lunedì 22 novembre 2010

IO SONO CON TE/ IL FILM SULLA MADONNA CHE "DIMENTICA" IL SACRO

IO SONO CON TE/ IL FILM SULLA MADONNA CHE "DIMENTICA" IL SACRO

12 Novembre 2010

In tempi di contrapposizione, spesso feroce, tra fede e laicità il cinema sembra andare controcorrente dimostrando un’attenzione positiva inedita per figure esplicitamente legate alla fede cristiana. Dopo il caso del francese Uomini di Dio, premiato al festival di Cannes, arriva una pellicola italiana a parlare della Madre del Salvatore e della Chiesa. Non si fatica a credere alla sincera ispirazione e alla buona fede di Guido Chiesa, cineasta e documentarista alle prese con la vicenda di una madre assolutamente speciale, Maria di Nazareth, di cui subisce il fascino senza tempo. Da non credente Chiesa ha dichiarato di accostarsi a questa figura storica con interesse e rispetto, cogliendo la portata straordinaria di una donna in cui per la prima volta una religione, il Cristianesimo, vede il principio della salvezza. Questo approccio positivo non impedisce di rimanere un po’ delusi di fronte ad una pellicola che, se pure offre momenti e intuizioni suggestivi, manca però del senso del sacro che ci aspetteremmo da un film dedicato a questo tema ed esaurisce l’eccezionalità di Gesù nelle pur straordinarie doti pedagogiche della sua genitrice. Maria sembra, infatti, una sorta di pedagogista montessoriana ante litteram che, fidando sul suo legame con la natura, che osserva spesso e con attenzione, si mette di traverso alla cultura ebraica del tempo, maschilista, legalista e violenta. Significativa, anche perché in aperta contraddizione con il dettato evangelico cui invece Chiesa dice di essersi sostanzialmente attenuto, è la strenua opposizione alla circoncisione (in pratica il viaggio a Betlemme e il parto nella grotta sono passi di un piano della stessa Maria per sottrarsi al controllo di famiglia e società nei primi giorni di vita del bambino), vista come atto di violenza primario sul bambino, destinato a segnarlo per sempre. Liberando Gesù da questa esperienza traumatica e lasciandolo libero di spiegare la sua natura (che non sembra tuttavia avere nulla di particolarmente divino, come riconoscono anche i magi, qui sorta di sapienti poco pratici alla ricerca di un Messia attraverso test da psicologia contemporanea), Maria pone le basi (e forse anche qualcosa di più) dell’uomo che sarà.
Se è apprezzabile la valorizzazione della libertà “creativa” di Maria nella storia della salvezza, capace di superare il legalismo fatto di mille divieti della religione ebraica dell’epoca in nome dell’amore per l’altro, sembra strano che in un contesto che pure si vuole storicamente ricostruito, manchi del tutto la sottolineatura dell’attesa messianica che illuminava anche l’altrimenti sterile formalismo di un certo ebraismo. È questa un’assenza, ci perdoni il pur informato regista, molto poco storicamente attendibile, ma assai significativa in una prospettiva in cui Gesù è necessario al massimo come diffusore maschile di una sapienza totalmente femminile e un po’ sciamanica, che vive il rapporto con Dio in uno spiritualismo naturalistico e personale che nulla ha della dimensione di popolo della religione ebraica. Se davvero tutto l’insegnamento di Gesù si può ricondurre a questi primi attimi, giorni e anni accanto a cotanta madre non si capisce perché poi il Cristo si sia dato la pena di parlare agli uomini dell’amore paterno di Dio né di sacrificarsi sulla croce per la Redenzione dell’umanità. Difficile arrivarci da qui anche a causa della debolezza della figura di Giuseppe, sempre un po’ passivo e in secondo piano, ora oppresso dai fratelli – rigidi padri padroni – ora superato “a sinistra” dalla sua sposa poco più che bambina, mai comunque parte di un processo educativo che di fatto lo esclude. Quella Maria che “medita nel suo cuore” il miracolo dispiegarsi della volontà di Dio nel suo ventre prima e nel mondo poi, così come ce la racconta San Luca (l’evangelista storiografo d’ispirazione tucididea, anche qui evocato nel finale, che ebbe proprio nella Madonna la sua prima testimone oculare) si trasforma in un’adolescente sempre sorridente (anche troppo) e testarda, il cui credo di “non violenza” ha qualcosa di davvero troppo moderno e riduttivo rispetto alla figura dei vangeli e della tradizione cristiana. E umano “troppo umano” appare questo Gesù bambino e ragazzino (non è un caso che dopo il salto temporale la telecamera vaghi tra i volti di bambini che tutti potrebbero essere il futuro Messia), capace di accostarsi ad un indemoniato respinto dalla società e di contestare in sinagoga il rabbino e pronto a restare sconvolto dal sangue dei sacrifici del Tempio. Solamente un po’ ridicoli invece i Magi, nella versione di Chiesa un gruppo di sapenti orientali alla corte di Erode a fare esprimenti di intelligenza a metà tra il test psicologico e le prove di riconoscimento del Dalai Lama nei dintorni di Nazareth. La loro discussione (in un greco antico che suona un po’ surreale) è l’ennesima didascalica articolazione della tesi suggestiva quanto poco ragionevole (nel senso di inadeguata a cogliere tutti i fattori in gioco) del film di Chiesa. Di cui non si può non apprezzare l’impeto sincero e il rispetto per il proprio oggetto, ma a cui non si può fare a meno di imputare per lo meno un certo difetto di esperienza che finisce per rendere elusivo un oggetto che lui pure percepisce così terreno. - Laura Cotta Ramosino - ilsussidiario -


http://blog.libero.it/Rober5/9500560.html

LA CIRCONCISIONE IL SEGNO DELL'ALLEANZA TRA DIO E IL SUO POPOLO ELETTO

LA CIRCONCISIONE IL SEGNO DELL'ALLEANZA TRA DIO E IL SUO POPOLO ELETTO

Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi biblisti

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LA CIRCONCISIONE NEL VECCHIO TESTAMENTO

LA CIRCONCISIONE E' OBBLIGATORIA PER GLI EBREI!
La circoncisione nella carne è il segno dell'alleanza tra Dio e il suo popolo.
L'ebreo che non si circoncide va punito con la morte.
GENESI 17: 9-14
17-9Disse Dio ad Abramo: "Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. 10Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. 11Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi. 12Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe. 13Deve essere circonciso chi è nato in casa e chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne. 14Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza".

Mosè non aveva circonciso il figlio e stava per morire, ma sua moglie intervenne e lo salvò.

ESODO4: 24-26
4-24Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. 25Allora Zippora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con quello gli toccò i piedi e disse: "Tu sei per me uno sposo di sangue". 26Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circoncisione.

Chi non è circonciso non può mangiare la pasqua.

ESODO 12:43- 48

12-43Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: "Questo è il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.

44Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare.

45L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.

46In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso.

47Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 48Se un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo maschio:

allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.

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LA CIRCONCISIONE NEL NUOVO TESTAMENTO

Vediamo che nel Nuovo Testamento la circoncisione non viene abolita, ma solo non viene imposta ai gentili che si fanno cristiani.

GESU' FU CIRCONCISO

LUCA 2: 1

2-21Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

Luca ci parla anche della circoncisione di Giovanni il Battista; Luca 1: 57-60

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GESU' NON ABOLI' LA CIRCONCISIONE

GIOVANNI 7:21-24

Rispose Gesù: "Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti.

Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato.

Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè,

voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?

Dai Vangeli sappiamo che Gesù è venuto non ad abolire la religione ebraica, ma a completarla;
Matteo 5: 17-20
Gesù era ebreo e perfino all'inizio della sua missione si rivolge esclusivamente al popolo eletto;
Matteo 10: 5-6; Matteo 15:24
Solo dopo la sua risurrezione Gesù invia i suoi discepoli in tutto il mondo;
Matteo 28:18-20
Gesù insegnava agli ebrei nelle sinagoghe e nel Tempio, era ebreo e si rivolgeva al suo popolo;
Matteo 4: 23; Matteo 21: 23.

