martedì 15 gennaio 2008

IL VATICANO HA DATO IL PERMESSO PER LA MINISERIE BLASFEMA

IL VATICANO HA DATO IL PERMESSO PER LA MINISERIE BLASFEMA DI CANALE 5:
"LA SACRA FAMIGLIA".
DOPO UN ANNO CANALE 5 RITRASMETTE LA MINISERIE-25-12-NATALE 2007-
INTANTO IL VATICANO NON HA CAMBIATO IDEA.
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La Sacra Famiglia. Il film per la tv è stato diretto da Raffaele Mertes ed interpretato da Alessandro Gassman nella parte di Giuseppe,

da Ana Caterina Morariu in quella di Maria, da Brando Pacitto in quella di Gesù bambino e da Franco Nero in quello di Zaccaria, padre di Giovanni il Battista.

La miniserie;" La Sacra Famiglia"di raffaele Mertes,di Canale 5,approvata dal Vaticano,fa vedere una famiglia perversa.

Maria,donna libera,scappa per convivere con un uomo,Giuseppe che è agnostico,e crede che Gesù è figlio di un soldato romano.

Giacomo figlio di Giuseppe, vuole Maria,non riuscendosi con le buone,cerca di violentarla,con molta violenza,sbattendola tante

volte contro una parete,questo Giacomo nel film cosi maniaco e perverso,sarebbe il S.Giacomo,fratello del Signore,morto martire,

e Santo davvero,da una vita piena di preghiere e da una grande castità,morendo vergine.

Nella miniserie,Giuseppe e Maria si amano e fanno l'amore.Gesù non si capisce cosa sia,

da bambino sta per annegare nel fiume,poi ancora bambino amoreggia con la sua fidanzatina,Maria Maddalena.

Quindi propio il giorno del S.Natale,il 25 Dicembre del 2007 alle ore 21,Canale 5,offre a tutti telespettatori

un film blasfemo che si potrebbe benissimo chiamare;"LA PERVERSA FAMIGLIA".

Gesù non è nato il 25 Dicembre,in questo priodo i pastori non possono stare all'aperto con le pecore

per il freddo,ma dal Vangelo di Luca,sappiamo che era notte e i pastori erano fuori.Comunque Gesù non ci ha chiesto

di festeggiare il suo compleanno,ma di ascoltarlo e fare la volontà del Padre suo celeste.Va bene, i cristiani vogliono

far festa in ricordo della nascità del Redentore,però Gesù non vuole banchetti,alberidi Natale,luci sulle strade,regali,

dolciumi natalizi,non vuole questo,vorrebbe essere almeno rispettato.

Ma invece non è rispettato,anzi Lui e tutta la sua Sacra Famiglia vengono infangati,specialmente

suo fratello S.Giacomo il Giusto,propio il giorno di Natale a Canale 5.

Che vergogna!Ecco chi non crede in Gesù almeno abbia un pò di rispetto,non è giusto che lo si

odii tanto,infondo Gesù e la sua famiglia non hano fatto male a nesssuno,anzi Gesù è venuto a salvarci,

è morto per noi,e per 2000 anni,la storia del cristianesimo è piena di miracoli e miracolati da Gesù,

ma anche dai sui Santi Famigliari.Chi fa male a Gesù ed ai suoi Santi Famigliaripecca, ma anche fa un atto

di ingiustizia crudele e spietata.

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA

LA PAPESSA MARIA MADDALENA

LA PAPESSA MARIA MADDALENA DI ABEL FERRARA

LA PAPESSA MARIA MADDALENA

CENTRO ANTI-BLASFEMIA
Novembre 2005,molti siti parlano di un bizzarro complotto a Venezia.
Citiamo un articolo a caso,il cui titoplo è:"THE POPE MARY MAGDALENE".
In questo articolo si parla del film di Abel Ferrara;
"MARY",prodotto da Fernando Sulichin e Roberto De Nigris,distribuito dallo MICADO.
L'articolo preso dal sito;THE KINGDOMOFHEAVEN.ORG/APOSTASY-3,dice che questo film è stato alla mostra
del cinema di Venezia,dove è stato bene accolto,ed ha ricevuto dei prestigiosi premi.
Il primo premio citato è il LEONE D'ARGENTO della mostra,
il secondo è il premio SIGNIS della giuria cattolica,il terzo premio,NAVICELLA di Sergio Trasatti,il quarto premio,
Mimmo Rotella Istitution ,dalla regione
Calabria ,consegnato personalmente dal presidente della Reg.Calabria Loiero.
L'articolo,vede in tutto questo una contraddizione,e spiega che,in questo film Gesù e Maria Maddalena,sono tratti
dai vangeli gnostici,in particolare dal vangelo di Maria e Filippo.Però,Ferrara ha esasperato la storia,per renderla,
simile a quella raccontata dal best-seller "Il Codice Da Vinci".Nel film infatti aggiunge l'articolo,Maria Mddalena
è la compagna intima di Gesù,più di una semplice amante o concubina,è il suo braccio destro,e alla morte di Gesù,
sarà lei il capo supremo della chiesa di Cristo,e non Pietro.
Nel film l'articolo aggiunge,che Maria Maddalena,è adornata come una prostituta,con i capelli sciolti,e
la tunica rossa,con un particolare,la tunica è larga da farla sembrare incinta.L'articolo,cita delle fonti giornalistiche
Usa,secondo i quali,questo film è stato realizzato,per fare da sostegno,da sgabello,da cornice al film che stava
per uscire nei Cinema di tutto il mondo,"IL CODICE DA VINCI".Nel mese di Novembre 2005,il film di Ferrara,
usciva nei Cinema di tutta Italia,ecco veniva fatta una speciale publicità,su quasi tutti i giornali cattolici
italiani;AVVENIRE,FAMIGLIA CRISTIANA,VITE PASTORALI,LETTURE,MESSAGGERO DI SANT'ANTONIO DI PADOVA,
e molti altri,perfino l'agenzia ACLI.L'articolo concludeva,che la chiesa cattolica,sosteneva
questo film ivece di criticarlo,quindi la chiesa cattolica favoriva "IL CODICE DA VINCI".
Quindi per questo sito Battista fonamentalista,la chiesa cattolica è falsa.
Noi abbiamo visto il film,per noi è davvero eretico come diceva l'articolo.
Come la chiesa cattolica ,l'abbia accettato,premiato e publicizzato è un mistero.
Comunque il film,quasi nessuno lo ha visto,era noioso,confuso,spazzatura,la gente semplice si dimostra,vero
critico d'arte.

22:17 Scritto in cinema e tv | Link permanente | Commenti

RECENSIONE PSICO-ANALITICA DEL FILM PORNO-BLASFEMO:"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO"

DA WIKIO UNA RECENSIONE PSICO-ANALITICA SUL FILM,"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO"

DI MARTIN SCORSESE

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Lo scrittore greco N.Kazantzakis,era ateo,e sul cristianesimo

si era fatto le sue opinioni,opinioni che
ha voluto comunicare alla gente tramite il suo blasfemo
romanzo.Secondo Kazantzakis,il cristianesimo fù una
invenzione di Paolo un pazzo fanatico,mentre Gesù era
uno dei tanti autoproclamatesi Messia,un falso Messia.
Ecco che nel romanzo la figura di Gesù viene deturpata al
massimo,non gli bastava falso Messia stile razionalisti.
Occorrevano altri difetti a cancellare tutto il Gesù dei Vangeli.
Ecco cosa inventa,Gesù non è affatto santo,quindi lo
fa amante delle cose terrene del sesso,il cui sogno è
solo quello di sposare sua cugina e fidanzata Maria
Maddalena.Tanto che è preso da questo sogno,che
poi in croce libero di vivere come gli piace e pare,
sposa Maddalena,poi si risposa con Maria di Betania,
e per soddisfare pienamente i desideri sessuali
si prende la sorella della moglie,la zitella Marta come
amante.Quindi inventando queste bestemmie,Kazantzakis
si assicurava l'immoralità di Gesù.Non gli bastava questo,
ed ecco che si inventa che Gesù è malato di mente,
consultando qualche libro di Psicologia,avra trovato il
materiale adatto,aggressività,ecco Gesù che per ribbellione
a Dio,costruice croci e crocifigge,ammazza.
Poi ecco le voci dei matti,che sentono questo e quello
e non sanno chi è veramente,questo Gesù senta voci
ma non sa se sia Lucifero o Dio.Passiamo alle azioni
maniacali,gli impulsi maniacali che spingono a fare delitti.
Il Gesù di Kazantzakis,vuole violentare le donne,vuole uccidere,

vuole rubare ......,non lo fa perchè ha paura.
In Psichiatria,abbiamo le fobie impulsive dei nevrotici,
esempio una madre si sente di essere spinta a fare del
male al figlio,ha paura di farlo,cioè non vuole farlo,
e questo gli provoca l'ansia,invece nella schizofrenia,
e nella paranoia abbiamo questo quadro simile al Gesù
di Kazantzakis,il malato vuole fare ogni tipo di crimine
ma spesso ha paura di farlo.Quindi ecco Kazantzakis
ha trasformato Gesù in schizofrenico,questo è stato
riconosciuto da molti psichiatri che hanno visto il film.
Poi nel romanzo,per rendere ancora più ignorante
Gesù,gli mette Giuda come consigliere e apostolo
più fidato.Nel romanzo,mette anche la tesi che Paolo
è un pazzo ed ha inventato il cristianesimo,casa che
fa innervosire Gesù,il quale lo chiama bugiardo.
In finale il Gesù di Kazantzakis sebbene pazzo,vuole
la verità,lui non è il Messia,e Paolo è un bugiardo.


L'analisi si conclude così;tutti coloro che accettano questo film,

appartengono all'Anticristo,odiano Gesù e la sua Chiesa.Perfino

i demoni credono,Giac.2,19, quindi chi
non crede in Gesù,è l'Anticristo,I Giov.4,2-3.
Tutti coloro,che giustificano il film,parlando delle
tentazioni di Gesù,se studiano i Vangeli,capiranno
che Gesù ebbe solo tentazioni esterne,infatti Gesù
ci insegna che le tentazioni interne a peccare sono peccati,
V.Mat.5,27, 15,18-20.
Poi Satana non può fare nulla a Gesù,il quale
esorcizza i demoni,poi vede l'invisibile satana,V.Luca,10,18,
22,31.V.Giov.15,30,(Gesù afferma),"Il principe del mondo
(Satana),non ha alcuna presa su di me."

Gesù in croce si comportò con sublime santità,
poi lasciato il corpo,si recò negli inferi a predicare alle
anime,I.Pietro 3,18-20.
Poi Gesù risorse e dopo essere apparso ai suoi discepoli ascese
al cielo,e tornerà alla fine dei tempi.Ma per chi lo ama Gesù è sempre tra noi.


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salvacancella21:14 Scritto in cinema e tv | Link permanente | Commenti

UNA RECENSIONE VERITIERA SUL FILM PORNO-BLASFEMO:"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO"

IL GESU' DI SCORSESE,NON TI SALVA E' FANTASIA
MYMOVIES.it

L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO

IL GESU' DI SCORSESE,NON TI SALVA E' FANTASIA



Gesù,esiste ha detto se due o tre si uniscono nel mio nome,io sarò in mezzo a loro.Gesù è sceso dal cielo,ha detto di essere pane sceso dal cielo.Gesù era il verbo che si fece carne,era perfettisimo,era l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.Gesù chiedeva a chi lo voleva seguire,di amarlo più di tutto,lasciare casa,famiglia averi,e possibilmente restare vergini,farsi eunuchi per il regno.Gesù,vuole che venga presto il regno dei cieli,li i risorti saranno come gli angeli,non potranno sposarsi,perché saranno figli della resurrezione, non potranno più morire,saranno figli di Dio.Gesù è già Figlio di Dio, veramente è Dio,chi vede Lui vede il Padre.Gesù,è nato tramite lo Spirito Santo,senza rapporti impuri.Gesù essendo Dio,trasfigurò e divenne tutto luccicante davanti agli apostoli,non poteva fare sesso,sposarsi,la S.Eucaristia,non può fare sesso,ne la S.Trinità, ne Dio,quello giudaico-cristiano,certo i dei pagani vanno con animali e praticano l'incesto.Gesù,consiglia a chi può di restare vergine, cosa che lui avrebbe fatto anche se fosse stato solo un S.profeta,un uomo,come gli esseni. Gesù,ha vinto Satana,e il mondo,perfino dava questo potere agli apostoli,di esorcizzare in suo nome,Gesù vedeva Satana scendere dal cielo,cercare gli apostoli e vagliarli come il grano,Gesù disse che Satana,il principe di questo mondo non poteva fare nulla contro di Lui. Gesù,chiamò Pietro Satana,solo perché,non accettava che Lui morisse,figuriamoci come manda via qualsiasi diavolo tentatore,per cose più gravi.Gesù,guidato dallo Spirito Santo,andò nel deserto, per farsi tentare dal demonio,ma sono tentazini esterne,due solo provocazioni,quella del pane,e del pineacolo,la terza,qui Satana gli chiede di essere adorato,è chiaro che Gesù,stesso non si può fare questa tentazione.Per Gesù,le tentazioni interne a peccare sono peccati,come il solo guardare un donna,per desiderarla è adulterio. Gesù,in vista,delle tentazioni interiori,ci chiede,se il tuo occhio ti fa inciampare cavatelo,è meglio entrare nel Regno senza un occhio, che finire all'inferno. Gesù,è venuto ad insegnarci la verità,Lui è Via Verità Vita. Ora chi crede in questo Gesù dei Vangeli,si salva,può guarire,può diventare Santo come S.Antonio. Chi crede nei falsi Gesù,inventati da atei comunisti,come il greco Kazantzakis,perde tutto,la vita e l'anima e la gioia. Kazantzakis si è inventato un Gesù,che si ribbella a Dio,costruisce croci,crocifigge,un assassino.Poi è pure schizofrenico,vuole colpire, vuole,uccidere,vuole prendere le donne,ma ha paura. Un Gesù,talmente peccatore,che dice di essere il santo della bestemmia, un Gesù,attaccato alle cose terrene,vuole sposarsi si frega del regno. Un Gesù,che lotta con le voci della sua mente malata,non sa se è Satana o Dio a parlargli.Un Gesù,talmente sciocco,che si fa guidare da Giuda.In croce scambia Satana per un angelo,e si diverte a fare sesso con tre donne,la prima e la seconda,non soddisfatto seduce la cognata, la quale gli darà,anche lei dei figli,questo adulterio è vietato dalla legge di Mosè.Un Gesù,che vuole per sé la vita peccaminosa molto lontana dagli insegnamenti evangelici. Il romanzo si conclude con questa verità,è stato il pazzo Paolo a inventarsi il cristianesimo,che Gesù è risorto e il resto,Gesù nella visione si scaglia per questo contro Paolo,lo chiama bugiardo. Scorsese,ha fatto il film copiando tutto il romanzo. Scorsese ha sbagliato,chissà sé il vero Gesù lo perdonerà.


