In talune opere non bada alla soglia del rispetto assoluto
del sacro. Ci sono delle opere di Hrdlicka che dal punto di vista del
credente devono essere respinte. Va da se che mai avrei acconsentito
all'esposizione di opere di natura blasfema o pornografica. Mi
dispiace molto che una immagine di questo carattere - a mia insaputa -
era esposta nel museo. L'opera che ha ferito delle persone nella loro
fede e' stata tolta su mia disposizione il 20 marzo. Ciononostante
ritengo un fatto positivo che artisti che non credono oppure che
cercano ancora la risposta della fede si occupino di tematiche
bibliche".
Cristoph Card. Schönborn
Cari amici, ho molta stima del cardinale arcivescovo di Vienna. E'
positivo che sia intervenuto per far togliere l'opera blasfema. Devo
però dire francamente che mi sarei aspettato qualcosa di più nella sua
risposta: vorrei ricordare, senza nulla togliere all' "arte" di
Hrdlicka (scusate le virgolette, ma io sono artisticamente molto
ignorante e al solo pensiero di quel quadro mi vien da vomitare) che
stiamo parlando di una rappresentazione dell'Ultima cena, durante la
quale Gesù istituì l'eucaristia, il sacrificio che si rinnova ad ogni
celebrazione: raffigurarla come un'orgia gay - per di più motivando
questo fatto con l'assenza delle donne sulla scena! - lo trovo
ributtante. L' "artista" si proclama ateo. Nessuno gli vieta di
dipingere ciò che vuole e come vuole. Ma esporre quell'opera - come
alcune altre presenti nella mostra - in un museo diocesano lo trovo un
atto irresponsabile. E trovo pazzesco, scusate la franchezza, che i
responsabili del museo diocesano non abbiano compreso l'assoluta
sconvenienza di esporre scene così blasfeme in un luogo legato
all'arcidiocesi. Nessuno nega che sia giusto confrontarsi con l'arte
di chi non crede, nessuno afferma che solo un buon cattolico è anche
un buon artista (ci mancherebbe!). Nessuno si scandalizza per un nudo
(Michelangelo riempì il suo affresco nella Sistina si nudi, proprio
sopra l'altare dove solitamente celebrava il Papa, successivamente
"imbracati", cioè coperti con veli e brache). Ma qui si parla di ben
altro, si parla di un'orgia omosessuale con protagonisti gli apostoli!
Il sottoscritto, come tutti voi che siete intervenuti nel dibattito,
non avrebbe neanche appeso quel quadro. Sicuramente né io né voi
diventeremo mai responsabili di un museo


Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
Giornale) ha davvero dell'incredibile: nel museo diocesano della
capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l'ottantenne Alfred
Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
intitolato "Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
Pasolini". La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un'orgia omosessuale.
Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
cardinale Schoenborn l'ha fatta togliere, mentre il direttore del
museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
indignate. Comprendo che il cardinale fosse all'oscuro della cosa, ma
i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
impegnati in rapporti gay, ed esporre quest' "opera" in un museo
collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l'unica fede che può essere
derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
l'indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
sconcertante. Tra l'altro, coinvolgere nel titolo dell' "opera"
Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
suo Vangelo secondo Matteo, l'ha fatto in ben altro modo.


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8-APR.2008
Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
Giornale) ha davvero dell'incredibile: nel museo diocesano della
capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l'ottantenne Alfred
Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
intitolato "Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
Pasolini". La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un'orgia omosessuale.
Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
cardinale Schoenborn l'ha fatta togliere, mentre il direttore del
museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
indignate. Comprendo che il cardinale fosse all'oscuro della cosa, ma
i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
impegnati in rapporti gay, ed esporre quest' "opera" in un museo
collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l'unica fede che può essere
derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
l'indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
sconcertante. Tra l'altro, coinvolgere nel titolo dell' "opera"
Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
suo Vangelo secondo Matteo, l'ha fatto in ben altro modo.


DA ANDREA TORNIELLI

http://lachiesacattolicanticristiana.blogspot.com/search?q=Schoenborn+