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LA CIRCONCISIONE NON E' PIU' NECESSARIA PER I GENTILI CHE SI CONVERTISCONO

ATTI 15: 1-21

15-1Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: "Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi".

2Poiché Paolo e Bàrnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. 3Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samarìa raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. 4Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro.

5Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè.

6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:

"Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 11Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro".

12Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.

13Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: 14"Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. 15Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:

16Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di
Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,
17perché anche gli altri uomini cerchino il Signore
e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,
18dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute
dall'eternità.

19Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, 20ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. 21Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe".

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Dopo questo concilio, i gentili che diventavano cristiani non erano più obbligati a circoncidrsi, ma gli ebrei anche se diventavano cristiani

erano tenuti a circoncidersi.

ATTI 16: 1-3

16-1Paolo si recò a Derbe e a Listra. C'era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco; 2egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. 3Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere per riguardo ai Giudei che si trovavano in quelle regioni; tutti infatti sapevano che suo padre era greco.

Vediamo che il discepolo Timoteo, essendo di madre giudea, era ebreo e non greco come suo padre per la Legge ebraica, quindi dovette circoncidersi.

Vediamo che gli Apostoli si dividono i compiti, ci sono quelli che vanno a predicare agli ebrei, e quelli che vanno dai pagani.

In principio gli ebrei-cristiani osservanti non si univano con i gentili-cristiani, tanto ancora era grande la diffidenza.

GALATI 2: 1-15

1Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: 2vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano. 3Ora neppure Tito,(Tito era pagano prima di diventare cristiano, non fu obbligato a circoncidersi), che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere. 4E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. 5Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.

6Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. 7Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - 8poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani - 9e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. 10Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.

11Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?

15Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, 16sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno".

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PAOLO APOSTOLO DELLE GENTI

Paolo andando a predicare ai gentili, insegnerà sempre di più l'inutilità della circoncisione per loro.

ROMANI 2: 25

2-25La circoncisione è utile, sì, se osservi la legge; ma se trasgredisci la legge, con la tua circoncisione sei come uno non circonciso. 26Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della legge, la sua non circoncisione non gli verrà forse contata come circoncisione? 27E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della legge e la circoncisione, sei un trasgressore della legge. 28Infatti, Giudeo non è chi appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da Dio.

ROMANI 4: 9-17

9Orbene, questa beatitudine riguarda chi è circonciso o anche chi non è circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come giustizia. 10Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o quando non lo era? Non certo dopo la circoncisione, ma prima. 11Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva già ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia 12e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione.

13Non infatti in virtù della legge fu data ad Abramo o alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede; 14poiché se diventassero eredi coloro che provengono dalla legge, sarebbe resa vana la fede e nulla la promessa. 15La legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non c'è legge, non c'è nemmeno trasgressione. 16Eredi quindi si diventa per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi. 17Infatti sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli; è nostro padre davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono.

I CORINZI 7: 18-19
7-18Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda! È stato chiamato quando non era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere!
19La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio.

FILIPPESI 3: 1-6
3-1Per il resto, fratelli mei, state lieti nel Signore. A me non pesa e a voi è utile che vi scriva le stesse cose: 2guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno circoncidere! 3Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere fiducia nella carne, 4sebbene io possa vantarmi anche nella carne. Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: 5circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; 6quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge.

COLOSSESI 2: 9-14

2-9È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, 10e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà. 11In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. 12Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. 13Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, 14annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.

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Quindi mentre per gli ebrei che accettano Gesù come Figlio di Dio e Salvatore, la circoncisione non è abolita, ai gentili che si convertono al cristianesimo non viene più imposta.

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Citazioni Bibbia di Gersalemme



http://www.liberliber.it/biblioteca/b/bibbia/la_sacra_bibbia/html/index.htm



https://sites.google.com/site/lesacrescritture/



https://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/la-circoncisione-il-segno-dell-alleanza-tra-dio-e-il-suo-popolo-eletto

IL VATICANO HA APPROVATO IL FILM BLASFEMO " IO SONO CON TE" DELL'ATEO GUIDO CHIESA

IL VATICANO HA APPROVATO IL FILM BLASFEMO " IO SONO CON TE" DELL'ATEO GUIDO CHIESA
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Articolo da radiovaticana:

L'intenso rapporto tra Maria e Gesù nel film "Io sono con te" in concorso al Festival del cinema di Roma

03/11/2010 14.20.29




Il regista italiano, Guido Chiesa, conosciuto per il suo impegno politico dimostrato in precedenti pellicole, ha presentato in concorso al Festival del Film di Roma un’inaspettata, intensa e essenziale ricostruzione cinematografica dei Vangeli dell’infanzia: Maria e Gesù sono al centro di “Io sono con te”, film nel quale l’amore e la fiducia tra una Madre e un Figlio custodiscono il mistero di Dio e del suo piano di salvezza per l’umanità. Il servizio di Luca Pellegrini:

Una madre e un figlio. Giocano, sorridono, si guardano, si abbracciano. Al minimo pericolo, sono vicini. Siamo nella Nazareth di duemila anni fa. Guido Chiesa, dopo una serie, pur breve, di film politicamente e socialmente impegnati, torna al cinema, per raccontare la storia di Maria e del figlio Gesù. Un lavoro intensamente pensato, voluto a tutti i costi. La sensazione è quella che sia frutto di una sua esigenza spirituale vera e incontenibile, nata all’indomani della sua paternità e di un ampio scambio di riflessioni con la moglie, Nicoletta Micheli, che con lui ha partecipato alla stesura della sceneggiatura, rimodellata più volte. Vi ha lavorato all’inizio con un’adesione – confessa – di tipo razionale e materialistico, un percorso intellettuale e soltanto emotivo. Poi è diventato un atto di fede e di adesione a quel Vangelo che andava scoprendo e raccontando al cinema. Siamo fuori dall’iconografia tradizionale, siamo dalle parti di Pasolini per l’essenzialità dell’immagine, del tratteggio dei personaggi, ma l’intensità della ricerca non si ferma alla storia o al fascino esteriore. Penetra l’anima. Maria non è un’umile donna messa in disparte nel nucleo familiare patriarcale. Ha un temperamento docile e forte insieme, si oppone alle violenze e alle imposizioni rituali, stringe col figlio un rapporto di fiducia che ha un sapore soprannaturale, dove invece tutto il trascendente è oscurato, nel film, che si ferma soltanto a quel rapporto e al suo misterioso amore.

E’ ancora Guido Chiesa che spiega perché il Vangelo dell’infanzia lo ha così incuriosito e affascinato – pur se qualche episodio è tratto dagli Apocrifi, forse per dare un sapore originale al racconto: “Ho cercato di rivolgermi a tutti, senza distinzione di cultura, di fede, privilegiando una prospettiva femminile e proponendo un modello positivo fondato sull’amore, una parola oggi così vituperata”. Non è mai convenzionale, il regista, che si avvale di volti ignoti colti nella quotidianità della vita in Tunisia – per rappresentare l’ambiente più attendibile in cui è avvenuta la nascita di Gesù – un terreno aspro e policromo dove è stato girato il film che si stende dai giorni dell’Annunciazione a quelli del ritrovamento di Gesù dodicenne tra i dottori del Tempio. Guido Chiesa lo ha ribadito più volte: non vuole scandalizzare, anche se non ci sono angeli e pastori, non c’è la cometa e non ci sono i Magi. La Madre e il Figlio sono al centro del suo interesse d’artista e di uomo: la prima si mette totalmente nelle mani di Dio, affronta il mistero e il dolore, il secondo si affida alla Madre fino a quando capisce che la sua libertà non può più essere limitata, la sua missione nel mondo è un’altra. “Racconto la storia di una donna che ha cambiato per sempre il volto dell’umanità” – precisa ancora il regista. “Io sono con te” è, per questo, un titolo ben scelto: Maria con il Figlio, Gesù con ciascuno di Noi.