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21:22 Scritto in cinema e tv | Link permanente | Commenti

GLI INDU' FANNO GUERRA AL CRISTIANESIMO

GLI INDU' FANNO GUERRA AL CRISTIANESIMO
Si ma se le suore Paoline vendono l'utltima tentazione di Cristo,
anche gli indù possono fare films blasfemi!

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
Ormai l'India ha iniziato la scalata industriale,perfino è ai primi posti nella produzione di materiale
elettronico-informatico.L'India si sente sicura,non ha più bisogno delle elemosine e delle opere di carità
dei cristiani.Madre Mariateresa,appartiene al passato insieme agli altri eroi come lei della beneficenza.
Ormai appartiene al passato anche il grande Gandhi che amava Gesù,sono del passato anche i gurù indù
degli anni settanta che nelle città americane ed europee esaltavano Gesù come un Avatar o l'incarnazione di Krisna.
Oggi gli indù sono ostili a Gesù,ecco che arrivano di frequente notizie,che qualche missionario cristiano
è stato attaccato o anche ucciso da estremist indù,come quel missionario australiano che aveva aiutato
i più poveri d'India,si era sacrificato per loro,ma ecco che mentre dormiva in auto con il figlioletto,assassini
indù hanno incendiato l'auto e li hanno uccisi entrambi nel sonno.In molte regioni dell'India è vietato fare
proselitismo cristiano,pena la galera.La religione Indù è religione quasi di stato,insieme alla musulmana.
In India oggi si complotta contro il cristianesimo,gli indù hanno pensato che facendo dei films contro
Gesù,è facile cancellare il cristianesimo dall'India e dal mondo.Ecco quindi che capitale indiano viene
investito a fare films contro Gesù,sono in progammazione due films;il primo è un film di totale fantasia,
sul fratelo gemello di Gesù,cattivo che attualmente è incarnato in un capo di una setta indù,il
film viene prodotto dal tedesco Mario Stefan,con la regia del tedesco Robert Sigl,e capitale indiano.
Il secondo film,sempre con capitale indiano,viene prodotto da Hollywood,dal produttore William
Keenan,e con la regia di Drew Heriot,si tratta di un film ispirato al libro spiritista;"The Aquarian
Gospel",e al libro del falsario N.Notovitch.In questi libri di fantasia Gesù prima di iniziare la sua
missione,frequenta le scuole occulte,di Egitto,India,Tibet,per finire dai maghi esseni.Praticamente
Gesù,acquista la sapienza da uomini più sapienti di lui,e non da Dio,è una negazione assoluta
alla divinità di Gesù,non solo,Gesù non è nemmeno un santo o un profeta,ma un iniziato,un
mago come Apollonio da Tiana.Ci siamo messi in contatto con un giornale indù,e ci hanno
detto che per effetto del Codice da Vinci,la fede è venuta meno anche in India,ma poi si sentono
liberi di fare questi films,perché in India sono arrivati gli audiovisivi San Paolo,del film blasfemo
di Scorsese,"L'Ultima Tentazione di Cristo",e si ragiona così,se le suore Paoline vendono
tale film,perchè l'India che è un paese produttore di films,non deve investire a fare dei films
su Gesù come il mercato del Cinema mondiale esige oggigiorno,cioè sul filo dello scandalo.
Gli indù che hanno talento per gli affari hanno capito che Gesù scandaloso vende di più del
Gesù evangelico.Agli indù interessano gli affari,se si calpesta Gesù tanto meglio per loro,
guai però se si calpestano i grandi Dei indù,si può anche morire.Ogn'uno difendi i propi Dei,
così la pensano gli indù,quindi i cristiani si difendino il loro Gesù,ma siccome perfino i Gesuiti
sono contro Gesù,gli indù tranquillamente fanno questi films distruttivi contro Gesù.Intanto
il successo e il guadagno,e i miliardi sono assicurati,il capitale indù investendo con tali
films ha la possibilità di centuplicare ed anche più.Povero Gesù venne sulla terra per
fare arricchire chi fa opere blasfeme contro di lui,così invece di diffondere il vangelo per la
salvezza delle anime viene diffuso l'anti-vangelo ,opera dell'Anticristo,per portarsi più
anime all'inferno.

01:19 Scritto in cinema e tv | Link permanente | Commenti

I PAOLINI DIFFONDONO ZIZZANIA NEL MONDO

I PAOLINI DIFFONDONO ZIZZANIA NEL MONDO
gallo ernesto Dice:
Novembre 2007, 21 alle 10:30 am
in Italia da qualche anno,il film ;”L’ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO”
e distribuito dalla San Paolo Audiovisivi,si sapeva di altri films come Jesus Christ Superstar,o Jesus di R.Young,
ma di questo ultrablasfemo e anticristano film,dove Gesù è un pazzo,e il cristianesimo,
è invenzione di San Paolo,nessuno avrebbe mai pottuto immaginare,fosse venduto dalle pie figlie di San Paolo.
Se le suore vendono un Cristo che fa sesso,e perfino,
adulterio vietato dalla legge ebraica,con la sorella di sua moglie,fa questo in allucinazione mentre è in croce,
pieno di ferite,chiodi e spine e ha la dispnea,se la suore
vendono questa vera MESSA NERA,atei come F.Ruckert,
possono fare benissimo Messiah Game.
Oppure solo i religiosi cattolici possono vendere,
Gesu in versione porno e gli altri no?

la Chiesa Cattolica,
ormai nessuno potrà salvarla.
Da un blog contro Messiah Game

nelle Filippine,qui i cattolici sono all’antica,hanno
una profonda fede.Qui il film blasphemo e crudele verso Gesù,
L’Ultima Tentazione di Cristo di M.Scorsese,
era considerato un film fatto dai satanisti,per cui
Gesù viene rappresentato con tutti gli attributi dei satanisti,
è un assassino,crocifigge,bestemmia di continuo,desidera
fare il male,è fisato con il sesso,tanto che in croce,
invece di pensare alle sofferenze,si diverte,ad immagginarsi,
un uomo libbero di stare a letto con le donne,farlo
di continuo,fare tanti figli anche peccando con la cognata,
un Gesù servo di satana e dell’indemoniato Giuda.

Ecco,che alle Filippine,arrivano gli audiovisivi,della
casa cattolica San Paolo del fil L’Ultima Tentazione di
Cristo,e subito dopo viene tolto il divieto al film,
per cui i cattolici e i musulmani,invogliati dalla
positiva recensione dei paolini,acquistano il film,
e poi odiano Gesù e ne parlano male.
i cattolici
seminano la zizzania nel mondo.



http://gegio.wordpress.com/2007/11/05/lultima-tentazione-...

21:08 Scritto in cinema e tv | Link permanente | Commenti (0) | Manda

I PAOLINI TRADISCONO LO SPIRITO DEL BEATO ALBERIONE

I PAOLINI TRADISCONO LO SPIRITO DEL BEATO ALBERIONE:DIFFONDONO LA BESTEMMIA!
I Paolini tradiscono lo spirito del Beato Alberione: diffondono la bestemmia?

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I "Paolini" d'oggi (le virgolette sono d'obbligo), figli degeneri del Beato don Alberione, che certamente si rivolterà nella tomba, si son messi a diffondere, tra i loro audiovisivi, il film di Martin Scorsese, L'Ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ), risalente al 1988, tratto dal romanzo del comunista ateo bestemmiatore Nikos Kazantzakis, “O teleutaios peirasmos”, morto disperato (il suo epitaffio tombale recita non a caso: Non spero nulla. Non temo nulla. Sono libero). E questo dopo le recensioni positive del "gesuita" (ma i gesuiti che si fossero ormai ... rovinati .... lo si sapeva ....), ormai defunto (è dinanzi al Giudizio di Dio), Nazareno Taddei.
C'è da rimanere allibiti per il fatto che la San Paolo audiovisivi non si proeccupi di diffondere, attraverso la sua rete, questo film blasfemo, vera bestemmia, forse peggiore del film Codice da Vinci, dove almeno Gesù non è schizofrenico, pazzo, assassino, maniaco sessuale come lo è nel film di Scorsese. Che devozione susciterà questo film sull'Eucaristia? Come si può bestemmiare Cristo con il visionare questo film e poi guardarlo nelle sacre immagini, pregarlo e prendere la Santa Eucaristia. E quando si prenderà il corpo di Cristo pensare alla scena porno del film tra lui e la Maddalena? Che pietà rimarrà?
E' una vergogna.
Non è una calunnia: la prova è QUI, dove si attesta che il film è distribuito da RETEITALIA - VIP (1988) - CIC VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI.

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=6373...

19:16 Scritto in cinema e tv | Link permanente

L'ATEO GRECO NIKOS KAZANTZAKIS AUTORE DEL ROMANZO BLASFEMO:"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO"

Nikos Kazantzakis
(Νίκος Καζαντζάκης)

A cura di Haris Papoulis


"Veniamo da un abisso oscuro; ritorniamo in un abisso oscuro. Lo spazio luminoso che intercorre tra di loro lo chiamiamo vita.

Appena nati inizia il nostro ritorno; contempora-neamente l’inizio e il ritorno; ogni attimo moriamo.

Per questo molti hanno protestato: lo Scopo della vita è la morte. "




I PARTE

L’ interesse degli studiosi, delle case editrici europee, e in particolare di quelle italiane, intorno agli autori greci, si esaurisce -

per la maggior parte - nell’ antichità. Una strana, e certamente errata, separazione voluta da una tradizione prettamente

anti-ortodossa (e non anti-greca in generale) vuole che si veda nella Grecia antica il culmine della civiltà occidentale,

mentre la cultura della Grecia moderna viene considerata un frutto tipicamente orientale. La Grecia moderna, e in particolare

la sua letteratura, paga un debito per la sua "resistenza" linguistica all’ omogeneità delle lingue latine. Ci sono mille fattori

che possono farci comprendere a pieno perchè un grande autore come Kazantzakis (1883-1957) rimanga sconosciuto in Italia

, paese da lui amato così tanto da portare il suo patrimonio letterario in Grecia. Infatti tradusse nel 1932 la Divina Commedia

in soli 45 giorni nella metrica greca della "terza rima". Inoltre scrisse "Il poverello di Dio" in cui presenta il suo grande ideale

San Francesco come il simbolo dell’ uomo. Nel suo ultimo libro autobiografico ("Riferimento al Greco") effettuò una particolareggiata

descrizione del suo amore per Assisi e per l’ Italia. Ultima menzione di testi riguardanti questo paese e da rivolgere ai testi

"Viaggiando in Italia", "Questa sera si recita a soggetto", traduzione dell’ opera di Pirandello e "Il Principe" di Machiavelli.

Ma nulla può giustificare l’ abbandono nell’ oblio delle sue, ormai rare, edizioni italiane, come la sua fedeltà alla sua lingua madre.

E parlo di fedeltà perchè avrebbe potuto scrivere agevolmente anche in Inglese, Francese, Tedesco, Italiano o Russo.

E, quando i suoi scritti furono vietati dal potere della chiesa ortodossa negli anni ’50 (ma anche prima), lo fece con la circolazione

del suo libro - che più tardi ispirerà Martin Scorsese per l’ omonimo film - L’ ultima tentazione del Cristo. Nonostante tutto egli continuò

a scrivere in Greco, probabilmente portando con sè questo vecchio consiglio dei suoi -e di tutti gli anziani che vedevano i loro figli emigrare

in Europa- "stai attento figlio mio, dovunque andrai, non diventare Franco". Ed egli è stato EllhnaV fino alla sua morte. EllhnaV vero perchè

ha offerto la sua mente, "l’ unico laboratorio che aveva per trasformare le tenebre in luce", alla sua missione : trovare un punto d’incontro

tra il "Franco" Nietzsche e il Buddha, tra il "Franco" S.Francesco e Alessandro Magno. Di questo splendido greco, che ha scritto su tutto

e di tutto, che dovrebbe essere onorato dal paese che lui onora con le sue "terze rime", ora non si ha neanche a disposizione una copia

dei suoi innumerevoli libri. Io posso soltanto scrivere questo piccolo, ma spero significativo, saggio per presentare il suo pensiero.

