venerdì 11 gennaio 2008

IL VATICANO HA ACCETTATO IL FILM BLASFEMO: I GIARDINI DELL'EDEN

UN ARTICOLO DA FAMIGLIA CRISTIANA N.37 DEL 1998
Nell'articolo si legge che le autorità del Vaticano
hanno accettato il film blasfemo:I GIARDINI DELL'EDEN.
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IN PRIMO PIANO
IL GESÙ DEI VANGELI

Davvero Gesù e il Vangelo tornano a fare notizia, come è scritto sulla nostra copertina, questa settimana? Par proprio di sì, stando a "segni" sparsi e convergenti. C’è nel mondo d’oggi – e non solo tra i giovani, per natura più aperti e sensibili – un grande bisogno di verità, di autenticità, di valori che diano senso e prospettiva alla vita. Lo si scopre nelle parole delle canzoni di un artista come Jovanotti, amatissimo dagli adolescenti; lo si è percepito nel pianto discreto ma corale per la morte di Lucio Battisti; lo si vede ogni giorno nell’impegno di quei ragazzi, sempre più numerosi, che dedicano il loro tempo libero al volontariato.
Quest’anno Gesù è sbarcato persino a Venezia per la Mostra del cinema con il film di Alessandro D’Alatri, I giardini dell’Eden, che racconta – o meglio "immagina" con qualche libertà di troppo, ma senza stonature – la vita "nascosta" del Maestro, quegli anni cioè che vanno dall’infanzia all’inizio della predicazione pubblica sui quali i Vangeli stendono un velo di silenzio.

Alla proiezione ufficiale il pubblico in piedi lo ha applaudito per sei minuti. Segno che il Gesù umano, molto umano, interpretato da Kim Rossi Stuart, ha fatto centro. D’Alatri ha portato sullo schermo un Gesù, anzi Jeoshua, testimone sì della sua epoca e dei modi di vita del popolo ebraico, ma allo stesso tempo vicino alla sensibilità dei giovani d’oggi.

«Film di indubbio valore cinematografico», commenta monsignor Enrique Planas, direttore della Filmoteca Vaticana, membro della delegazione ecclesiastica a Venezia. «Invenzioni ragionevoli e credibili ne fanno una delle rappresentazioni cinematografiche più dignitose della figura del Cristo». Aggiunge don Dario Viganò, responsabile per il cinema della Conferenza episcopale italiana: «È una pellicola sincera e appassionata, che nasce dalla preoccupazione dell’autore, impegnato a dare una formazione spirituale alle sue bambine...Questo Gesù mi sembra molto vicino ai giovani. Un ragazzo come tutti, che s’interroga su cosa fare della sua vita, si chiede che cosa vuole da lui quell’altro Padre che sta nei cieli... A questo film è riuscito insomma un piccolo miracolo cinematografico: comunicare la coscienza umana di Gesù».

D’Alatri incassa gli elogi e spiega con grande semplicità l’idea che lo ha spinto a girare I giardini dell’Eden: «Mi sono accorto», dice, «di non saper nulla della mia religione, di non aver imparato niente a scuola che mi aiutasse a capire. Ho sentito così il bisogno d’interrompere questa ignoranza, ho percepito che c’è in giro molto bisogno di spiritualità. Se la gente è disorientata, senza appigli, e si rivolge all’esoterismo, ai maghi, alla New age, perché non riproporle quel grande Maestro che è stato e resta Gesù?».

Questo "risveglio" di fine secolo, dove non suonano soltanto campane a morto annunciatrici di catastrofi apocalittiche, ma anche quelle della speranza cristiana e della misericordia di Dio, ci conforta particolarmente nel momento in cui stiamo per produrre lo sforzo finale in quell’impresa gigantesca, iniziata cinque anni fa, che è la Bibbia per la famiglia.

Dal prossimo numero infatti inizieremo la pubblicazione dell’ultima serie di fascicoli con cui si concluderà l’opera. E sarà subito la volta dei Vangeli: come a dire, non più "surrogati" più o meno azzeccati e appetibili, ma il nutrimento genuino, il cuore pulsante della nostra fede.

In questo numero invece, da pagina 18, il curatore dell’opera, monsignor Gianfranco Ravasi, rispondendo alle domande di Ferruccio Parazzoli, spiega da par suo l’urgenza di leggere, o rileggere, i Vangeli per capire tutta la forza e l’attualità del messaggio. Noi siamo grati a Dio e ai lettori per essere riusciti a mantenere alla lettera la promessa fatta all’inizio: arrivare insieme, con la Bibbia sottobraccio, al traguardo del Duemila.

«La fede è meglio perderla che lasciarla ammuffire», scrive icasticamente Parazzoli in una nuova Vita di Gesù – segno dei tempi anch’essa – che abbiamo avuto il privilegio di leggere in anteprima e che sarà in libreria per Pasqua. Ebbene, a questo soprattutto serve la meditazione dei Vangeli: a tenere viva e operosa la fede.

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