http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=435987

LA CIRCONCISIONE DI GESU' E LA SUA PRESENTAZIONE AL TEMPIO

IL VANGELO DELL'INFANZIA
LA CIRCONCISIONE DI GESU' E LA SUA PRESENTAZIONE AL TEMPIO
(Luca 2, 21-40)
LA CIRCONCISIONE DI GESU' (2, 21)
Scrive Luca «E quando furono compiuti gli otto giorni in capo ai quali Egli doveva essere circonciso, gli fu imposto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo, prima che Egli fosse concepito nel seno»: questo accenno fato da Luca al rito della circoncisione di Gesù vuole informarci, oltreché del rito stesso a cui il bambino fu sottoposto come qualsiasi bambino ebreo, anche della imposizione del nome "Gesù", secondo quanto comunicato dall'angelo sia a Maria (Luca 1, 31) che a Giuseppe (Matteo 1, 21).
Alcune informazioni sul rito ebraico della circoncisione sono state date a proposito della circoncisione di Giovanni il Battezzatore (Luca 1, 59-63).
Qui aggiungeremo solo che la circoncisione non fu per la prima volta usata in Oriente dagli Ebrei per ordine di Dio (Genesi 17, 9-14), perché si tratta di una pratica molto più antica un uso presso i popoli orientali (semiti) sia per motivi presumibilmente igienici, sia come rito magico-propiziatorio per consacrare alla divinità la facoltà generativa, mediante cui si trasmette la vita.
Tra gli ebrei, però essa ebbe fin dall'inizio un significato religioso, cioè di appartenenza al popolo di Dio, legato a Dio dall'alleanza (Genesi 17, 2; Levitico 12, 3).

LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO (2, 22-24)
In questa pericope Luca narra che Maria e Giuseppe ottemperarono a due precetti della Legge mosaica: al precetto dell'offerta del primogenito a Signore, che secondo Numeri 18, 15 doveva essere riscattato al 31° giorno dalla nascita, mediante il pagamento di 5 sicli; e al precetto della purificazione di Maria, che il Levitico 12, 2-8 imponeva alla donna di fare, presentasi al tempio entro 40 giorni, se il neonato era maschio, oppure entro 80, se femmina.
«E quando furono compiuti i giorni della loro purificazione, secondo la legge di Mosè »; a chi si riferisce il pronome "loro"? Grammaticalmente sembra riferirsi ai genitori, che sono il soggetto del verbo seguente "portarono". Ma, poiché in nessun passo dell'Antico Testamento si fa mai menzione o allusione a una qualche impurità che avrebbe contratto il padre alla nascita di un figlio, sembra evidente che il pronome "loro" si riferisca a Maria e Gesù, protagonisti della cerimonia.
Il termine "purificazione" (greco: kaqari\smo\j = katharìsmòs = riscatto, o semplicemente: espiazione) è stato scelto a causa di Maria, ma in modo da convenire meglio a Gesù (infatti la Settanta per indicare la purificazione della partoriente usa il termine tecnico "kathàeseos").
La legge del Levitico (12, 6-8) prescriveva che la donna nel giorno della sua purificazione offrisse in olocausto un agnello di un anno e una colomba o tortora, ma, se era povera, era sufficiente che offrisse due colombi o tortore, come fece appunto Maria.
La cerimonia della purificazione si svolgeva così: giunta la donna al tempio presso la porta di Nicanore, il sacerdote di turno l'aspergeva con sangue e recitava su di essa alcune preghiere; quindi seguiva l'offerta stabilita per la purificazione e il pagamento dei cinque sicli per il riscatto del primogenito, che apparteneva a Dio (Esodo 13, 2.12.15; 22, 29; 34, 19; Numeri 3, 13; 8, 16-17; 18, 15). Perché Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo e Figlio di Dio, e Dio lui stesso, che non era perciò tenuto ad offrire al Padre né a se stesso alcun riscatto, e perché Maria, che, non avendo concepito col concorso d'uomo, non aveva contratto alcuna impurità legale alla nascita del Figlio, si sottoponeva alla luce comune a tutti i figli maschi primogeniti?
Probabilmente, perché il mistero della nascita miracolosa di Gesù e della sua divina natura non doveva essere rivelato. D'altra parte la Legge parlava chiaro di quest'obbligo per tutti i primogeniti (Numeri 8, 16) e Gesù si trovava in questa condizione. Per questo Maria e Gesù si sottomisero alla Legge (Numeri 18, 15-16).

Mentre Maria e Giuseppe erano nel tempio col bambino Gesù, avvennero due fatti singolari.
L'APPARIZIONE DI SIMEONE E ANNA NEL TEMPIO (Luca 2, 25-38).
Viveva in quel tempo a Gerusalemme « un uomo di nome Simeone» (o Simone, ebraico: esaudimento?), di cui si dice che «era giusto e timorato di Dio », cioè osservante della Legge e pio, avanzato d'età, il quale aveva una fede talmente forte, malgrado le umiliazioni del popolo sottomesso ai Romani, «aspettava la consolazione d'Israele»; questa è un'espressione astratta per indicare Colui che i profeti avevano annunziato come "Consolatore, cioè il Messia (cfr. Isaia 41, 1.3; 66, 13; Aggeo 2, 7-9).
«E lo Spirito Santo era sopra di lui»: si tratta dello Spirito di profezia, che era tornato, dopo 400 anni circa, a risvegliare l'attesa messianica tra gli Ebrei e prepararli alla venuta del Messia.
A Simeone «era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima d'aver veduto (coi suoi occhi) il Cristo (cioè l'Unto) del Signore: "vedere la morte" è un'espressione semitica per dire "morire".
Egli, quel giorno, « mosso dallo Spirito, venne nel tempio», cioè nel recinto del tempio (greco: iero/n = ieròn; mentre il tempio propriamente detto, riservato ai soli sacerdoti, era detto nao\j = naòs), e vi giunse proprio mentre « i genitori vi portavano il bambino Gesù», cioè appena vi erano appena entrati.
Egli, per illuminazione divina, comprese che quel bambino era l'Atteso di Israele, perciò « se lo prese anch'egli tra le braccia e benedisse Iddio», cioè lo ringraziò per averlo privilegiato non solo di vedere ma anche di toccare e tenere tra le braccia il bambino, cioè il Messia.
Esplose così nel cantico, chiamato "Nunc Dimittis", dalle prime parole in latino.
Informazioni sulla paternità di Simeone di questo cantico possono trovarsi in articoli precedenti a proposito del cantico di Zaccaria ("Benedictus") e di Maria ("Magnificat").
«Ora, o mio (manca nel testo greco) Signore tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola»: da notare il contrasto tra "Signore" (greco: despo\thj = despòtes, cioè padrone assoluto e proprietario) e "servo" (dou\loj = doùlos = schiavo servitore). Inoltre "tu lascia andare in pace": in greco c'è il verbo "apolùeis", usato spesso per indicare la liberazione di un prigioniero, il congedo di truppe, il cambio della sentinella, ma il cui significato è "disciogli": Simeone infatti sembra ritenere la morte come uno scioglimento di lacci, una liberazione dalle pene della vita, e se stesso, essendo Dio padrone dell'uomo, come uno schiavo ubbidiente disposto a fare la sua volontà.
"La parola", a cui Simeone allude, è senza dubbio quella con cui lo Spirito Santo gli aveva dichiarato che non sarebbe morto prima di aver veduto il Messia (Cristo) Signore. Questa promessa gli aveva riempito l'anima di una tale gioia e pace, che ora non desiderava vivere più a lungo, avendo visto realizzate le sue speranze.
«Poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza»: "salvezza" (in greco: swthri/an = soterìan), poiché nel Messia si realizzavano tutte le promesse messianiche e si accumulavano tutte le benedizioni della redenzione.
Ma questa salvezza è detta "tua", perché Dio ne ha formato il disegno e tutto ha fatto cooperare al suo adempimento (Romani 3, 22).
«Che hai preparato dinanzi a tutti i popoli»: quindi, non solo per gli ebrei, come avevano annunziato anche i profeti antichi (Isaia 2, 2-3; 11, 10 ecc.; Ezechiele 16, 61; Amos 9, 12; Michea 4, 1-2 ecc.).
«Per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele»: il salvatore fu "luce" per i gentili, che difettavano della rivelazione soprannaturale, data agli Ebrei, mediante la verità che ha annunziato (2 Corinzi 3, 14-18), e che ha mostrato loro la via della pace; fu "gloria" invece per gli Ebrei, perché il Messia è provenuto da loro.
«E il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che diceva di lui (cioè del loro bambino)»: tale meraviglia proveniva loro dall'armonia straordinaria di testimonianze sullo stesso soggetto proveniente da fatti verificatisi nei più diversi ambienti e dalle parole dette dalle persone più diverse (angelo, sogno di Giuseppe, messaggio ai pastori, e le affermazioni di Simeone).
«E Simeone li benedisse (cioè si rallegrò e congratulò con loro, chiamandoli "beati") e disse a Maria, madre di lui: Ecco, questi è posto a caduta e rialzamento di molti in Israele»: è chiara l'allusione a Isaia 8, 14-15.18; 28, 16.
Chi crederà in Cristo otterrà salvezza ("rialzamento"), chi non crederà cadrà e si perderà (Romani 9, 33; 1 Pietro 2, 6-8).
Questa della "pietra" è la prima delle immagini.
«E per segno a cui si contraddirà»: è questa la seconda immagine o paragone.
"il segno" o vessillo si innalza per annunziare un avvenimento o segnalare un pericolo, e attorno ad esso si riuniscono tutti. Cristo sarà un segno per l'umanità, come lo sarà per gli ebrei: tutti di fronte a Lui dovranno assumere la loro posizione, o pro o contro di lui.
Come "segno" che dividerà l'umanità in due campi, il Messia farà in modo che « i pensieri di molti cuori siano rivelati»: "i pensieri" (greco : dialogismo\i = dialoghismòi) sono da intendersi come pensieri non buoni, malvagi, intenti cattivi.
«E a te stessa una spada trapasserà l'anima»: è la terza immagine o paragone.
"La spada" (greco: r¥onfai¢a = romphaia) è la spada a doppio taglio, acuto e penetrante che in genere è identificata con la Parola di Dio (Apocalisse 19, 13; Ebrei 4, 12). Questo inciso, riguardante Maria, si trova in un contesto, che riguarda "i pensieri", e malvagi per giunta; sembra quindi che la "spada" servirà a mettere a nudo i pensieri di Maria.
Anche essa, infatti, durante la vita, andò soggetta a dubbi circa suo Figlio, se fosse o no il Messia (cfr. Luca 2, 50; Marco 3, 21.31-35; Matteo 10, 36; Giovanni 7, 5). Quindi queste parole non profetizzano la sofferenza di Maria assieme a Gesù.