Pensiero che, grazie alla sua pregnanza di significato, può divenire un punto di riferimento per tutti noi, anche se impossibilitati

nella lettura diretta dei suoi scritti.


II PARTE

Nel 1954 il Pontefice della Chiesa Cattolica mise "L’ultima tentazione" nell’ Index Dei Libri Vietati. In risposta soltanto una frase

telegrafata da Kazantza-kis, ripresa dall’ apologetico Tertulliano : " Ad tuum, Domine, tribunal appello". Come dice Luciano Canfora,

"la storia del libro è soprattutto la storia della sua distruzione". In questo senso si possono leggere i divieti o i rifiuti di pubblicazione

dei suoi scritti, il fatto che per due voti non entrò nell’ Accademia Greca,

la perdita del premio Nobel nel ‘56 e il gesto, sintomo di odio o di stupidità, della chiesa ortodossa, che non ha permesso

l’ esposizione della sua salma ad Atene. Tutto ciò va a edificare il mito di un intellettuale che ha dedicato la sua intera vita

allo scrivere. Ma in fondo non è il rifiuto che lo rende grande ma le sue stesse opere. Ha scritto, con ardore e costanza,

saggi, opere teatrali, traduzioni, racconti storici e qualsiasi altro genere letterario. Alcuni anni fà ho letto in un articolo

di giornale che un gruppo di filologi, volendo pubblicare le sue opere complete, si sono resi conto che il suo corpus letterario

oltrepassa i cento volumi (!). I suoi libri sono tradotti in quarantacinque lingue. Intorno alle sue opere si è svolta anche una

intensa produzione di film. "L’ ultima tentazione del Cristo" di M.Scorsese, "Zorba il Greco", con l’ interpretazione di Anthony Quinn,

e "Il Cristo di nuovo in Croce" (Celui qui doit mourir-Colui che deve morire), realizzato per il festival di Cannes in lingua Francese.

Ma quale è il significato più profondo della sua opera? Ecco cosa scrive nel suo diario : "Tutta la mia opera Devise e questo scopo ha:

"Come l’ uom s’ etterna" (Inferno, Dante, XV,85)". Tante volte mi è capitato di essermi stupito di fronte alle opere grandiose dei

grandi spiriti umani. Nessuna di queste è però paragonabile alla meraviglia che ho provato prendendo in mano la sua "Odissea"

e leggendo mille volte la sua "Ascetica" . E da discutere chi sia più geniale tra lui e Omero. Questo perchè la fama e il lavoro di Omero

sono giunti fino a noi con la proteziene dell’autorità della tradizione. Guardando le idee di Eraclito, i palazzi di Knosos, l’Acropoli o

l’oracolo di Delfi non mi sembra affatto strano che un uomo abbia cantato queste opere uniche. Ma lo spirito di un uomo che

nel ’38 scrive 33.333 rime per celebrare un Ulisse che, annoiato dalla quiete familiare e dalla patria, parte di nuovo, mi fa dubitare

delle ragioni della fama dell’ autore antico. Riguardo all’ "Ascetica" posso affermare che è l’espressione lampante dell’acume di Kazantzakis.

E’ costituita da sole 100 pagine ma rachiude la sapienza di 100 libri. E’ veramente una guida preziosa all’ esercizio filosofico. Vi è riassunto

tutto il percorso dello spirito umano, unificando il materialismo estremo all’idealismo romantico, favorendo il progresso dell’uomo,

la vita come lotta contro la finitezza che non può accettare etichette nè limitazioni, tipiche di ogni corrente filosofico. E’ un manuale

di Guerra in senso Eracliteo, e un manuale di Pace in senso Bubbhista. Mio proposito è di presentare questo libro tentando di avvicinarmi

alle intenzioni che muovevano lo stesso Kazantzakis, di far sì che, grazie alla letteratura, i popoli si avvicinino e testi come questo divengano

armi contro l’ignoranza, l’indifferenza, l’obbedienza e ogni forma di malattia culturale.


III PARTE

"Veniamo da un abisso oscuro; ritorniamo in un abisso oscuro. Lo spazio luminoso che intercorre tra di loro lo chiamiamo vita. Appena

nati inizia il nostro ritorno; contempora-neamente l’inizio e il ritorno; ogni attimo moriamo. Per questo molti hanno protestato:

lo Scopo della vita è la morte." Così Kazantzakis apre la sua "Ascetica" (Esercizio Mistico), facendoci immediatamente capire il suo modo

di filosofare: astratto e contemporaneamente concreto, come concreta è la vita stessa nella sua astrattezza. E’ questo il suo operato:

mettere insieme gli opposti; vincere le diversità e arrivare al punto esatto in cui inizio e fine si uniscono, in cui il ciclo si compie, cambiando

e rimanendo sempre uguale a se stesso. "Ma appena nati inizia lo sforzo di creare, di comporre, di plasmare la materia vita; ogni attimo

nasciamo. Per questo molti hanno protestato: lo Scopo della nostra effimera vita è l’immortalità." Questo è lo schema antitetico, tipico

dell’autore, capace di racchiudere in sé entrambe le tendenze del nostro pensiero, o, se vogliamo, entrambe le manifestazioni del Divenire.

Il suo parlare prima di morte e poi di immortalità non ha un significato particolare. Non vuole lasciare la parola immortalità a risuonare come

fosse un’eco. Potrebbe valere in ogni caso anche il contrario. Questo ragionamento non è privo di importanza. La duplicità delle idee non

è uno schema letterario per lasciar "vincitrice" l’Immortalità; infatti l’equivalenza dei due termini nel divenire si manifesta subito dopo,

con l’inversione conseguente-mente necessaria delle posizioni delle due parole: "Negli esseri viventi contingenti queste due tendenze

configgono: A) la salita verso la composizione, la vita , l’immortalità; B) la discesa verso il disfacimento, la materia, la morte.

" Tutto torna al suo posto, il ciclo sembra conclusosi. Proseguendo la lettura, Kazantzakis si domanda quale sia la nostra posizione, con

la morte o con l’immortalità? Definisce tutte e due le correnti "Sante". Quindi termina il suo prologo in questa maniera: "E’ nostro dovere

concepire una visione che contenga armonizzati questi due impulsi privi di ordine e incessanti. E, seguendo tale visione, disciplinare la

nostra visione e Prassi." "E combattiamo tutti - piante, animali, uomini e idee - in questo breve frangente, che è la nostra vita personale,

per ordinare il Caos dentro di noi, per quietare l’abisso, per rielaborare la totale oscurità che c’è nei nostri corpi, rendendola luce." In tutta la

sua opera è centrale il tema della salvezza. E a nessuno di noi, figli di una tradizione filosofica nichilista o esistenzialista, piacciono questi

concetti. Tuttavia, alcune volte, la verità è nascosta tra le righe, dietro le parole, dietro le tematiche, nella nostra mente, che non è capace

di esprimere (cioè di oggettivare) il suo soggettivismo innato. Ecco quindi cosa afferma Kazantzakis a proposito della salvezza:

"non che il Dio ci salverà, ma: Noi salveremo Dio, combattendo, creando, trasformando la materia in spirito ". Quello che risulta dal pensiero

del filosofo, che ad una prima occhiata può apparire mistico e spirituale, non è altro che una esatta identificazione con il mio "principio"

di materialista: "Ci dobbiamo salvare dalla salvezza e dai salvatori ". Infatti, tutta la sua opera esprime un significato Umano, dove uomo

è colui che compie un salto, oltrepassa i propri limiti. Ciò vuol dire che la trascendenza di Kazantzakis, ovunque si trovi, è una trascendenza

ùesistenziale proprio dell’uomo che, per comprendere il mondo e se stesso, deve chiamarsi Dio. Un uomo al quale sia data la partecipazione

alla possibilità eterna, e così si spieghino i modi umani, il dolore, l’amore e la negazione. Nel suo libro "Il poverello di Dio", da me chiamato

"Manuale di un cristianesimo cristiano", c’è un continuo dialogare fra l’uomo accecato e l’uomo nietzschiano, che rappresenta il Cristo

vivente contro i "cristiani". Questo accostamento è ritrancciabile nello schema dello stesso Nietzsche, secondo il quale: "Cosa nega Cristo?

Tutto ciò che ora porta il nome di cristiano". Ma vediamo come lo descrive lo stesso Kazantzakis: [parla il Despote a Francesco]

"- Fai il bravo Francesco, sei andato oltre…
- E’ proprio lì che si trova Dio, mio Despote; risponde Francesco.
Il Despote dice, muovendo la testa:
- E la virtù richiede limiti; altrimenti rischia di diventare impudenza.
- Nei limiti si trova l’uomo; oltre i limiti Dio. Verso ciò comincio ad andare, mio Despote, afferma Francesco, camminando verso la porta - aveva fretta."

E cosa importa se, dopo aver accettato un tale modo di pensare (perché queste scene denotano una certa mentalità, o meglio, un certo stile di vita), ti chiameranno idealista, o se, non chiamando questo arrivo Dio, ma Uomo, ti chiameranno ateo, ecc., ecc.? Non importa nulla! Ma ancora voglio scrivere le bellissime parole fatte pronunciare ancora a Francesco da Kazantzakis: [ parla frate Elias a Francesco ]

- "Fratello Francesco, perdonami e, con tutto rispetto, fammi parlare: andare seguendo il tempo in cui vivi, questo è il dovere dell’uomo vivo.
Andare contro il tempo in cui vivi, replica Francesco, questo è il dovere dell’uomo libero!"

E io, uomo che vive quarantacinque anni dopo la morte di Kazantzakis, uomo pienamente cosciente delle estreme conseguenze del proprio materialismo,

non temo di aprire la mia visione e di illuminarla, accogliendo il suo particolare misticismo. Misticismo che non ha niente a che fare con quello disumano,

proprio delle religioni semitiche, né con quello ipocrita, tipico della cultura occidentale, che ha bisogno della scienza per edificare qualcosa di obiettivo.

L’abitudine propria degli spiriti deboli è quella di mettere etichette e categorizzare tutto ciò che è pensiero, per chiudersi nel proprio campo

e non permettere alcuna espansione. Perché l’espansione delle idee, provocata da qualsiasi intellettuale, rappresenta una minaccia all’ordine

degli Stati e delle società, che devono rimanere addormentate, ipnotizzate dall’abbondanza, dalla conformità e dalle informazioni. Quest’abitudine,

quindi, tipica degli ignoranti formati da "profeti" come Cohelo, etichetta il filosofo come un idealista, che non ha posto nel pensiero… moderno,

o come materialista, che non può insegnare nulla di nuovo sullo spirito umano. Ma è da prendere in considerazione, che molte volte,

un intellettuale abbraccia il materialismo solo per contrapporsi all’idealismo. Questo è capitato a molti filosofi moderni e contemporanei.

Seguendo il pensiero di Kazantzakis, possiamo giungere a un raggruppamento di idee apparentemente contrapposte: "Perché il nostro Dio non

è una riflessione astratta, né una necessità logica, un edificio alto e armonioso costituito da sillogismi e fantasie."Non è una purissima, neutra,

ermafrodita, inodore, distillata invenzione della nostra mente. E’ uomo e donna, mortale e immortale, sterco e spirito. Fa nascere, feconda e uccide,

è l’amore unito alla morte, e che da di nuovo la vita e nuovamente uccide, danzando dolcemente al di là dei confini della logica, poiché in essa non

sono contenute le antinomie. "Il mio Dio non è onnipotente, lotta, rischia ogni momento, freme, vacilla su ogni ente, grida. Incessantemente è

sconfitto e di nuovo si erge, sporco di sangue e di fango, e ricomincia la lotta." Inoltre afferma: "Sii dissidente, inquieto, insoddisfatto…

Quando un’abitudine degenera in conformismo, distruggila!" Questo è il grande paradigma del cammino dell’uomo. Se avete letto Nietzsche,
vi avrete trovato la figura di un Superuomo pronto, già creato, cui non si può aggiungere nulla, pensato in modo tale da far sorgere la domanda

se ci sia una differenza fra lui e un ideale teologico. Invece in Kazantzakis è palesato il cammino dell’uomo in lotta per salire, per diventare

Zaratustra, che "godette del suo spirito e della sua solitudine, né per dieci anni se ne stancò" già dalla prima pagina dell’opera. Ma per l’uomo

reale non è così semplice. A mio parere è questa la grande, ma anche sottile, differenza tra il Nietzsche "tedesco" e quello "greco".

Cioè che mentre l’uno chiama Dio l’uomo, l’altro chiama Dio il percorso verso l’uomo.


IV PARTE

"L’essenza del nostro Dio è la LOTTA. In questa lotta si manifestano e operano eternamente il dolore, la gioia e la speranza.

Il salire e la guerra controcorrente ge-nerano in noi il dolore. Ma il Dolore non è il monarca asso-luto. Ogni vittoria, ogni equili-brio

è solamente un momento della scalata, che riempie con gioia ogni ente vivente, che respira, cresce, si innamora e genera.

Ma all’interno della gioia e del dolore c’è la speranza eterna di sfuggire alla sofferenza, di moltiplicare la felicità. E’ così che ricomincia

la salita, il dolore, rinasce la gioia e ricompare di nuovo la speranza. Il Ciclo non ha mai termine. "

La storia dello spirito umano non è la storia della filosofia, ma quella delle interpretazioni filosofiche. L’interpretazione è tanto implicita

nella nostra mente, quanto lo è il nostro io, la nostra soggettività. Una volta superata l’ angoscia primitiva esistenziale, non ci chiediamo

se il Dio esiste; il perché non c’ interessa. Non è la migliore cosa possibile neanche donare la nostra mente alle illusioni, come ha fatto Pascal,

e negare all’umanità la possibilità di avanzare. Non importano le figure storiche, ma soltanto la chiarezza con cui interpretiamo le loro parole.