In quel tempo viveva « anche Anna» (ebraico: grazia, misericordia), « profetessa» (come Maria, sorella di Mosè, Esodo 15, 20; come Debora, Giudici 4, 4; come Hulda 2 Re 22, 14; 2 Cronache 24, 22), quindi conosceva e predicava l'avvenire e difendeva la Legge di Dio nei suoi discorsi o colloqui, riprendendo il vizio e incoraggiando la virtù; « figliuola di Fanuel (ebraico: faccia di Dio), della tribù di Aser, la quale era molto attempata», cioè molto avanti con gli anni. « Dopo esser vissuta col marito sette anni della sua verginità, era rimasta vedova ed aveva raggiunto gli ottantaquattro anni»: espressione che rende incerto se voglia dire che aveva 84 anni, oppure se era vissuta 84 anni dopo la morte del marito col quale era stata sposata sette anni (in questo caso 84 di vedovanza, più sette di matrimonio, più quindici oppure 13 di verginità, darebbe un'età di 106/104 anni.
«Ella non si dipartiva mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e orazioni »: secondo alcuni Anna avrebbe abitato assieme ad altre donne in una delle abitazioni annesse ai cortili del tempio, perché addette ad alcuni servizi ("sodo 38, 8; 1 Samuele 1, 22; Numeri 4, 23; 8, 24); ma sembra meglio ritenere che Luca voglia dire che passava gran parte del giorno nel tempio, avendo consacrato tutta la sua vita al Signore e trascorrendola in preghiera giorno e notte e nei digiuni.
«Sopraggiunta in quella stessa ora» dove si trovavano Simeone, Maria e Giuseppe col bambino Gesù, «lodava anch'ella Dio », perché dava compimento alle profezie con l'invio dell'atteso Messia, «e parlava del bambino », cioè del Messia, «a tutti quelli che aspettavano la redenzione (cioè il redentore) di Gerusalemme » (altri leggono: a tutti quelli che in Gerusalemme aspettavano la redenzione).

(vers. 38-40) Maria e Giuseppe « come ebbero adempiute a tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazareth, loro città». Secondo il Vangelo di Matteo (2, 1 seg.) avvennero poi altri vari fatti (visita dei Magi, strage degli innocenti, fuga e ritorno dall'Egitto e dimora a Nazareth) che Luca non narra. Or i fatti narrati da Matteo debbono essere avvenuti subito dopo la presentazione al tempio, e così noi li tratteremo.
Luca poi conclude, dando un laconico accenno alla fanciullezza di Gesù a Nazareth, e dice: « E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra lui». Così è descritto lo sviluppo intellettuale (greco: sofi/a = sophìa) di Gesù, quello fisico (greco huÃcanen = eùcsanen) e quello morale (greco xa/riti = kàriti) dai primi mesi ai 12 anni.
Inoltre la frase "e la grazia di Dio era sopra di lui" afferma che egli si distingueva fra gli altri bambini per i doni e le grazie, che mostrava a tutti come fosse il favorito di Dio.

http://www.chiesadicristo-padova.it/gesu1.htm

LA CHIESA CATTOLICA HA STABILITO I DOGMI MARIANI

PER MARIA MADRE DI GESU' E MADRE NOSTRA GLORIOSA
LA CHIESA CATTOLICA HA STABILITO I DOGMI MARIANI


Maria Madre di Dio

La divina maternità di Maria,ad esempio, fondata sulla Sacra Scrittura e proclamata solennemente nel concilio di Efeso del 431, non solo è una dottrina, ma anche una preghiera.
La solennità annuale di Maria, Madre di Dio, che si celebra all’inizio dell’anno solare (1° gennaio), indica nelle preghiere iniziali (le due “collette” a scelta) il significato perenne per noi di questa sua straordinaria vocazione.
Nella prima colletta, si chiede al Padre di sperimentare l’intercessione di Maria, dal momento che per mezzo di Lei abbiamo ricevuto l’autore della vita: "O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa’ che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita".
Nella seconda colletta, si prega il Padre che, come Maria fu dimora del Verbo incarnato, così anche la nostra vita sia disponibile ad accogliere i doni celesti:"Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione, si renda disponibile ad accogliere il tuo dono".
In concreto, la pedagogia liturgica ci insegna che, anche noi, come Maria e accompagnati dalla sua materna ed efficace intercessione, possiamo essere dimora di Gesù, Parola divina e Pane di vita eterna. Il “sì” dell’annunciazione, mediante il quale Maria accolse la Parola di Dio nel suo seno diventando Madre di Gesù, diventa anche il “sì” del battezzato, il quale, accogliendo Gesù, diventa come Maria dimora di Gesù, ostensorio della sua grazia, tabernacolo della sua carità. È la realizzazione della parola stessa di Gesù, che dice: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,48-50; cf. Mc 3,35).
Gesù, come ha trasformato l’acqua in vino e il pane nel suo corpo benedetto, così per l’intercessione materna di Maria, madre sua e della Chiesa, trasforma le nostre esistenze terrene in esistenze “trinitarie”, in dimora di Dio Trinità. Accogliendo infatti Gesù nel nostro cuore, noi accogliamo Dio Trinità: “Chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Mt 10,40 e paralleli).
Il dogma della maternità divina di Maria ha quindi un carattere di fondazione della spiritualità cristiana. La spiritualità cristiana è vita di grazia in comunione con Gesù nella carità dello Spirito Santo in obbedienza al Padre, e Maria è stata la prima a vivere questa esperienza diventando per noi maestra di spiritualità. Conseguentemente, vivere integralmente la vita di grazia implica anche essere guidati e sostenuti dall’intercessione materna di Maria.