E questa chiarezza ha a che fare con il ‘come’, vale a dire con la prassi. Questo nostro modo di agire, in ultima analisi, ci farà comprendere

propriamente chi siamo. Anche se all’imperativo "conosci te stesso" noi rispondessimo che siamo figli di Dio o gli eletti dello spirito,

comunque la nostra esistenza rimarrebbe senza scopo, senza essenza. Prescindendo da una risposta negativa, o positiva riguardo l’esistenza di Dio,

nel momento stesso in cui mi interrogo sulla possibilità della sua esistenza, mi interrogo sulla possibilità di trascendere me stesso e di accettare

l’apparenza della cosa in sé. Il film di Pasolini "120 giorni a Sodomia", se con la capacità interpretativa non lo si collega alla vita politica,

è solamente un film perverso. Quindi agiamo seguendo le rappresentazioni dettate dall’interpretazione, che non può esserci fornita da nulla

di esterno a noi. Ne siamo i soli responsabili, e, di conseguenza, lo siamo anche delle nostre azioni. E poiché il nostro agire caratterizza

il nostro essere, è evidente che dalle nostre interpretazioni si determina la nostra essenza. Ecco perché il Santo, il vero Santo guarda

con bontà anche i dannati. Kazantzakis lo spiega nel "Poverello di Dio", attraverso le parole di Francesco, che si rivolge a Chiara:

"Cosa vuol dire Paradiso? La felicità perfetta. E come potresti essere pienamente felice quando, sporgendoti dal Paradiso,

vedi i tuoi fratelli e le tue sorelle che si dannano nell’Ade? Com’è possibile che ci sia il Paradiso, se c’è anche l’Inferno?".

Se una persona sceglie di essere cattiva, interpreta tutto secondo la categoria del male. Se uno sceglie l’esclusione, tutto ciò che interpreta

lo porta a questa. Per questo non vi è distinzione alcuna tra intenzione moralmente buona e azione accidentalmente cattiva. Anche se

la conseguenza di una nostra intenzione buona fosse negativa, porterebbe sempre con sé la bontà del soggetto che agisce. Se Dio non esistesse,

l’avremmo capito tutti una volta per tutte. Se Dio esistesse, l’avrebbe fatto sapere oggettivamente una volta per tutte. Cosa ci rimane escludendo

la logica (che, volenti o nolenti, è propriamente umana, e quindi non possiamo evitarla)? Ci rimane un Nulla da riempire con la nostra responsabilità.

Ed ecco il primo dovere del filosofo: mettere in discussione tutti i valori e, se nessuno rappresenta i bisogni reali dell’uomo, crearne dei nuovi.

Forse è proprio questo il punto di vista di Kazantzakis che, davanti al potere ecclesiastico e alla degenerazione dell’interpretazione

delle parole di Cristo da parte della folla accomodata, fa esplodere, grazie alla sua penna, il grido di Dio:

"Io, l’Urlo, sono il tuo Signore, il tuo Dio! Non sono un rifugio. Non sono una Casa, neanche la speranza. Non sono Padre, né Figlio, né Spirito.

Sono il tuo Generale! Tu non sei uno schiavo, né un giocattolo nelle mie mani. Non sei mio amico, non sei mio figlio. Sei il mio compagno

nella battaglia. Difendere coraggiosamente gli stretti che ti ho affidato; non tradirli! Hai il dovere e le possibilità per diventare un eroe

nel tuo ambito. Amare il pericolo. Qual è la cosa più difficile? Questa pretendo! Qual è la strada da seguire? La salita più ardua.

Questa strada ho intrapreso anch’io; seguimi! Impara ad obbedire. Solo quello che obbedisce ad un ritmo superiore a se stesso è libero.

Impara a comandare. Solo colui che sa comandare è il mio rappresentante su questa terra. Amare la responsabilità. Dire: io, soltanto

io ho il dovere di salvare il mondo. Se non si salverà sarà soltanto colpa mia. "

Queste frasi aiutano la descrizione dell’ interpretazione della nozione metafisica di Kazantzakis, che sentiamo più o meno tutti,

ma che alcuni rifiutano, altri l’accettano così com’è, altri ancora la trovano nelle Sacre Scritture. Necessariamente, però,

ùsono riduttive nel presentare un filosofo complesso, geniale e così grande nel comunicare con i dotti e con il popolo,

usando sempre lo stesso linguaggio. Ho comunque cercato di trovare qual è il suo messaggio ultimo, la sua lezione fondamentale

al posto vostro, di voi italiani, che siete impossibilitati nel leggere direttamente le sue opere. Credo che si possa rintracciare in due

momenti fondamentali della vita di ogni uomo, la sua nascita e la sua morte. In particolare in Kazantzakis questi due istanti

sembrano armonizzati con il ritmo di tutta la sua vita: quando nacque, a Creta, la sua isola si trovava in una condizione di schiavitù,

sotto l’occupazione dell’Impero Ottomano. Quando morì lo seppellirono su una montagna, sempre a Creta, incidendo un’epigrafe,

sotto sua richiesta, con tre frasi di contenuto politico, ontologico, teologico e filosofico, che chiudono in maniera eroica il ciclo

infinitamente continuo da lui sempre sostenuto:


NON TEMO NIENTE
NON SPERO NIENTE
SONO LIBERO

I CATTOLICI ACCETTANO IL FILM PORNO-BLASFEMO:"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO"

DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
RIFLESSIONE DURANTE LA RAPPRESENTAZIONE ALLA BIENNALE DI VENEZIA
DEL BALLETTO BLASFEMO;"MESSIAH GAME".


La chiesa cattolica ora accetta perfino il porno-blasfemo film;"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO,
quindi le sue proteste contro il blasfemo Messiah Game,sono false e ipocrite,perché il film ;
"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO" è molto più blasfemo.
Sono passati i tempi quando la chiesa cattolica,mise all'indice ( negli anni cinquanta)
il romanzo blasfemo di N.Kazantzakis,poi alla mostra del Cinema di Venezia 1988,la CEI,
dichiarò che il film era offensivo,mentre la CEI Francese lo dichiarò blasfemo.
ORA TUTTO E' CAMBIATO,I Gesuiti hanno premiato M.Scorsese.
AMERICA,il prestigioso settimanale dei Gesuiti USA,ha promosso a pieni voti Scorsese,
per la sua sensibilità cristiana espressa,nei suoi films,compreso ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO.
Si trova la notizia anche in siti italiani, come; www.popoli.info/anno2007/04/0704cinema.htm .
Attraverso,la loro rivista è possibile acquistare L' ULTIMA TENTAZIONE D CRISTO.
Quindi i cattolici fingono di scandalizzarsi per il balletto blasfemo Messiah Game,
quando loro stessi vendono il film blasfemo L'ULTIMA TENTAZIOE DI CRISTO.
Nel sito; www.gesuiti.it/terrasanta/film.html ,qui i Gesuiti consigliano per la preparazione
sulla Terra Santa i seguenti films; V.Matteo-Pasolini,The Passion-Ghibson,
L'ULTIMA TENTAZIONE-Scorsese,I Giardini dell'Eden-D' Alatri, L'Inchiesta-Damiani,
Jesus Christ Supersta-Jewson.
Roba da non crederci,che vergogna! Ecco non ci sono altri films più porno e blasfemo
della L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO.
Nel sito della Pastorale giovanile di Verona, tra tanti films che offrono liberamente ai ragazzi,
c'era, anche L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO,a chi si è scandalizzato, hanno spiegato
che si tratta di cultura moderna,come diceva il Gesuita Nazareno Taddei,ora defunto,
il quale con ardore ha sempre difeso questo film.
Ora ci sarebbe,Don Dario Viganò che parla bene di questo film
L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO, sia nel suo libro sul Cinema e Gesù, che nelle lezioni che da.
Immaginate voi gli Apostoli che al posto dei vangeli, danno al popolo il film di Scorsese,
L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO?
Gli Apostoli,e dopo di loro i Santi Padri,hanno scritto, lettere e libri,volumi,contro le eresie,
che spesso sono davvero cose quasi normali.
Cosa sta succedendo dentro la Chiesa Cattolica?
In Italia da qualche anno, il film è distribuito dalla San Paolo Audiovisivi,si sapeva di altri film come ;
Jesus Christ Superstar,o Jesus di R.Young, ma di questo ultrablasfemo e anticristiano film,
dove Gesù è un pazzo e il cristianesimo è invenzione di San Paolo,nessuno avrebbe mai potuto immaginare,
fosse venduto dalle Pie figlie di San Paolo.
Se le suore vendono un Cristo che fa sesso e perfino adulterio, vietato dalla legge ebraica,
con la sorella di sua moglie, fa questo in allucinazione mentre è in croce, pieno di ferite,
chiodi e spine e ha la dispnea,se le suore vendono questa vera MESSA NERA, atei come F.Ruckert,
possono fare benissimo Messiah Game.
Oppure solo i religiosi cattolici possono vendere, Gesù in versione porno e gli altri no?

La Chiesa Cattolica,diffonde zizzania nel mondo.
Nelle Filippine,quì i cattolici sono all'antica,hanno una profonda fede.
Quì il film blasfemo e crudele verso Gesù L'ULTIMA TENTAZIONED DI CRISTO di M.Scorsese,
era considerato un film fatto dai satanisti,dato che Gesù viene rappresentato con tutti gli attributi dei satanisti,
è un assassino,crocifigge,bestemmia di continuo,desidera fare il male,è fissato con il sesso,tanto che in croce,
invece di pensare alle sofferenze,si diverte ad immaginarsi, un uomo libero di stare a letto con le donne,farlo
di continuo,fare tanti figli anche peccando con la cognata, un Gesù servo di satana e dell'indemoniato Giuda.
Ecco,che alle Filippine arrivano gli audiovisivi della casa cattolica San Paolo del film L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO,
e subito dopo viene tolto il divieto al film, per cui i cattolici e i musulmani,invogliati dalla positiva recensione dei paolini,
acquistano il film, e poi odiano Gesù e ne parlano male, i cattolici seminano la zizzania nel mondo.



Siamo impegnati nella ricerca di tutte le opere blasfeme, contro Gesù e i Santi.
In questi anni abbiamo catologato,quadri,libri,romanzi, fumetti,opere teatrali,canzoni,films,trasmissioni TV,
eresie e teologie moderne.
Un film è l'opera che ci ha fatto soffrire di più,per la sua crudeltà e ingiuria, prima ancora della bestemmia e del
lato porno,si tratta del film di M.Scorsese L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO.
Noi interveniamo in tutti i paesi del mondo,quando fanno questo film in TV, ultimamente è successo in
Sud Africa,scriviamo lettere e articoli per avvertire i credenti, facciamo l'apologia contro il film.
Non otteniamo nulla,questo film ha i suoi accaniti difensori;atei, satanisti, anglicani, episcopali, luterani
ed altri,e molti gay.
Ora cosa possiamo fare,dato che i Paolini lo diffondono nel mondo attravero la San Paolo audiovisivi.
Si la società paolina vende questa orribbile bestemmia, in tutto il mondo,lo fa arrivare nelle case,scuole,parrocchie.
Può la chiesa cattolica permettere questo commercio diabolico e disonesto e ipocrita ai paolini?
Abbiamo fatto ricerche nel mondo cattolico,e abbiamo scoperto che questa orribile bestemmia e per molti
cattolici un opera apprezzabile,potremmo citare tanti, ma ci fermiamo ai Paolini con la loro recensione positiva
nel sito portale www.jesuschrist.it, e ai Gesuiti nel sito www.gesuiti.it/terrasanta, o gli articoli del defunto
Nazareno Taddei,o nella loro rivista on line USA, America Magazine.
Come si può bestemmiare Gesù con le orribili calunnie inventate dall'ateo comunista N.Kazantzakis,e poi
guardarlo nelle sacre immagini,pregarlo e prendere la Santa Eucaristia,e quando si prende il corpo di
Cristo pensare alla scena porno del film tra lui e la Maddalena?
L'anno scorso,qualche cattolico ha protestato contro, il libro-film Il Codice da Vinci,ma qusto film di Scorsese
è molto più blasfemo ed eretico del Codice Vinci, almeno nel Codice Vinci, Gesù non è schizofrenico,
pazzo, assassino, maniaco sessuale come lo è nel film di Scorsese.

Messhia Game.
Questo balletto si può intitolare "Un giorno in manicomio."
Nel balletto,non si capisce nulla,quello che dovrebbe essere Gesù, non ha nulla di Gesù evangelico,può essere
qualsiasi schizofrenico internato in manicomio.
Resta la malvagità contro Gesù,il desiderio di ridurlo in spazzatura insieme agli apostoli.
Gesù in versione porno e blasfema,oggi se ne sta riempendo il mondo, quadri,canzoni,opere teatrali,libri,
romanzi,films.Fin'ora l'opera piu blasfema, più crudele verso Gesù,resta il film L'ULTIMA TENTAZIONE DI CFRISTO di M.Scorsese.
Qui, Gesù è schizofrenico,vuole uccidere, però ha paura, vede una donna, la vorrebbe prendere, però ha paura.
Ha sempre paura,si ribella a Dio,costruisce croci, crocifigge,ama Maddalena vuole sposarla,ma ha le
ossessioni, poi geloso la spia, mentre si prostituisce.Giuda è tutto,il vero maestro,il consigliere di Gesù.
In croce, satana travestito di Angelo (come se il vero Gesù non saprebbe riconoscerlo,Gesù quello vero sa tutto);
V.Giov,2,24-25.V.Luca 10,18,22,31.
Satana,fa cadere Gesù in tentazione,e mediante una allucinazione gli fa vivere una vita di un qualsiasi peccatore,
per cui vediamo questo Gesù,che fa sesso, con la prima moglie Maddalena, morta lei fa sesso con la seconda
moglie Maria di Betania,e con la sorella di lei Marta,adulterio vietato dalle legge di Mosè.
Chi vede il film,vede un Gesù crocifisso,che soffre, e nello stesso tempo,vede un Gesù porno che fa
perfino adulteri,ha molti figli anche con la cognata Marta.Questo si è vero SADOMASOCHISMO,MESSA NERA.
Il film si conclude,con questo Gesù,che non accetta che il pazzo Paolo inventi tutto e crei la religione cristiana.
Si,perché questo Gesù è consapevole di essere un falso Messia.
Ora questo film , blasfemo contro Dio, contro il Figlio di Dio Gesù, contro lo Spirito Santo,contro il S.Vangelo,
contro tutti i Santi Cristiani,contro la religione cristiana, viene diffuso dalla San Paolo audiovisivi.
I Paolini ne fanno un'ottima recensione,nel loro portale;www. Jesus.it.
Si, viene venduto dai cattolici,perfino viene consigliato da personaggi come il defunto Padre gesuita Nazareno
Taddei, in USA, i gesuiti ne parlano bene attraverso la loro rivista America Magazine,dove recentemente hanno
premiato il regista M.Scorsese,per la sua religiosità nei suoi films.
Potremmo continuare ancora,per citare quanto questo film sia diffuso tra i cattolici,nelle cineteche dei cappucini,
o altri ordini,o nella scaffalatura della pastorale giovanile di Verona, navigando sù internet si trovano tante notizie simili.
Ormai si sta diffondendo l'uso di vedere questo film nella settimana pasquale.
Ci chiediamo come fanno i cattolici a vedere ed approvare questo film, poi pregare e poi prendere l'Eucaristia?
Noi non abbiamo,questi problemi,a non ci piacciono, nemmeno i film ortodossi sù Gesù,perchè li riteniamo sempre
dissacranti, poiché,nessuno può interpretare Gesù,il quale non è un semplice uomo, nato da uomo,ma è il Figlio di Dio Unigenito,
il quale è venuto sulla terra, per distruggere le opere del diavolo,(1-let.Gio,3,8).
Gesù,ci ha detto"Il principe del mondo (satana) egli non ha alcuna presa su di me"V.Gio,15,30.
Gesù,perfino chiamò satana l'apostolo Pietro,il quale non voleva che Gesù si facesse
crocifiggere,(V.Mat 16,23, ma egli rivoltosi a Pietro,disse "Va'via da me,satana")..
Non dimentichiamoci,come Gesù è castissimo,perfino guardare una donna per lui è adulterio,(V.Mat5,27-30),
poi Gesù ci insegna che le tentazioni interne, i desideri cattivi sono peccati,(V.Mat,15,18-20).
Gesù venne per fare la volontà del Padre suo,(V.Gio 6,38,).
Gesù fa sempre ciò che piace al Padre,(V.Gio 8,29). Il cibo di Gesù è fare la volontà del Padre,(V.Gio 4,34,).
Gesù,in croce si comportò secondo la volontà del Padre, con sublime obbedienza e santità.Gesù lasciato il corpo si
recò agli inferi,I.Piet,3,18-19. poi ritornò nel suo Santissimo corpo e lo risorse.
Potremmo continuare all'infinito, citando passi del vangelo, per confutare il film di Scorsese,ma ci fermiamo qui.
Quindi,protestiamo contro il Messiah Game, fatto da atei,ma siamo terrorizzati nel vedere questa apostasia,
dentro la chiesa cattolica, però,ci consoliamo,pensando che noi crediamo e amiamo Gesù,più di tutto,pronti a
morire per lui,peggiò per chi non lo rispetta,e lo bestemmia.
I cattolici prima di approvare un film, un opera che parla di Gesù,dovrebbero chiedersi se piace prima a Gesù.
Vi chiediamo,cosa ne pensa Gesù che i paolini vendono, il film ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTOI di Scorsese in tutto il mondo?


Molti,cattolici ci rispondono,che sono daccordo con noi,cioè condannano i Paolini che producono e vendono il
film più crudele e spietato blasfemo e pornosadomaso L'ULTIMA TETAZIONE DI CRISTO.
Ecco cosa accade,un esempio,un sito cattolico Come Una Fonte sono a conoscenza del portale
Jesus Christ,dei Paolini dove fanno una ottima recensione al film,specie in inglese,e specificano che
lo riproducono loro,la San Paolo audiovisivi,anche a loro è sembrato uno scandalo,da cui tenersi lontano.
Invece ecco l'ipocrisia,nel loro sito Come una Fonte,c'è il Link Jesus Christ,basta cliccare un pò e si arriva alla
pagine delle recensioni del film.Con questo sistema Links,tanti siti cattolici,sono
collegate con tali pagine,è come averle nel propio sito.Vediamo che Come Una Fonte,è pieno di preghierine,
figurine di Santini, trabbocca un misticismo cattolico ultratradizionale,ma non serve a nulla, tramite il Link,
si arriva alle pagine blasfeme del film,dove tra le altre cose blasfeme c'e questa crudeltà infinita verso un crocifisso.
Sfidiamo chi vorrebbe che gli venisse fatto un film con tante false calunnie,e poi mentre soffre l'agonia dolorosa
dell'imminente morte,lo si fa vedere che fa sesso e peccati?
Nessuno vuole essere trattato così, siamo peccatori, figuriamoci Gesù,S.Eucaristia,se si merita questo,
non rispettare la sofferenza è sadismo,satanismo,bestialità,pazzia criminale,ricordiamoci,che è per togliere i nostri
peccati che Gesù si è fatto crocifiggere.
Noi come lo ringrazimo?Profanando la sua vita e la sua passione con orribbili bestemmie,senza pietà,non c'è pietà per
la verà Pietà.Poi,in questo portale dei Paolini pure il film porno del danese J.J.Thorsen,film contro Gesù ma meno crudele
del film di Scorsese,ha ua recensione positiva,casta quasi,roba da matti!!!

Per farle notare che oggi certe volte i laici sono più cristiani dei cattolici,
diamo il Link di una pagina web,dove la prima recensione è veramente cristiana


http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=196688

N.B. questa volta il film
non è una riproduzione San Paolo,ma diversa degli anni passati,
mentre ora sul mercato dei DVD,L'Ultima Tentazione,è reperibile maggiormente quella della San Paolo.

WIKIO http://www.wikio.it/article=35694948
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salvacancella
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anonimo - 23/12/2007 - 18:29

L'anticristo è nella chiesa
Non mi da nessun timore mettere anche il mio nome,mauro mazzoldi,perchè come ha detto Cristo chi si vergognerà di me anch'io mi vergognerò di lui,ecc. Non mi meraviglia questa "nuova trovata dei paolini i quali se tornasse S.Paolo li avrebbe già mandati all'inferno da non sò quanto tempo. Sono anni che combatto contro quell'ammasso di errori velenosi che risponde al nome di Famiglia Cristiana,o alle patinate pagine di Jesus. Tutti hanno venduto Gesù per i trenta denari di Giuda. L'unico antidoto è il papa,grandissimo,e infatti inascoltato da questi lupi travestiti d'agnello. Uguale all'altro grandissimo e ostacolatissimo Paolo VI. Ma questa è la sorte di chi è vicario di Cristo in terra ,ma è anche la prova che LUI è tra noi.

IL SUPER-PORNO-BLASFEMO-FILM:"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO"-VIENE DISTRIBUITO DA RETE-ITALIA-AUDIOVISIVI SAN PAOLO

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L'Ultima Tentazione Di Cristo (The Last Temptation of Christ)

Cast

Willem Dafoe, Barbara Hershey, Harvey Keitel, Paul Grego, Steven Shill, Verna Bloom, Gary Basaraba, Victor Argo, Michael been Kohout, Paul Herman

Regia

Martin Scorsese

Sceneggiatura

Paul Schrader

Durata

02:39:00

Genere

Drammatico

Distribuito da

RETEITALIA - VIP (1988) - CIC VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI

"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO" Trama

Gesù di Nazareth, giovane falegname ebreo, poiché sta fabbricando croci su commissione degli invasori romani,

è considerato dai suoi uno spregevole collaborazionista. Soffre di incubi e si trova a lottare con una voce misteriosa

che gli fa credere-dubitare di essere il figlio di Dio, mandato a salvare l'umanità, ruolo da lui paventato più che abbracciato,

per cui è preda di crisi, caratterizzate da convulsioni al limite dell'attacco epilettico. Uscito da una di queste crisi,

sente il bisogno di confidarsi con Maddalena, una pubblica peccatrice, quasi per farsi perdonare l'ignobile servizio reso ai Romani.

Non cede però alle lusinghe con le quali viene allettato dalla donna, e si ritira nel deserto. Reduce dal deserto, inizia a predicare,

con grida minacciose e brandendo un cuore sanguinolento che si è strappato dalla cintura, che l'amore del prossimo salverà il mondo.

In nome di questa filantropia salva Maddalena dalla lapidazione, rinfacciando corrucciato agli esecutori le loro personali colpe.

Indi raccoglie un gruppetto di rozzi discepoli, si fa battezzare al Giordano da un Giovanni Battista urlante ed invasato,

e torna nel deserto per meglio ascoltarvi la voce di Dio. Qui successivamente un cobra, un leone ed una specie di fuoco

fatuo guizzante rappresentano le "prime tentazioni" subite dal combattuto e vacillante protagonista. Dopo egli riprende con più foga

la sua missione: guarisce un cieco; trasforma l'acqua in vino; fa risorgere Lazzaro; scaccia i venditori dal Tempio di Gerusalemme

e vi fa un grottesco ingresso a dorso d'asino, in mezzo ad un gruppetto di fanatici osannanti. Riesce poi a convincere il discepolo Giuda

a tradirlo, per aver forza di superare la paura e portare così a termine la propria missione. Dopo aver compiuto un sanguinoso rito di cena

sacrificale, si ritira nell'orto degli ulivi, dove si sente di nuovo combattutto e insicuro. Viene arrestato tramite il "fedele" Giuda, condotto davanti

a Pilato, condannato e torturato. Sale sul Golgota portando la croce e viene crocifisso. Mentre agonizza, ha "un'ultima tentazione",

ad opera di una bambina-angelo: un'allucinazione da torturato-morente durante la quale il protagonista si sposa con Maddalena

e la rende madre; dopo la morte di lei, sposa la sorella di Lazzaro e amoreggia contemporaneamente con la cognata; mette

su una famiglia numerosa, invecchia e si trova sul letto di morte, dove, redarguito aspramente da Giuda, ha la sorpresa di dover

constatare che l'innocente bambina-angelo altro non è che l'ultima incarnazione di Satana. Terminata l'allucinazione,

Gesù si ritrova sulla croce a morire e risorgere per la salvezza del mondo.

Note

- ULTIMA REVISIONE MAGGIO 1992. - CANDIDATO ALL'OSCAR 1988 PER LA MIGLIOR REGIA.

L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO




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LE SUORE PAOLINE VENDONO IL SUPER-PORNO-BLASFEMO-FIM:"L'ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO"

L’ultima tentazione di Cristo - The Last Temptation of Christ di Martin Scorsese
www.jesus1.it

The Last Temptation of Christ

L'ultima tentazione di Cristodi Martin Scorsese


USA, 1988

colore

Formato: 35mm - Arriflex ­

Technicolor

Durata: 159'

Genere: Religioso/Drammatico

Interpreti:

Willem Dafoe (Gesù di Nazareth), Harvey Keitel (Giuda Iscariota), Paul Greco (Simone lo Zelota), Verna Bloom (Vergine Maria), Barbara Hershey (Maria Maddalena), David Bowie (Ponzio Pilato), Roberts Blossom (Maestro anzia­no), Steve Shill (il centurione), Barry Miller (Geroboamo),Victor Argo (l'aposto­lo Pietro), Gary Basaraba (l'apostolo Andrea), Irvin Kershner (Zebedeo), Michael Been (l'apostolo Giovanni), Paul Herman (l'apostolo Filippo), John Lurie (l'apostolo Giacomo), Leo Burmester (l'apostolo Nataniele), Alan Rosenberg (l'apostolo Tommaso), Andre Gregory (Giovanni Battista), Peggy Gormley (Marta, sorella di Lazzaro), Randy Danson (Maria, sorella di Lazzaro), Tomas Arana (Lazzaro), Harry Dean Stanton (San Paolo), Robert Spafford (uomo alle nozze), Doris von Thury, Del Russel, Nehemiah Persoff (rabbino), Donald Hodson (sadduceo), Peter Berling (mendicante), Juliette Caton (angelo), Mohammed Mabsout, Ahmed Nacir, Mokhtar Salouf, Mahamed Ait Fdil Ahmed (altri Apostoli)

Voce di Satana nella versione originale: Leo Maks.