Maria sempre vergine

Nell’iconografia mariana il dogma della perpetua verginità di Maria – la “aeipárthenos”, la “semprevergine” (concilio di Costantinopoli II, 553 d.C.) – viene rappresentato simbolicamente da tre stelle che ornano il mantello della Beata Vergine. Le tre stelle indicano la virginitas ante partum, la virginitas in partu e la virginitas post partum. Georg Söll, un grande storico dei dogmi mariani, afferma al riguardo: “Il fatto che la Madre di Dio non cessò mai di essere vergine fu una realtà non soltanto per i fedeli del tempo di Basilio, ma anche per quelli dei secoli successivi. L’ex Maria Virgine del Simbolo della Chiesa universale venne inteso nel senso più ampio ed elevato a criterio di ortodossia”.
La maternità verginale assicura che Gesù è un dono esclusivo di Dio Trinità all’umanità in Maria. Un ignoto autore del secolo VII, al quale viene dato il nome di Eusebio Gallicano, instaura un originale paragone tra Maria e la Chiesa, entrambe vergini e madri: “Poco fa ti meravigliavi per l’uomo nato dalla verginità. Ammira ora una novità non inferiore: un uomo che rinasce. Se ti piace, facciamo un confronto tra queste due madri [...]. Per mezzo di Maria è nato colui che era fin dal principio; per mezzo della Chiesa è rinato colui che in principio era perito; quella generò in favore dei popoli, questa genera i popoli; quella, come sappiamo, ha partorito una sola volta un figlio rimanendo vergine, questa continuamente partorisce per mezzo dello sposo vergine. Quindi ciò che tu ritenevi un prodigio unico nei secoli, riconoscilo ormai come una funzione abituale”.
La vita divina nata nel seno di Maria si diffonde nell’umanità intera attraverso l’azione sacramentale della Chiesa. La Chiesa, come Maria, è la madre che continuamente, mediante il battesimo e gli altri sacramenti, fa rinascere l’umanità alla comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.



Immacolata Concezione

Il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato dal beato Pio IX l’8 dicembre del 1854, propone come verità di fede divina rivelata “la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale”.
Il peccato, retaggio di ogni nato da donna, si arresta davanti a Maria. Se Gesù Cristo è il tutto santo perché la sua umanità viene interamente santificata dalla sua persona divina, Maria è la tutta santa in virtù della grazia proveniente dal Padre, dalla carità dello Spirito e dai meriti del suo divin Figlio. Se Gesù è il redentore, Maria è la sua prima redenta. La redenzione di Maria non fu per liberazione dal peccato, ma per preservazione. Essa cioè non fu per nulla segnata dal peccato, ma ne fu preservata, per singolare privilegio divino. In Maria non ci fu liberazione, ma preservazione. Secondo la geniale intuizione del dottore dell’Immacolata, il beato Duns Scoto, Gesù Cristo ha esercitato in lei l’atto di mediazione più eccelso, preservandola dal peccato originale.
Diceva il Santo Padre Giovanni Paolo II in una sua catechesi mariana: “A Maria, prima redenta da Cristo, che ha avuto il privilegio di non essere sottoposta neppure per un istante al potere del male e del peccato, guardano i cristiani, come al perfetto modello ed all’icona di quella santità, che sono chiamati a raggiungere, con l’aiuto della grazia del Signore, nella loro vita”.
Maria Immacolata ricorda a tutti i battezzati la perfezione della santità. La tutta santa è stata e continua a essere nella Chiesa la guida sicura che conduce alle alte vette della perfezione evangelica.

Assunzione della Madre di Dio

Quasi sintesi del meraviglioso mistero di Maria, il 1° novembre del 1950, Pio XII proclama solennemente il dogma dell’Assunzione di Maria, con queste parole: “L’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l’eternità con uno stesso decreto di predestinazione, immacolata nella sua concezione, vergine illibata nella sua divina maternità, generosa socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro, e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli”.
Mentre per tutta l’umanità la risurrezione dei corpi avverrà alla fine dei tempi, per Maria, invece, tale evento si è realizzato già alla fine della sua vita terrena. Per cui il suo corpo è ora gloriosamente vivente in cielo accanto all’umanità gloriosa del suo Figlio Gesù Cristo. Precisa al riguardo il Santo Padre Giovanni Paolo II: “La condizione escatologica di Cristo e quella di Maria non vanno certo poste sullo stesso piano. Maria, nuova Eva, ha ricevuto da Cristo, nuovo Adamo, la pienezza di grazia e di gloria celeste, essendo stata risuscitata mediante lo Spirito Santo dal potere sovrano del Figlio”.
Il dogma dell’Assunzione non è certo una verità “scoperta” nel secolo scorso. La fede in Maria assunta in corpo e anima alla gloria del cielo, appartiene alla coscienza di fede della Chiesa sia in Oriente sia in Occidente sin dalle origini. Pio XII, con la proclamazione solenne di Maria Assunta, ha inteso annunciare solennemente a tutto il mondo la nobiltà e la dignità del corpo umano, mortificato, umiliato, avvilito e profanato in mille modi durante la seconda guerra mondiale da poco conclusa. Di fronte ai lager di Dachau e di Auschwitz, dove si era consumata la violazione più dissacrante del corpo umano, il “mistero dell’Assunzione proclama il destino soprannaturale e la dignità eccelsa di ogni corpo umano, chiamato dal Signore a diventare strumento di santità e a partecipare alla sua gloria”.





http://www.verginedegliultimitempi.com/dogmi_mariani.htm

IL VANGELO SECONDO L'ATEO GUIDO CHIESA

IL VANGELO SECONDO L'ATEO GUIDO CHIESA





CONFUTAZIONI CONTRO IL FILM FALSO E BLASFEMO " IO SONO CON TE" DI GUIDO CHIESA

A cura di Martino Gerber, Giuliano Lattes e Simone Oren, studiosi biblisti

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Il film " Io sono con te" è stato girato in tunisia, con attori e persone locali,e in lingua tunisina.
Regia di Guido Chiesa

Trama

Maria è una fanciulla figlia di pastori, sposa Giuseppe un anziano vedovo, padre di due figli.
Giuseppe accetta Maia anche se è incinta.
Maria va a vivere nella casa di Giuseppe, dove comanda il fratello maggiore di Giuseppe
Mardocheo, un tipo rigoroso che vuole la disciplina. Maria non è daccordo con la disciplina
e l'uso della punizione per educare i bambini, Maria con i bambini usa dolcezza e tenerezza.
Maria partorisce da sola, e allatta subito il bambino senza aspettare i quaranta giorni di purificazione.
Nato Gesù e Maria vuole crescerlo con dolcezza, liberamente, e non accetta le imposizioni della legge,
tanto per incominciare non fa circoncidere Gesù, per evitargli di soffrire.
Maria si ribella ai canoni della religione ebraica ed insegna questo al Figlio,
quindi Gesù apprende la sua dottrina di amore e misericordia dalla madre.
Maria è la fondatrice della religione cristiana, che lei trasmette a Gesù che poi la trasmette al mondo.
Senza Maria non sarebbe nato il cristianesimo, Gesù è diventato il Salvatore per merito di sua madre.
Si, così Guido Chiesa afferma: " Gesù è stato quello che è stato perché ha avuto la madre che ha avuto"

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IMPORTANTE DA SAPERE
Il cognome del regista, però, non deve trarre in inganno: Chiesa, infatti, è un laico non credente che ha voluto porre l’attenzione sulla Vergine Maria
(spronato dalle idee di Maeve Corbo) non come donna solamente pia, umile e sottomessa dell'iconografia classica, ma “una donna piena di grazia e di amore:
la sua esperienza di madre – ha spiegato Chiesa – ci ha colpito proprio nel momento in cui io e Nicoletta (Micheli, moglie di Chiesa e co-sceneggiatrice del film)
ci preparavamo a diventare genitori”.

http://www.barimia.info/modules/article/view.article.php?35656

Pare che Guido Chiesa si sia convertito:
«Un giorno - racconta Guido - mia moglie mi ha raccontato un suo incontro. Quello con una mamma, come lei, che le ha parlato di Maria come nessuno aveva mai fatto prima. Per lei è stata quasi una folgorazione tanto che, tornata a casa, ne ha parlato subito con me. Ho pensato, come oggi molti credono di me, che fosse un po’ "impazzita". Invece quello era solo il primo passo di un percorso che abbiamo iniziato insieme e che ci ha portato, tra l’altro, a pensare e realizzare Io sono con te. Abbiamo scoperto che non è vero che fede e ragione devono necessariamente entrare in collisione quando si parla di certi argomenti. Una fede trovata a cinquant’anni è diversa da quella nata in tenera età che io, devo ammetterlo, invidio. Ho deciso di fare un film su Maria per raccontare lo "scandalo" del Cristianesimo: che alla sua origine ci fosse una donna».
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=169

Comunque se davvero Guido Chiesa e sua moglie Nicoletta Micheli si fossero convertiti seguirebbeo la Parola del Signore,
la Sacra Bibbia,invece di inventarsi Vangeli fasulli, fantasiosi e blasfemi che non portano la salvezza ma la dannazione.

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CONFUTAZIONE 1
Nel film di Guido Chiesa, Maria si oppone alla circoncisione di Gesù,
questa invenzione è blasfema e totalmente falsa, infatti ogni ebreo doveva essere circonciso,
essere incirconcisi equivaleva ad essere un pagano e non appartenente al popolo eletto.


GESU' E' STATO CIRCONCISO

Dal Vangelo secondo Luca sappiamo che Giovani il Battista fu circonciso;
Luca 1: 57-60
Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.

I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.

All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.

Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni".

La circoncisione di Gesù è ben documentata in Luca 2: 21-24

Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù,
come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore,

come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore;

e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore

La circoncisione non fu per la prima volta usata in Oriente dagli Ebrei per ordine di Dio (Genesi 17, 9-14),
perché si tratta di una pratica molto più antica un uso presso i popoli orientali (semiti) sia per motivi presumibilmente igienici,
sia come rito magico-propiziatorio per consacrare alla divinità la facoltà generativa, mediante cui si trasmette la vita.
Tra gli ebrei, però essa ebbe fin dall'inizio un significato religioso, cioè di appartenenza al popolo di Dio,
a Dio dall'alleanza (Genesi 17, 2; Levitico 12, 3).

I genitori di Gesù erano osservanti della Legge, quindi dopo la circoncisione, ci fu la presentazione di Gesù al Tempio.
Luca narra che Maria e Giuseppe ottemperarono a due precetti della Legge mosaica: al precetto dell'offerta del primogenito a Signore, che secondo Numeri 18, 15 doveva essere riscattato al 31° giorno dalla nascita, mediante il pagamento di 5 sicli; e al precetto della purificazione di Maria, che il Levitico 12, 2-8 imponeva alla donna di fare, presentasi al tempio entro 40 giorni, se il neonato era maschio, oppure entro 80, se femmina.
«E quando furono compiuti i giorni della loro purificazione, secondo la legge di Mosè »; a chi si riferisce il pronome "loro"? Grammaticalmente sembra riferirsi ai genitori, che sono il soggetto del verbo seguente "portarono". Ma, poiché in nessun passo dell'Antico Testamento si fa mai menzione o allusione a una qualche impurità che avrebbe contratto il padre alla nascita di un figlio, sembra evidente che il pronome "loro" si riferisca a Maria e Gesù, protagonisti della cerimonia.
Il termine "purificazione" (greco: kaqari\smo\j = katharìsmòs = riscatto, o semplicemente: espiazione) è stato scelto a causa di Maria, ma in modo da convenire meglio a Gesù (infatti la Settanta per indicare la purificazione della partoriente usa il termine tecnico "kathàeseos").
La legge del Levitico (12, 6-8) prescriveva che la donna nel giorno della sua purificazione offrisse in olocausto un agnello di un anno e una colomba o tortora, ma, se era povera, era sufficiente che offrisse due colombi o tortore, come fece appunto Maria.
La cerimonia della purificazione si svolgeva così: giunta la donna al tempio presso la porta di Nicanore, il sacerdote di turno l'aspergeva con sangue e recitava su di essa alcune preghiere; quindi seguiva l'offerta stabilita per la purificazione e il pagamento dei cinque sicli per il riscatto del primogenito, che apparteneva a Dio (Esodo 13, 2.12.15; 22, 29; 34, 19; Numeri 3, 13; 8, 16-17; 18, 15). Perché Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo e Figlio di Dio, e Dio lui stesso, che non era perciò tenuto ad offrire al Padre né a se stesso alcun riscatto, e perché Maria, che, non avendo concepito col concorso d'uomo, non aveva contratto alcuna impurità legale alla nascita del Figlio, si sottoponeva alla luce comune a tutti i figli maschi primogeniti?
Probabilmente, perché il mistero della nascita miracolosa di Gesù e della sua divina natura non doveva essere rivelato. D'altra parte la Legge parlava chiaro di quest'obbligo per tutti i primogeniti (Numeri 8, 16) e Gesù si trovava in questa condizione. Per questo Maria e Gesù si sottomisero alla Legge (Numeri 18, 15-16).

I genitori di Gesù erano osservanti, e ogni anno si recavano al Tempio nel periodo pasquale;
Luca 2: 41

I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

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CONFUTAZIONE 2

Nel film di Guido Chiesa, Maria si ribella alle leggi divine, fa a modo suo, questo è un'invenzione
blafema e falsa.

Maria era una fanciulla ebrea scelta dall'Altissimo, piena di grazia, obbediente ed umile;
Luca 1: 26-38

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,

a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te".

A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo".
Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.

Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:

nulla è impossibile a Dio".

Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.


Maria dichiara fedeltà al Signore, ama il suo popolo ed è consapevole della sua grandezza;
Luca 1: 46-55


Allora Maria disse:
"L'anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre".



Maria dai Vangeli risulta essere una madre attenta e premurosa, osserva tutto quello che accade riguardo al Figlio Gesù
e lo conserva nel suo cuore; Luca 2: 19; 2: 51.
Maria è una madre buona ma anche giusta, è lei che rimprovera Gesù, smarrito e poi ritrovato nel Tempio; Luca 2: 48.
Maria cresce Gesù è consapevole della sua divinità, e vediamo che con Lui è molto confidente; Giovanni 2: 1-5.

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CONFUTAZIONE 3


Nel film di Guido Chiesa, Gesù ha imparato tutto da sua madre Maria, una ribelle alle leggi divine,
Gesù da sua madre ha imparato ad amare ed essere buonissimo.
Questo è falso è blasfemo, infatti pur essendo davvero speciale Maria, Gesù è Dio, preesisteva prima della nascita;
Giovanni 8: 58
Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".

Gesù riceve la sua dottrina direttamette dal suo Padre Celeste;
Giovanni 7: 15-16
I Giudei ne erano stupiti e dicevano: "Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?".
Gesù rispose: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato.
Gesù fa sempre la volontà del Padre suo;
Giovanni 8: 28-30
Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso,
ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite".
A queste sue parole, molti credettero in lui.

Gesù sin da bambino fa la volontà del Padre suo;
Luca 2: 41-52

Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;

ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.

Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;

non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.

E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".

Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".

Ma essi non compresero le sue parole.

Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.


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CONFUTAZIONE 4

Nel film di Guido Chiesa, Gesù da bambino guidato da sua madre è contrario alla religione ebraica.
Questo è falso e blasfemo, dai Vangeli sappiamo che Gesù è venuto non ad abolire la religione ebraica, ma a completarla;
Matteo 5: 17-20

Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.

In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Gesù era ebreo e perfino all'inizio della sua missione si rivolge esclusivamente al popolo eletto;

Matteo 10: 5-6
Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:
"Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani;

rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele.

Matteo 15:24

Ma egli rispose: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele".

Solo dopo la sua risurrezione Gesù invia i suoi discepoli in tutto il mondo;
Matteo 28:18-20

Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.

Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,

insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

Riguardo la circoncisione Gesù non l'ha abolita, vediamo che parla di questo in Giovanni 7:21-24

Rispose Gesù: "Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti.

Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato.

Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè,
voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?

Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!".
La circoncisione non fu abolita, ma solo non fu comandata per i gentili che si convertivano; Atti 15:1-35

La circoncisione infatti resta valevole per gli ebrei che si convertiscono al cristianesimo.


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CONFUTAZIONE 5

Nel film di Guido Chiesa, Gesù è sottomesso completamente a sua madre, sua maestra.
Questo è falso e blasfemo, infatti dai Vangeli vediamo che Gesù pur essendo un figliolo
obbediente ai genitori, obbedisce principalmente al suo Padre Celeste, e perfino ci sono
degli episodi in cui Gesù è totalmente indipendente dalla sua famiglia:

Giovanni 2: 3-4

Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino".

E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora".
Matteo 12:46-50

Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli.

Qualcuno gli disse: "Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti".

Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?".

Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: "Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli;

perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre".

Giovanni 7: 2-10

Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne;

i suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e và nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai.

Nessuno infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al mondo!".

Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui.

Gesù allora disse loro: "Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto.

Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive.

Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non è ancora compiuto".

Dette loro queste cose, restò nella Galilea.

Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto.

Luca 11: 27-28

Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!".

Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".


Comunque Gesù amava molto sua madre, questo lo vediamo chiaramente, quando Gesù
sta per morire in croce, il suo pensiero va a sua madre;

Giovanni 19: 25-27


Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!".

Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

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CONFUTAZIONE 6


Nel film di Guido Chiesa Giueppe sposo di Maria è vedovo con due figli.
Questo della vedovanza con figli di Giuseppe è un invenzione dell'Apocrifo Protovangelo di Giacomo,
un vangelo falso e tardivo. Già San Girolamo aveva demolito questa invenzione, fatta per giustificare
la presenza dei fratelli di Gesù nei Vangeli. Sappiamo da Eusebio di Cesarea ed Egesippo, che i cosidetti fratelli di Gesù,
in realtà erano figli di Cleopa fratello di Giuseppe.
Nel Nuovo Testamento non risulta che Giuseppe era vedovo con altri figli,
vediamo che Maria è la promessa sposa di Giuseppe della casa di Davide, Luca1:26-27; Matteo 1: 18.
Maria e Giiuseppe sono soli quando partano per il censimento a Betlemme; Luca 2:4-5.
Quando Giuseppe e Maria scapparono in Egitto, e poi al ritorno in Palestina, sono soli con Gesù Bambino; Matteo 2: 13-15; 2: 19-22.

Nel film di Guido Chiesa, Giusppe sposo di Maria vive con il fratello maggiore Mardocheo, il quale detta legge e comanda in famiglia.
Questa poi, è falsità demenziale fuori luogo, inventarsi un personaggio che non esiste, Mardocheo fratello di Giuseppe!
Dal Vangelo risulta che Giuseppe appartiene alla casa di Davide, prende Maria come sposa, e non ha fratelli che lo comandano,
ma è padrone a casa sua; Matteo 1: 18-24; Luca 2: 1-5.


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AVVERTIMENTO A TUTTI COLORO CHE FALSIFICANO I VANGELI E LA SACRA BIBBIA

Falsificare i Vangeli è un gravissimo peccato, mentre i vangeli inventati da uomini atei non servono a nulla,
anzi portano all'inferno, il Vangelo, la Parola di Dio, la Sacra Bibbia sono la Via, la Verità, la Vita eterna e la Salvezza.

Il Vangelo è stato scritto sotto la guida dello Spirito Santo, è davvero infonde fede e convesione, ora alterare il Vangelo,
secondo i propri gusti è peccato, ecco come ci ha avvertiti San Paolo;
Galati: 1, 6-9
1,6Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo,
e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! 7In realtà, un altro non c'è.
Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il vangelo di Cristo.
8Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata:
anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. 9Sì! L'ho detto e lo ripeto:
chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.

Questa Apostasia era stata predetta;
2 Timoteo 4: 3-4
Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa,
gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie,
rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.

Chi racconta falsità verrà condannato;

V.Matteo: 12, 36-37
12,36"Vi assicuro che nel giorno del giudizio tutti dovranno render conto di ogni parola inutile che hanno detto:
37perché saranno le vostre parole che vi porteranno a essere condannati o a essere riconosciuti innocenti".

Citazioni Bibbia Cei
http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM

https://sites.google.com/site/lesacrescritture/

https://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/il-vangelo-secondo-l-ateo-guido-choiesa

sabato 20 novembre 2010

MARIA MADRE DI GESU' VERA EBREA E VERA CRISTIANA

MARIA MADRE DI GESU' VERA EBREA E VERA CRISTIANA



Analisi di Martino Gerber, Giuliano Lattes e Simone Oren, studiosi biblisti

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Maria madre di Gesù, per conoscerla bene occorre cercarla nel Nuovo Testamento,
i Vangeli apocrifi parlano moltissimo di lei, ma non sono attendibili, essendo tardivi,
pieni di storie fantasiose, romanzati senza valore storico. I Vangeli gnostici citano poche volte
la madre i Gesù, poi sono di provenienza eretca. I Padri della chiesa raccontano molto della
madre di Gesù, attingendo dal Nuovo Testamento, e facendo loro proprie riflessioni, che sono
il nucleo basale da cui poi si è formata la Mariologia. Da non prendere nemmeno in considerazione
il Talmud ebraico, che risulta tardivo, e non affidabile per il tono anti-cristiano.
Dal Nuovo Testamento ricaviamo abbastanza notizie per poter affermare che Maria la madre di Gesù
è vera ebrea e vera cristiana.
Tutti i quattro Vangeli parlano di Maria, ed anche Atti, poi nei restanti libri del Nuovo Testamento,
non si parla più di lei, tranne un passo di Paolo; Galati 4: 4.
Per quanto riguarda l'Apocalisse alcuni teologi cattolici vi hanno visto citazioni riguardo Maria,
ma è solo personale interpretazione, l'Apocalisse è un libro che si presta a diverse interpretazioni,
essendo scritto con il linguaggio profetico-simbolico dell'Antico Testamento.

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Dei quattro Vangeli, Luca è quello che parla più di tutti della madre di Gesù, raccontando delle cose
straordinarie.

Il Vangelo di Marco è quello che parla meo di Maria, citandola solo in due passi.
Marco 3: 31-35
3-31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. 32Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero:
"Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano". 33Ma egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?".

34Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli!

35Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre".



Marco 6: 3-Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?

E le sue sorelle non stanno qui da noi?".

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Vediamo ora le citazioni nel Vangelo di Giovanni, sono solo tre ma molto importanti.

Giovanni 2: 1-12

2-1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". 4E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". 5La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà".

6Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le giare"; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo: "Ora attingete e portatene al maestro di tavola". Ed essi gliene portarono. 9E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10e gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono". 11Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

12Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.

Giovanni 6: 42

6-42E dicevano: "Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?".

Giovanni 19: 25-27

19-25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.

26Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!".

27Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

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Passiamo al Vangelo di Matteo, qui troviamo importanti fatti riguardo Maria, il Vangelo di Matteo include l'infanzia di Gesù,

come anche il Vangelo di Luca. Vediamo che entrambi i Vangeli parlano della nascita miracolosa di Gesù, parlano di Giuseppe

sposo di Maria, di Betlemme, ma raccontano altre cose diverse uno dall'altro come ora vedremo.

Matteo 1: 15-25

1-15Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.

17La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.

18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,

che significa Dio con noi. 24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Matteo 2:1-23

2-1Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2"Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". 3All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 5Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele.

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo".

9Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo".

14Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

16Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. 17Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:

18Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.

19Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino". 21Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. 22Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea 23e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno".



Matteo dopo l Vangelo dell'infanzia cita soltanto altre due volte la madre di Gesù.

Matteo 12: 46-50

12-46Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli.

47Qualcuno gli disse: "Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti".

48Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?".

49Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: "Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli;

50perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre".

Matteo 13: 53-56

13-53-Gesù partì di là 54e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva:

"Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? 55Non è egli forse il figlio del carpentiere?

Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 56E le sue sorelle non sono tutte fra noi?

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Ora passiamo a Luca, il Vangelo che parla molto di Maria, e ci fa capire che Maria è una donna ebrea osservante e timorata di Dio,

una donna grande, la più grande del mondo, piena di grazie ed anche profetessa.