Gesù di Nazareth, giovane falegname ebreo, poichè sta fabbricando croci su commissione degli invasori romani, è considerato dai suoi uno sprege­vole collaborazionista. Soffre di incubi e si trova a lottare con una voce misteriosa che gli fa credere di essere il figlio di Dio mandato a salvare l'umanità, ruolo da lui paventato più che abbracciato, per cui è preda di crisi caratterizzate da convulsioni al limite dell'attacco epilettico. Uscito da una di queste crisi, sente il bisogno di confidarsi con Maddalena, una pubblica peccatrice, quasi per farsi perdonare di aver lavorato per i Romani. Non cede però alle lusinghe con le quali viene allettato dalla donna e si ritira nel deserto. Reduce dal deserto inizia a predicare con grida minacciose e, brandendo un cuore sanguinolento che si è strappato

dalla cintura, urla che l'amore del prossimo salverà il mondo. In nome di questa filantropia salva Maddalena dalla lapidazione, rinfacciando corruc­ciato agli esecutori le loro personali colpe. Poi raccoglie un gruppetto di rozzi discepoli, si fa battezzare nel Giordano da un Giovanni Battista urlante ed invasato, e torna nel deserto per meglio ascoltare la voce di Dio. Qui successivamente un cobra, un leone ed una specie di fuoco fatuo guizzante rappresentano le prime tentazioni che il combattuto e vacillante protagonista subisce. Dopo riprende con più foga la sua missione: guari­sce un cieco, trasforma l'acqua in vino, fa risorgere Lazzaro, scaccia i ven­ditori dal Tempio di Gerusalemme e vi fa un grottesco ingresso a dorso d'asino, in mezzo ad un gruppetto di fanatici osannanti. Riesce poi a con­vincere il discepolo Giuda a tradirlo, per trovare la forza di superare la paura e portare così a termine la propria missione. Dopo aver compiuto un sanguinoso rito di cena sacrificale, si ritira nell'Orto degli ulivi, dove si sente di nuovo combattuto e insicuro. Viene arrestato tramite il "fedele" Giuda, condotto davanti a Pilato, condannato e torturato. Sale sul Golgota portando la croce e viene crocifisso. Mentre agonizza, ha un'ultima tenta­zione ad opera di una bambina-angelo: un'allucinazione da torturato morente durante la quale il protagonista si sposa con Maddalena e la rende madre. Dopo la morte di lei, sposa la sorella di Lazzaro e amoreg­gia contemporaneamente con la cognata. Poi mette su una famiglia nume­rosa, invecchia e si trova sul letto di morte, dove, redarguito aspramente da Giuda, ha la sorpresa di dover constatare che l'innocente bambina­ angelo altro non è che l'ultima incarnazione di Satana. Terminata l'alluci­nazione, Gesù si ritrova sulla Croce a morire e risorgere per la salvezza del mondo.


Tratto dal romanzo del cretese Nikos Kazantzakis. Rigorosa l'impostazione della vicenda: Gesù, vero Dio e vero uomo, immola sul Calvario tutte le debolezze dell'umanità, soffrendo appieno tutti i dolori e le sofferenze della nostra natura. Di qui l'ultima tentazione, quella della normalità, tentazione superata e vinta nella fedeltà della sua missione redentrice.

Note

Prima proiezione: 12 Agosto 1988.

Candidatura all'Oscar per la miglior regia a Martin Scorsese.

Soggetto: Dal romanzo O teleutaios peirasmos di Nikos Kazantzakis

Sceneggiatura: Paul Schrader

Fotografia: Michael Ballhaus

Musiche: Peter Gabriel

Montaggio: Thelma Schoonmaker

Scenografia: John Beard

Costumi: Jean-Pierre Delifer

Coreografie: Lahcen Zinoune

Effetti: Industrial Light & Magic (ILM). Dino Galiano (supervisore effetti speciali), Craig Barron (super­visore effetti visivi)

Produzione: Barbara De Fina per Universal Pictures ­Cineplex-Odeon

Distribuzione: Reteitalia - Vip

Distribuzione video: Cic Video, San Paolo Audiovisivi, Universal Pictures Video

venerdì 11 gennaio 2008

AI CATTOLICI PIACE VEDERE GESU' SOFFRIRE OLTRE LA REALTA' EVANGELICA

ECCO UN ARTICOLO CATTOLICO CHE FA CAPIRE CHE PER I CATTOLICI GESU'
DEVE SOFFRIRE OLTRE LA REALTA' EVANGELICA.MA ACCETTEREBBERO UN FIM
SANGUINARIO COSI' SU LORO STESSI O I LORO CARI?
CERTAMENTE NO
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RECENSIONE DI ARMANDO FUMAGALLI-LA PASSIONE DI CRISTO DI MEL GIBSON
Una meditazione sulla Via Crucis. Ma una meditazione che utilizza splendidamente tutti i mezzi che le più alte professionalità cinematografiche di oggi possono apportare, per attingere un livello di realismo rappresentativo e di intensità emotiva mai raggiunto prima.

Il film di Gibson non è un trattato di teologia cattolica né un’illustrazione completa del cattolicesimo, ma –appunto- una Via Crucis cinematografica, così come annuncia il titolo stesso dell’opera. E come suggerito dalla Chiesa per le Viae Crucis contemporanee, contiene un chiaro annunzio della Resurrezione.

Dal punto di vista narrativo non si segue alcun canone drammaturgico standard: si inizia direttamente in medias res, dalla preghiera nell’Orto degli Ulivi, presumendo che lo spettatore sappia di che cosa si sta parlando, chi è Gesù, chi sono i suoi discepoli, chi è la Maddalena (viene inquadrata spesso, ma mai nominata) e qual è la sua storia di peccato e di perdono. Questa mancanza di una captatio narrativa spiega anche, almeno in parte, perché il film non solo piace, ma commuove profondamente una grandissima maggioranza dei credenti, mentre può lasciare indifferenti –forse anche infastiditi- altri spettatori, che rimangono al di fuori della Storia che viene rappresentata in questo film. Proprio come c’è chi si commuove, ma anche chi si infastidisce a leggere alcune meditazioni di mistici e di santi sulla Passione di Gesù, sulla sua croce e sui suoi dolori, a seconda di quali sono le sue disposizioni.

The Passion non è però affatto un film superficiale, perché mostra in ogni suo dettaglio un approfondimento sia narrativo sia teologico che dimostrano che si tratta di un’opera a lungo pensata e ampiamente meditata. Si osservi per esempio nel film la gamma complessa di sfumature con cui viene presentata la reazione di ciascuno dei personaggi agli eventi che colpiscono Gesù, come a suggerirci che di fronte a questo Mistero rimane sempre la libertà dell’uomo, che può reagire in molti modi diversi, che vanno dalla piena partecipazione alla fuga, dal compianto all’accanimento crudele. Non c’è solo la forza e l’adesione della Madre, la disperazione di Giuda, il pianto della Maddalena, ma anche la complessità delle reazioni di Pilato (Hristo Naumov Shopov) e quelle della moglie Claudia (Claudia Gerini), l’amore confuso e ancora troppo debole di Pietro che rinnega e la perplessità di Malco a cui è stato riattaccato un orecchio, l’incontro di Simone con la croce che gli dà coraggio e quello della Veronica, la stoltezza ebbra di Erode e la sincerità del buon ladrone. Tanto fra i romani come fra gli ebrei, tanto fra i sacerdoti come fra i soldati ci sono diversi gradi di crudeltà o di compassione, di cinismo o di pietà. Ci sono sacerdoti che tentano di opporsi al processo farsa così come ci sono soldati romani (il centurione Abenader) che assistono perplessi alle torture inflitte a Gesù e cercano almeno di ridurle. Ci sono soldati sadici che provano gusto a reiterare le torture così come c’è l’indurimento del cuore di alcuni sacerdoti che vogliono farla finita con quest’uomo che osa dichiararsi Figlio di Dio.

Dopo aver visto il film ogni idea che possa essere antisemita si scioglie come neve al sole. Gibson come è noto ha anche accettato di togliere una frase che appare nel Vangelo (“Il suo sangue ricada sopra di noi e sui nostri figli”) per evitare ogni malinteso e ogni strumentalizzazione, in omaggio alla sensibilità degli ebrei contemporanei. Il film è antisemita tanto quanto è antiromano o antimilitarista o antimonarchico. Dappertutto ci sono buoni e cattivi, i deboli e i cinici, coloro che non sanno opporsi al male per non compromettere la loro carriera e coloro che non hanno paura di niente.

Dal punto di vista tecnico il lavoro è davvero eccezionale, a cominciare dalla scelta dei volti e dalle performances di tutti gli attori. Non solo Jim Caviezel che interpreta Gesù e Maia Morgenstern (attrice ebrea rumena, che aveva già interpretato splendidamente Edith Stein in La settima stanza), ma anche Hristo Jivkov (il Giovanni dalle Bande Nere del Mestiere delle armi di Olmi), Claudia Gerini, il già citato Pilato, la Maddalena di Monica Bellucci, il Giuda di Luca Lionello offrono interpretazioni pienamente convincenti, di grandissima intensità. Così come tutti gli altri volti –uno su tutti, la scelta audace di Rosalinda Celentano per un diavolo androgino e inquietante- sono perfettamente aderenti alle psicologie che devono rappresentare. Il lavoro su costumi (Maurizio Millenotti), scenografie (Francesco Frigeri) e luci (Caleb Deschanel: The Patriot) serve anch’esso perfettamente allo scopo di creare armonia cromatica ed intensità drammatica. La musica di commento (John Debney) non è mai melensa, ma si mantiene piuttosto su sonorità primordiali e con pochi momenti di espansione lirica.

Questo film dovrebbe essere inoltre un motivo di orgoglio particolare per il nostro Paese, perché è stato girato tutto in Italia e a parte alcune persone del cast artistico principale, moltissimi attori, comparse, carpentieri, sarti, arredatori, ecc. sono italiani. Il livello artistico del film probabilmente porterà ulteriori lavori a Cinecittà e alle realizzazioni italiane.

Dal punto di vista cinematografico è comunque un capolavoro. Mel Gibson riesce a far “parlare”, con grande eloquenza, le immagini e i volti. Le poche frasi evangeliche e le poche frasi create da lui e dal co-sceneggiatore Benedict Fitzgerald si imprimono poi nella mente dello spettatore, come quella che rivolge a Maria che si è inginocchiata di fronte a Lui per consolarlo: “Madre, io faccio nuove tutte le cose”. Alcuni brevi flashback riprendono elementi essenziali della predicazione: il comandamento nuovo dell’amore, qualche scena di vita familiare con Gesù Bambino (uno dei momenti più celebrati del film è giustamente l’accostamento fra una caduta “attuale” di Gesù e il flashback in cui Maria soccorre Lui bambino in una caduta analoga). Non poche volte questi flash si aprono attraverso analogie su oggetti o movimenti: assolutamente eloquente, a chi abbia un minimo di conoscenze di dottrina, quella fra l’innalzamento della Croce e l’elevazione del Pane nell’Ultima Cena. Molto audace e ricco di conseguenze spirituali il rimando dal piede del flagellatore ai piedi degli apostoli che Gesù ha voluto lavare… Sono solo pochi accenni, che però servono a esemplificare come davvero ci troviamo davanti a un’opera che liquidare come una sorta di pulp cattolico è non solo frettoloso e ingiusto, ma dimostra anche una notevole miopia.

Non pretendiamo con questo che il film piaccia a tutti né pensiamo che se a una persona non piace sia un cattivo segno: è una questione di sensibilità personale. Come giustamente osservava Barbara Palombelli su Sette, il livello di insistenza sul sangue e sulla violenza non è superiore a quello di molti film contemporanei (perché, per fare un esempio fra mille, nessuno si lamenta delle ferite e del sangue che si vedono –in buona misura inutilmente- in un film coccolato dagli intellettuali chic come Non ti muovere?). Se è più che legittimo che a qualcuno –anche cattolico praticante o sacerdote- il film non piaccia, o che si senta personalmente a disagio, dovrebbe però rispettare la libertà di sensibilità diverse dalla propria di esprimersi in un modo che comunque rientra pienamente nei canoni di una piena e fedele ortodossia cattolica. Sia all’inizio che durante il film che alla fine, il messaggio del perdono, dell’amore per i propri nemici, la proposta di contemplazione della sofferenza di Gesù come espressione del Suo amore per gli uomini, è infatti comunicato con lampante chiarezza.

Nel fiume di parole che si sono spese su questo film, uno dei commenti più centrati è apparso su una autorevole rivista professionale di cinema, Box office, a firma del suo giovane direttore, Antonio Autieri, che plaudeva al coraggio di Mel Gibson. Gli episodi più belli e importanti della storia del cinema hanno come protagonisti alcuni coraggiosi “visionari”, che sono stati premiati contro ogni aspettativa. Se qualcuno oggi magari sorride maliziosamente di fronte alla montagna di dollari che stanno entrando nelle casse della Icon di Mel Gibson, dimentica forse che quando si sapeva che avrebbe fatto un film girato in due lingue morte, latino e aramaico, e così lontano dai gusti superficiali dei teen agers che dominano il marketing cinematografico americano, c’era chi gli dava del matto. Ora probabilmente i responsabili delle grandi case di distribuzione, le famose major che hanno rifiutato di distribuire il film, si staranno mangiando le mani, mentre gongola il patron della piccola Newmarket, che ha deciso di portare il film nelle sale con un contratto fra l’altro molto favorevole alla Icon. Gibson aveva speso circa 25 milioni di dollari per la produzione e circa 30 per il lancio del film e ha rischiato di perdere tutti questi soldi di tasca sua, ma ancora di più: di vedersi ostracizzato –lui e i suoi partner Steven McEveety e Bruce Davey- per il doppio motivo di aver fatto un film assai scomodo e di essere un perdente. Onore al merito: ha fatto un film memorabile, e speriamo che ora ne possa fare tanti altri.



Armando Fumagalli

(per gentile concessione di Studi Cattolici)

AI CATTOLICI IL FILM SANGUINARIO SULLA PASSIONE DI GESU' E PIACIUTO MOLTO

Il film di Gibson

Una Passione di violenza e di amore

Di Vittorio Messori


Nella saletta insonorizzata la luce si riaccende dopo due ore e sei minuti...


Non siamo che una dozzina (io il solo giornalista), consapevoli di un privilegio: per invito di Mel Gibson e del produttore Steve McEveety della Icon Films il Corriere è il primo giornale in Europa a vedere sullo schermo la cassetta appena giunta da Los Angeles con la copia finalmente definitiva. Quella stessa che mercoledì prossimo sarà in duemila sale americane, in cinquecento inglesi, in altrettante australiane, quella la cui attesa ha mandato in corto circuito tutti i siti Internet e che nella prima settimana recupererà (i book-maker lo danno per certo) i 30 milioni di dollari della produzione. Il Papa stesso non ha visto che una versione provvisoria, mancante tra l’altro di parte delle musiche. Ma sì, stasera siamo i primi, gli italiani dovranno attendere sino al 7 aprile, i francesi e gli spagnoli addirittura sino a giugno. Quando finiscono di scorrere i titoli di coda, dove i nomi americani si alternano a quelli italiani, dove i ringraziamenti al Comune di Matera si affiancano a quelli per teologi e specialisti di lingue antiche, dove Rosalinda, la figlia di Celentano (il diavolo) sta accanto a un’ebrea romena (la Madonna), quando il tecnico abbassa la leva che ridà la luce, nella saletta continua il silenzio. Due donne piangono, quietamente, senza singhiozzi; il monsignore in clergyman che ho accanto è pallidissimo, gli occhi chiusi; il giovane segretario tormenta nervoso un rosario; un timido, solitario inizio di applauso si spegne subito, nell’imbarazzo.
Per molti, lunghissimi minuti nessuno si alza, nessuno si muove, nessuno parla. Dunque, quanto ci annunciavano era vero: The Passion of the Christ ha colpito, l’effetto che Gibson voleva si è realizzato in noi, prime cavie. Per quanto vale, io stesso sono sconcertato e muto: per anni ho passato al vaglio, una per una, le parole del greco con cui gli evangelisti narrano quegli eventi, nessuna minuzia storica di quelle 12 ore a Gerusalemme mi è sconosciuta, ne ho tratto un libro di quattrocento pagine che Gibson stesso non ha ignorato. So tutto. O, meglio, scopro adesso che credevo di sapere: tutto cambia se quelle parole si traducono in immagini di una tale potenza da trasformarle in carne e in sangue, in segni graffianti di amore e di odio.


LA SCOMMESSA - Mel lo ha detto con l’orgoglio unito all’umiltà, con il pragmatismo impastato al misticismo che forma in lui un miscuglio singolare: «Se quest’opera dovesse fallire, per cinquant’anni non ci sarà futuro per il film religioso. Qui dentro abbiamo buttato il meglio: soldi quanti ne occorrevano, prestigio, tempo, rigore, carisma di grandi attori, scienza degli eruditi, ispirazioni dei mistici, esperienza, tecnica d’avanguardia. Ci abbiamo buttato, soprattutto, la nostra certezza che valeva la pena, che ciò che successe in quelle ore riguarda ogni uomo. Con questo Ebreo avremo a che fare per sempre, tutti, dopo la morte. Se non la spuntiamo noi, chi potrà farcela? Ma la spunteremo, ne sono certo: il nostro lavoro è stato accompagnato da troppi segni che me lo confermano». In effetti sul set è avvenuto assai più di quanto non si sappia, molto resterà nel segreto delle coscienze: conversioni, liberazioni dalle droghe, riconciliazioni tra nemici, abbandono di legami adulterini, apparizioni di personaggi misteriosi, esplosioni di energie straordinarie, figuranti lucani che si inginocchiavano al passaggio dello straordinario Caviezel-Gesù, persino due folgori, una delle quali ha colpito la croce, e che non hanno ferito alcuno. E, poi, coincidenze lette come segni: la Madonna con il volto dell’attrice ebrea a nome Morgenstern che, lo si è notato solo dopo, è, in tedesco, la Stella Mattutina delle litanie del rosario.
Gibson si è ricordato del monito del beato Angelico: «Per dipingere il Cristo, bisogna vivere con il Cristo». Il clima, tra i Sassi di Matera e gli studi di Cinecittà, sembra essere stato quello delle sacre rappresentazioni medioevali, dei cortei dei flagellanti davanti alle reliquie dei martiri. Un Carro di Tespi del Trecento, per il quale, ogni sera, un prete in talare nera, quella con la lunga fila di bottoni, celebrava una messa al campo, in latino, secondo il rituale di san Pio V. Proprio qui, in effetti, è la ragione vera della decisione di far parlare gli ebrei nella loro lingua popolare, l’aramaico, e i romani in un latino basso, da militari, che ferisce le orecchie di noi, vecchi liceali, abituati alle raffinatezze ciceroniane. Gibson, cattolico amante della Tradizione, è coriaceo assertore della dottrina ribadita al Concilio di Trento: la Messa è anche pasto fraterno ma è innanzitutto sacrificio di Gesù, rinnovazione incruenta della Passione. Questo è ciò che importa, non è il «capire le parole», come vogliono i nuovi liturgisti di cui Mel sbeffeggia la superficialità che gli appare blasfema. Il valore redentivo degli atti e dei gesti che hanno il vertice sul Calvario non ha bisogno di espressioni che chiunque possa capire. Questo film, per il suo autore, è una Messa: che, dunque, sia in una lingua oscura, com’è stata per tanti secoli. Se la mente non comprenderà, tanto meglio, ciò che conta è che il cuore capisca che tutto quel che è avvenuto ci redime dal peccato e ci apre le porte della salvezza. Proprio come ricorda la profezia di Isaia sul «Servo di Jahvé» che, a tutto schermo, è messa come prologo all’intera pellicola. Il prodigio, comunque, mi è sembrato verificarsi: dopo un po’, si abbandona la lettura dei sottotitoli per entrare, senza distrazioni, nelle scene - terribili e meravigliose - che bastano a se stesse.


LA QUALITÀ - Sul piano tecnico, l’opera appare di una qualità altissima, tanto che i precedenti film su Gesù potranno sembrare ridotti a parenti poveri e arcaici: in Gibson, luci sapienti, fotografia magistrale, costumi straordinari, scenografie scabre e, quando necessarie, sontuose, trucco di incredibile efficacia, recitazione di grandi professionisti, sorvegliati da un regista che è anche un loro illustre collega. Soprattutto, effetti speciali talmente mirabolanti che, come ci diceva Enzo Sisti, il produttore esecutivo, resteranno segreti, a conferma dell’enigma dell’opera, dove la tecnica vuole essere a servizio della fede. Una fede nella versione più cattolica - non a caso il compiacimento del Papa e di tanti cardinali, Ratzinger non escluso - di cui The Passion è un manifesto che gronda simboli che solo un occhio esercitato discerne in pieno. Occorrerebbe un libro (due, in effetti, sono in preparazione) per aiutare lo spettatore a capire.
In sintesi estrema, la «cattolicità» radicale del film sta innanzitutto nel rifiuto di ogni demitizzazione, nel prendere i vangeli come cronache precise: le cose, ci viene detto, sono andate così, proprio come la Scrittura le descrive. Il cattolicesimo sta, poi, nel riconoscimento della divinità di Gesù che convive con la sua piena umanità. Una divinità che erompe, drammaticamente, nella sovrumana capacità di quel corpo di subire una quantità di dolore come mai alcuno né prima né dopo, in espiazione di tutto il peccato del mondo. Ma la «cattolicità» radicale sta anche nell’aspetto «eucaristico», riaffermato nella sua materialità: il sangue della Passione è intrecciato di continuo al vino della Messa, la carne martoriata del corpus Christi al pane consacrato. E sta, pure, nel tono fortemente mariano: la Madre e il Diavolo (che è femmina o, forse, androgino) sono onnipresenti, l’una con il suo dolore silenzioso, l’altro - o l’altra - con il suo compiacimento maligno. Da Anna Caterina Emmerich, la veggente stigmatizzata, Gibson ha preso intuizioni straordinarie: Claudia Procula, la moglie di Pilato, che offre, piangendo, a Maria i panni per raccogliere il sangue del Figlio è tra le scene di maggior delicatezza in un film che, più che violento, è brutale. Come brutale fu, appunto, la Passione. Il Pietro disperato dopo il rinnegamento, si getta ai piedi della Vergine per ottenere perdono. Credo, comunque, che l’importanza, anche teologica, attribuita alla Madonna nonchè l’eucarestia, non spiritualizzata, non ridotta a «memoriale» ma vista nel modo più materiale, dunque cattolico (la transustanziazione ), creeranno qualche disagio nelle chiese protestanti americane che, senza avere visto il film, già si sono organizzate per favorirne la diffusione.
Se al martirio sono dedicate due ore, due minuti bastano per ricordare che non fu quella l’ultima parola. Dal venerdì santo alla domenica di Pasqua, alla risurrezione, che Gibson ha risolto accogliendo una particolare lettura delle parole di Giovanni: uno «svuotamento» del lenzuolo funerario, lasciando un segno sufficiente per «vedere e credere» che il suppliziato ha trionfato della morte.
Antisemitismo o, almeno, antigiudaismo? Non scherziamo con parole troppo serie. A visione effettuata, penso abbiano ragione i non pochi, e autorevoli, ebrei americani che ammoniscono i loro correligionari di non condannare prima di vedere. Chiarissimo è, nel film, che ciò che grava sul Cristo e lo riduce in quello stato non è la colpa di questo o di quello, bensì tutto il peccato di tutti gli uomini, nessuno escluso. All’ostinazione nel chiedere la crocifissione da parte di Caifa (quel sadduceo collaborazionista che non rappresentava affatto il popolo ebreo, da cui era anzi detestato, il Talmud su di lui e sul suocero Anna ha parole terribili), fa più che abbondante contrappeso il sadismo inaudito dei carnefici romani; alle viltà politiche di Pilato che lo portano a violentare la sua coscienza, si oppone il coraggio del sinedrita - episodio aggiunto dal regista - che affronta il Sommo Sacerdote gridandogli che quel processo è illegale. E non è forse ebreo il Giovanni che sorregge la Madre, non è ebrea la pietosa Veronica, non è ebreo l’impetuoso Simone di Cirene, non sono ebree le donne di Gerusalemme che gridano la loro disperazione, non è ebreo Pietro che, perdonato, morirà per il Maestro? All’inizio del film, prima che il dramma si scateni, la Maddalena chiede, angosciata, alla Vergine: «Perché questa notte è così diversa da ogni altra?». «Perché - risponde Maria - tutti gli uomini erano schiavi e ora non lo saranno più». Tutti, ma proprio tutti: «giudei o gentili» che siano. Quest’opera, dice Mel Gibson amareggiato da aggressioni preventive, vuol riproporre il messaggio di un Dio che è Amore. E che Amore sarebbe se escludesse qualcuno?




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Matera - Basilicata - Italy - EUAneddoti e retroscenaGuida al film

Abbiamo creato queste pagine nel nostro sito www.sassiweb.it dedicato a Matera
ed ai Sassi, solo perche' il film è stato girato nella nostra città e ne abbiamo
raccolto direttamente notizie ed immagini. Tutte le foto con il nostro logo sono
state scattate da alcune comparse durante le pause del film ed è vietato
prelevarle senza il nostro consenso. Tutte le altre sono state tratte dal web e
sono dei rispettvi autori.Leggendo alcuni articoli apparsi sulla stampa, sembra
quasi che il set a Matera sia stato un Campo dei Miracoli: gente che
riacquistava la vista, cortei di flagellanti, gente che si inginocchiava
guardando gesù, fulmini, saette, mariti che decidevano di non tradire più la
loro compagna, eventi prodigiosi...

Sinceramente, se è vero che nel set si lavorava con molta serietà e
professionalità, se è pur vero che molti hanno vissuto questa esperienza con
grande trasporto spirituale, forse bisognerebbe riportare un pò le cose alla
loro realtà. Nessuno qui a Matera è in grado di testimoniare un evento
miracoloso, dai fulmini che miracolosamente lasciano illesi, ai muti che hanno
ripreso a parlare. Questo non vuol dire che quelle cose non siano successe, vuol
dire che nessuno qui a Matera le ha viste...

Se avrete la pazienza di leggere anche la prossima pagina, su Matera e la
stampa, alcune cose a proposito vi saranno più chiare. Questa premessa era
doverosa per dirvi che in questa pagina non si fa menzione di alcun miracolo.

Mel Gibson e tutta la troupe del film sono stati qui a Matera da settembre a
dicembre 2002, e nonostante quello che possiate immaginare, la città è stata
molto discreta: se pensavate a centinaia di persone accalcate per strappare un
autografo a Gibson o alla Bellucci, siete fuori strada. Anche perchè dopo 90
giorni non era più così clamoroso incontrare Mel Gibson per strada.

La selezione delle comparse ha riguardato circa 5.000 persone provenienti da
tutt'Italia, e ne sono state scelte 1.000. La paga era di 63 euro al giorno, ed
era incluso il pranzo a sacco. Ci si recava sul set alle cinque del mattino, e
si terminava poco prima del tramonto. Durante le riprese sul "Golgota", poichè è
una zona molto esposta, il freddo era davvero notevole e molto difficile da
sopportare, specie se si pensa alle controfigure dei ladroni o di Gesù,
praticamente nudi sulla Croce. Per simulare il sudore veniva spalmata della
glicerina sul volto.