Maria era una fanciulla che viveva a Nazareth in Galilea, ma aveva parenti in Giudea, parenti molto osservanti della legge,

unfatti si tratta di una famiglia sacerdotale, due sposi Elisabetta e il sacerdote Zaccaria,entrambi discendenti da famiglie sacerdotali.

Maria è cugina di Elisabetta, ma è anche sua amica e confidente, infatti Maria si reca da Elisabetta, per aiutarla durante la gravidanza,

Elisabetta è in attesa di un bambino, il più grande uomo nato da donna, Giovanni il Battista.

Luca 1: 26-45

1-26Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret,

27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

28Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". 29A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

30L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

32Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

34Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". 35Le rispose l'angelo:

"Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.

36Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37nulla è impossibile a Dio".

38Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.

39In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.

41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce:

"Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?

44Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore".

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Ora attenzione, nel passo che segue, Maria rivela d'essere profetessa, a conoscenza della sua grandezza,

afferma la sua fedeltà a Dio, e al patriarca Abramo, e al suo popolo.

Luca 1: 46-56

1-46Allora Maria disse:

"L'anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
50di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
54Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre".

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

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Nei passi seguenti vediamo la nacità di Gesù, e come Maria e Giuseppe, osservano la legge del Signore.

Luca 2: 1-40

2-1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.

2Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.

4Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nàzaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide,

chiamata Betlemme, 5per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 6Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.

7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

8C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.

Essi furono presi da grande spavento, 10ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:

11oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".

13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:

14"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama".

15Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere".

16Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

18Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

20I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

21Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

22Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 23come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele;

26lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.

27Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, 28lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

29"Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
30perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli,
32luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele".

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre:

"Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza,

37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.

38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.

40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

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Passano gli anni, Maria e Giuseppe crescono Gesù, ed essendo molto osservanti si recano ogni anno a Gerusalemme per la Pasqua.

Luca 2: 41-52

2-41I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;

43ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.

44Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

48Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".

49Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". 50Ma essi non compresero le sue parole.

51Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

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Dopo il Vangelo dell'infanzia Luca cita Maria solo in due passi.

Luca 8: 19-21

8-19Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.

20Gli fu annunziato: "Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti". 21Ma egli rispose:

"Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".

Luca 11: 27-28

11-27Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!".

28Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".

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Luca torna poi a parlare di Maria nel suo libro Atti degli Apostoli, dove incontriamo Maria non solo ebrea osservante,

ma ormai anche vera cristiana, unita in preghiera con gli Apostoli.

Atti 1: 1-14

1Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo,

egli fu assunto in cielo.

3Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio.

4Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre "quella,

disse, che voi avete udito da me: 5Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni".

6Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". 7Ma egli rispose:

"Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme,

in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della terra".

9Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava,

ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11"Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo,

tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".

12Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.

13Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo,

Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. 14Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

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Conclusione: Maria madre di Gesù è nata ebrea è poi è diventata cristiana, è vissuta osservando con timore le leggi divine,

in Maria non c'è difetto, ma solo grazia, è la benedetta fra tutte le donne, è stata degna di diventare la madre dell'Unigenito Figlio di Dio,

Gesù nostro Signore e Salvatore.

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Citazioni Bibbia di Gerusalemme

http://www.liberliber.it/biblioteca/b/bibbia/la_sacra_bibbia/html/index.htm

http://groups.google.com/group/studio-biblico?hl=it

venerdì 19 novembre 2010

SAN GIUSEPPE PADRE TERRENO DI GESU' FIGLIO DI DIO

SAN GIUSEPPE PADRE TERRENO DI GESU' FIGLIO DI DIO





Grande, eppure ancor oggi piuttosto sconosciuto. Il nascondimento, nel corso della sua intera vita come dopo la sua morte, sembra quasi essere la “cifra”, il segno distintivo di san Giuseppe. Come giustamente ha osservato Vittorio Messori, “lo starsene celato ed emergere solo pian piano con il tempo sembra far parte dello straordinario ruolo che gli è stato attribuito nella storia della salvezza”. Il Nuovo Testamento non attribuisce a san Giuseppe neppure una parola. Quando comincia la vita pubblica di Gesù, egli è probabilmente già scomparso (alle nozze di Cana, infatti, non è menzionato), ma noi non sappiamo né dove nè quando sia morto; non conosciamo la sua tomba, mentre ci è nota quella di Abramo che è più vecchia di secoli. Il Vangelo gli conferisce l’appellativo di Giusto. Nel linguaggio biblico è detto “giusto” chi ama lo spirito e la lettera della Legge, come espressione della volontà di Dio. Giuseppe discende dalla casa di David, di lui sappiamo che era un artigiano che lavorava il legno. Non era affatto vecchio, come la tradizione agiografica e certa iconografia ce lo presentano, secondo il cliché del “buon vecchio Giuseppe” che prese in sposa la Vergine di Nazareth per fare da padre putativo al Figlio di Dio. Al contrario, egli era un uomo nel fiore degli anni, dal cuore generoso e ricco di fede, indubbiamente innamorato di Maria. Con lei si fidanzò secondo gli usi e i costumi del suo tempo. Il fidanzamento per gli ebrei equivaleva al matrimonio, durava un anno e non dava luogo a coabitazione né a vita coniugale tra i due; alla fine si teneva la festa durante la quale s’introduceva la fidanzata in casa del fidanzato ed iniziava così la vita coniugale. Se nel frattempo veniva concepito un figlio, lo sposo copriva del suo nome il neonato; se la sposa era ritenuta colpevole di infedeltà poteva essere denunciata al tribunale locale. La procedura da rispettare era a dir poco infamante: la morte all’adultera era comminata mediante la lapidazione. Ora appunto nel Vangelo di Matteo leggiamo che “Maria, essendo promessa sposa a Giuseppe, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo, prima di essere venuti ad abitare insieme. Giuseppe, suo sposo, che era un uomo giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di rimandarla in segreto”(Mt 18-19). Mentre era ancora incerto sul da farsi, ecco l’Angelo del Signore a rassicurarlo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,20-21). Giuseppe può accettare o no il progetto di Dio. In ogni vocazione che si rispetti, al mistero della chiamata fa sempre da contrappunto l’esercizio della libertà, giacché il Signore non violenta mai l’intimità delle sue creature né mai interferisce sul loro libero arbitrio. Giuseppe allora può accettare o no. Per amore di Maria accetta, nelle Scritture leggiamo che “fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese sua moglie con sé”(Mt 1, 24). Egli ubbidì prontamente all’Angelo e in questo modo disse il suo sì all’opera della Redenzione. Perciò quando noi guardiamo al sì di Maria dobbiamo anche pensare al sì di Giuseppe al progetto di Dio. Forzando ogni prudenza terrena, e andando al di là delle convenzioni sociali e dei costumi del suo tempo, egli seppe far vincere l’amore, mostrandosi accogliente verso il mistero dell’Incarnazione del Verbo. Nella schiera dei suoi fedeli il primo in ordine di tempo oltre che di grandezza è lui: san Giuseppe è senz’ombra di dubbio il primo devoto di Maria. Una volta conosciuta la sua missione, si consacrò a lei con tutte le sue forze. Fu sposo, custode, discepolo, guida e sostegno: tutto di Maria. (…) Quello di Maria e Giuseppe fu un vero matrimonio? E’ la domanda che affiora più frequentemente sulle labbra sia di dotti che di semplici fedeli. Sappiamo che la loro fu una convivenza matrimoniale vissuta nella verginità (cfr. Mt 1, 18-25), ossia un matrimonio verginale, ma un matrimonio comunque vissuto nella comunione più piena e più vera: “una comunione di vita al di là dell’eros, una sponsalità implicante un amore profondo ma non orientato al sesso e alla generazione” (S. De Fiores). Se Maria vive di fede, Giuseppe non le è da meno. Se Maria è modello di umiltà, in questa umiltà si specchia anche quella del suo sposo. Maria amava il silenzio, Giuseppe anche: tra loro due esisteva, né poteva essere diversamente, una comunione sponsale che era vera comunione dei cuori, cementata da profonde affinità spirituali. “

Fonte
http://www.santiebeati.it/dettaglio/20200