Durante le scene della Crocifissione, girate nel Parco delle chiese rupestri, il
"camerino"di Gibson era appunto dentro una di queste chiese scavate nella
roccia. La chiesa risale al MedioEvo e presenta alcuni affreschi del 1200, ma
naturalmente adesso è sconsacrata. Nei dintorni di Matera ce ne sono oltre 150,
grandioso esempio della civiltà rupestre.

Gibson è sempre stato con tutti molto umile e disponibile, e mai si aveva
l'impressione di parlare con una star del suo calibro. Inizialmente ha destato
molto stupore la sua profonda conoscenza dei testi biblici ed evangelici, che
era in grado di citare a memoria in latino.

Storica a questo proposito è stata una famosa discussione che Gibson ha avuto
con Padre Gavazzeni della parrocchia di Sant'Agnese. Oltre tre ore di accesa
discussione, avvenuta girando per la stanza del sacerdote con l'interprete che
non riusciva a star dietro. Quando ad un certo punto Don Basilio disse che
avrebbe dato la vita per Cristo, Gibson risose:"Me too." ("anch'io").

Gibson chiese la possibilità di una messa in latino. A dire il vero sul set la
messa in latino veniva quotidianamente celebrata, ma Gibson insisteva affinchè
fosse celebrata, almeno una volta, da un prete di Matera. Don Basilio si
rifiutò, ma Don Angelo, della parrocchia di San Rocco, una volta ottenuto il
permesso dal Vescovo, officiò una Messa molto particolare nella Chiesa della
Palomba: il suo chierichetto era Gibson in persona.

Presente alla Messa era anche la proprietaria dell'Albergo Italia, dove Gibson
ha soggiornato per i tre mesi della sua permanenza, e che doveva assicurare
discrezione e silenzio per l'illustre ospite, che sul libro degli ospiti ha
lasciato un affettuoso messaggio concluso con "Tornerò, non vi dimenticherò
mai."

Gibson si alzava molto presto la mattina (notte, visto che erano le quattro) e
si recava in un fitness center della città (apriva appositamente per lui). Nei
ristoranti di solito prende verdure, carne o pesce, ed apprezza motlo il pane di
Matera condito da semplice olio d'oliva.

In ben due scene del film Gibson compare: sono sue le mani che infilzano e
martellano il chiodo sui palmi di Gesù (era stato uno degli argomenti della
discussione con Don Basilio), e sua è la mano che solleva la Maddalena da terra,
come mostrano le nostre foto qui a lato.Top L'interno della chiesa rupestre
Madonna delle Tre porte, usata come "camerino"da Gibson durante le riprese della
crocifissione. Qui erano tenute anche le scatole contenenti il finto sangue che
veniva versato su Caviezel.La camera d'albergo che ha ospitato Gibson
Gibson scherza con la Bellucci dopo una scena, dove è la sua mano a sollevare
la Maddalena.
Qui sotto, è lui a piantare il chiodo sul palmo di Cristo.
Don Angelo era anche il prete che accompagnava sempre Jim Cavieziel sul set. A
proposito, l'attore ha gli occhi azzurri, ma il Gesù del film li ha castani. E'
stato infatti effettuato un trattamneto CGI sulle immagini, come mostra un
confronto più in basso. Jim recitava il rosario durante le pause delle riprese,
e prima di girare si confessava e prendeva la Comunione. Naturalmente gli attori
principali avevano un interprete personale. Era davvero impressionante
imbattersi in Caviezel sul set, visto che sembrava davvero Gesù flagellato. Per
poter essere così si svegliava verso l'una di notte, e si sottoponeva ad
estenuanti otto ore di trucco.

Date le basse temperature invernali, ha sofferto di ipotermia, nonostante l'uso
di un robot per le scene dove non era necessaria la sua presenza (riprese da
lontano) o dove non era consigliabile (trafittura del costato con la lancia).
Circa questo robot, di cui noi siamo stati i primi a diffondere in rete la
notizia nel lontano novembre 2002 (qualcuno ha gridato di aver fatto uno scoop
un anno e mezzo più tardi), è davvero qualcosa di impressionante. Aveva
esattamente le sembianze di Caviezel, respirava, chinava il capo e muoveva le
mani, radiocomandato dal regista, e trasudava proprio come un uomo. Vi
garantisco che sorgeva il dubbio molte volte: è Jim o il robot?

Nonostante il robot, Cavieziel si è fatto male comunque alcune volte. Durante la
flagellazione, nonostante ci fosse un asta metallica a pochi centimetri dalla
sua schiena, per un errore di mira del soldato una frustata l'ha ricevuta
davvero. Alcuni hanno parlato di una corona di spine che avrebbe creato
malesseri quanto quella vera. Hanno usato varie "corone di spine", ed una di
queste è ancora a Matera. Non vorrei deludervi, ma è di gomma...
Durante la Via Crucis poi qualcuno gli è andato addosso e si è slogato una
spalla. Gibson infatti aveva espressamente richiesto alla gente di insultare,
offendere e colpire Gesù durante il suo cammino, i soldati dovevano trattare
male sia Gesù che il popolo.

In una di queste scene, un soldato, come suggerito da Gibson sputò addosso ai
popolani, ma questi subito protestarono facendo interrompere la scena, non si
aspettavano di dover ricevere anche sputi. Mentre ai soldati era detto di
gridare frasi del tipo "Vade retro" rivolte al popolo, questi ultimi dovevano
urlare in aramaico. Le comparse più anziane erano in difficoltà, così Gibson
suggerì che avrebbero potuto gridare qualcosa in dialetto materano. Scherzando
potremmo dire che il materano è la terza lingua del film! (naturalmente nel
vociare della folla non si possono distinguere le grida).

Oltre alle location, le comparse, gli alberghi e quant'altro, Matera è stata
impegnata anche sul fronte dell'artigianato. E' stato un fabbro di Matera a
creare i chiodi della crocifissione (ne sono stati usati oltre cento), o che
hanno creato gli arredi che si vedono nelle strade di "Gerusalemme", e che hanno
collaborato alla messa in opera di alcuni apparati scenografici come la Porta di
Gerusalemme, che erano fatti così bene che non si distingueva il finto dal vero.

Ci sarebbero molte altre cose da dire, e altre ne verranno aggiunte qui
prossimamente, ma penso di aver dato l'idea di quello che era il set qui a
Matera, dove nessuno si è preso la briga di ritrovare nella Bibbia (a dir loro)
centinaia di frasi dove è presente il nome di Mel Gibson. Se volete potete darci
un'occhiata qui: http://www.biblecodedigest.com/page.php/226

IL CAMMINO CRISTIANO-LA PASSIONE DI CRISTO

" La Passione di Cristo " di Mel Gibson
commenti e riflessioni sulla "Passione", di Jim Elliff

http://camcris.altervista.org/gibson.html

Il film si apre con una citazione che proviene dalla Bibbia. È il testo del libro di Isaia, verso 53:5, che si riferisce a Cristo:

"Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione."
Il testo biblico continua coi seguenti versi:

"Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la sua propria via; e il Signore ha fatto cadere su Lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come l'agnello condotto allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, non aperse la bocca... Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato... Egli vedrà il frutto del tormento dell'anima sua, e ne sarà saziato... renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità".
Queste parole, scritte da un profeta di Dio, Isaia, 8 secoli prima della venuta di Gesù Cristo nel mondo, predicevano ciò che Gesù sarebbe venuto a fare per noi, dando la propria vita sulla croce per ciascuno di noi, per salvarci. Il Vangelo dà una descrizione chiara e completa di quegli eventi, e delle loro implicazioni per ciascun essere umano.

Il regista Mel Gibson, col suo film ha raccontato, secondo il suo punto di vista, i momenti della passione di Cristo. Purtroppo, in diversi punti il film è piuttosto lontano dalla narrazione dei Vangeli, alla quale aggiunge e toglie in modo arbitrario numerosi elementi (provenienti dalle idee della mistica cattolica Anna-Katharina Emmerick).

Al di là del film, in questa pagina vogliamo considerare semplicemente il significato dell'opera di Gesù per ciascuno di noi.



RIFLESSIONI SULLA "PASSIONE"
(Si veda anche questa pagina per uno sguardo più da vicino alla Passione di Cristo e al suo reale significato).

Mentre in diverse nazioni continuano le vive controversie suscitate dal film La Passione di Cristo di Mel Gibson, alcune persone si interrogano chiedendosi, "Cristo è morto per me?"
Quando valutiamo l'importanza di questa domanda così personale, dobbiamo mettere da parte tutti i meriti e i demeriti del film di Gibson. La morte di Cristo è lì davanti a noi, che qualcuno ne abbia fatto un film oppure no. E ognuno deve sapere come essa si applica a ciascuno di noi a livello personale.

Gesù è morto per te? Era l'atto necessario per pagare per la giusta condanna dei peccati degli uomini e specificamente per i tuoi? Gesù Cristo era consapevole di te quando Egli ha compiuto il Suo sacrificio ed è risorto?

Il discepolo Paolo, del primo secolo cristiano, pone questa importante domanda nella sua lettera ai Romani. Le sue parole possono aiutare te e quelli che ami.

La sua risposta:


Cristo morì per quelli che non hanno forza

"Mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi." (Romani 5:6)

L'idea che il Cristianesimo sia per la gente che possiede una innata forza morale viene negata. Paolo afferma categoricamente che Cristo morì per quelli che non hanno l'abilità di andare a Dio con le proprie forze, cioè, per le persone che non riescono a essere e a fare tutto ciò che Dio richiede. E' interessante notare come il fatto di sapere di essere spiritualmente "non in grado", non è un'impedimento ad avere la nuova vita in Cristo - anzi, è il tuo lasciapassare. Cristo è morto proprio per le persone che come te riconoscono la loro condizione, che è quella di tutti gli altri uomini, senza eccezioni.


Cristo morì per quelli che peccano

"Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire. Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi." (Romani 5:7-8)

Sebbene il peccato sia ciò che fa meritare a ciascuna persona l'inferno, è solo per quelli che riconoscono di essere peccatori che la morte di Cristo ha significato ed effetto. Il peccato non è solo un male per l'anima - esso è la causa della separazione eterna da Dio. Quanto spesso pecchi? Consideralo moltiplicato per migliaia di volte prima di morire. Ti chiedi perché? Perché come ogni essere umano, sei corrotto nella tua stessa natura. E' per tali persone che Cristo è venuto a morire.


Cristo morì per quelli che sono Suoi nemici

"Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo. . ." (Romani 5:10)

Chi uccise Gesù? Gli Ebrei? I Romani? Dio? Si, ognuno ha avuto la sua parte per qualche motivo. Eppure, al di là di tutto ciò che è stato detto dalla gente, fu la nostra ribellione che causò la morte sulla croce. Il nostro egoismo è palese. Abbiamo vissuto indipendenti, non volendo il controllo di Dio sulle nostre vite. La Bibbia la chiama inimicizia. Ma Cristo è morto per persone del genere.


Ti riconosci come uno di quelli per cui Cristo è morto?

A Dallas, in Texas, esiste un'istituzione che ha servito la comunità per anni. Oggi si chiama "La casa dei bambini di Buckner". In passato si chiamava semplicente Orfanotrofio Buckner. "Papà Buckner" era il fondatore di questa grande opera.

Una bambina sopravvissuta a un incendio nel quale era morta la sua famiglia, arrivò terrorizzata in questo orfanotrofio. Metà del suo viso era stato rovinato dalle fiamme ed era coperto di cicatrici. Quando arrivò, disse a Buckner: "Dovrai essere la mia mamma e il mio papà".

Quando Buckner un giorno entrò nell'orfanotrofio, trovò quella bambina in un angolo, che piangeva. Ebbe il buon senso di far allontanare gli altri bambini per parlare con lei da solo. Le chiese: "Che problema c'è, piccola?"

"Oh papà Buckner", gridò lei, "so che sono brutta e nessuno mi ama. Ma mi daresti un bacio sul lato buono e mi diresti che mi vuoi bene?"

Papà Buckner racchiuse il viso della bimba tra le sue mani e, cominciando dalla parte con le cicatrici, la baciò e ribaciò, ripetendole con amore, "Io ti amo, io ti amo, io ti amo, io ti amo".

La croce è il modo di Dio per dire a quelli che sono nemici peccatori e senza speranza, che Egli ci ama.

"Non sono venuto per i sani", disse un giorno Cristo, "ma per i malati". Egli non stava dicendo che alcune persone non hanno bisogno di Lui, ma piuttosto Egli stava dicendo che ci sono alcuni che vedono se stessi come se non avessero bisogno di niente da Cristo. Per tali persone la croce di Cristo non può servire né avere alcun effetto.

E' emblematico che ci fosse un ladro crocifisso sulla croce accanto a Gesù. Due, in realtà - uno si ritenne pienamente autosufficiente fino alla fine, mentre l'altro riconobbe pienamente la sua deplorevole inimicizia verso Dio.

"Ricordati di me", implorò. Gesù Cristo lo fece. Egli morì per lui - e per tutti quelli che fanno come quel ladro.

Sei tu tra di loro?



(Se desideri conoscere la storia di Gesù, e ciò che Lui ha fatto sulla croce per amore tuo, per salvarti, e ancor più, se desideri conoscere Gesù personalmente nella tua vita, leggi il Vangelo